Proseguendo ecco la prova di un cambiamento importante sul margine: (i prestiti bancari alle piccole e medie imprese) i prestiti verso la imprese Commercial & Industrial sono aumentati a un tasso annualizzato del 5,8% negli ultimi sei mesi. Questa è una prova importante di crescente fiducia tra le banche nazionali e tra le piccole imprese. La recessione è stata in gran parte la conseguenza di una massiccia perdita di fiducia nel sistema bancario globale, e una marcata riluttanza delle banche a concedere prestiti e dall'altro lato delle imprese e degli individui a prendere in prestito (che si manifesta in un deleveraging significativa dell'economia). Quindi una componente importante della ripresa è stato il recupero di questa fiducia perduta. Abbiamo avuto un tuffo indotto dal panico nelle attività economiche, e siamo ancora nel bel mezzo di un processo lento ma costante per ricostruire questa fiducia.
C'è ancora un sacco di spazio al rialzo, dato che i mercati sono ancora caratterizzati da prudenza, non da ottimismo. I prestiti bancari sono solo nelle fasi iniziali di una ripresa, e la domanda di liquidità (che si manifesta con il desiderio di ridurre la leva finanziaria) è ancora forte.
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Un aiuto consistente e' arrivato dalla prova solida delle altre piazze finanziarie mondiali, con l'indice Eurostoxx che ha chiuso in rialzo di un punto percentuale. Dopo essersi confermato ieri ai massimi da giugno 2008, il Dow oggi avanza dello 0,27% a quota 12.426,75 favorito anche dal balzo del 5% di Cisco Systems e dai rialzi delle banche. Il Nasdaq guadagna lo 0,31% a quota 2.799,82, mentre l'S&P 500 lo 0,22% a 1.335,54 punti.
Nel frattempo a riempire i titoli delle agenzie di stampa sono le commodities e l'euro, che si sono resi protagonisti di sedute da record. L'argento ha ritoccato i massimi di 31 anni, sfiorando la soglia dei $31, mentre l'oro ha toccato temporaneamente quota dei $1.436 l'oncia, nuovo record assoluto.
l'euro si e' issato sui massimi di 15 mesi nei confronti del dollaro in vista del rialzo dei tassi della Bce di domani. Giornata nervosa invece per il petrolio dopo i dati sulle scorte.