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DISCLAIMER
Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi agisce a proprio rischio e pericolo.
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Martedì 14 giugno 2011 Questi grafici,in allegato, mostrano la forza piuttosto eccezionale delle vendite al dettaglio escluse le vendite auto (che ha senso escludere a causa del rallentamento legato allo tsunami nella produzione e nelle vendite di auto negli ultimi mesi). le vendite nominali hanno registrato un'impennata a oltre l'8% nell'ultimo anno, mentre le vendite reali sono in aumento del 5,6% e hanno ora messo in scena un recupero completo dai loro massimi 2007. Questo non è un quadro di un'economia in bilico sull'orlo di una recessione doppio-dip. Le vendite hanno recuperato dai massimi pre-recessione, perché l'occupazione è nuovamente in crescita, e coloro che stanno lavorando sono molto più produttiviti-produttiva lavoratori non agricoli è +8,6% da fine 2007. Questa è un'altra testimonianza del dinamismo intrinseco e la forza dell'economia statunitense, e la tenacia dei lavoratori e degli imprenditori che continuano a cercare di migliorare la loro prospettiva di vita nonostante le turbolenze della politica fiscale. libera traduzione da Scott Grannis |
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“Se la storia si ripetesse, mettendo indieme tutti i pezzi del puzzle individuati in questo 2011 (spinte cicliche, statistiche,proiezioni, sentiment), potremmo ipotizzare che le borse siano alla vigilia di un minimo intermedio (adesso o piu’ probabilmente in area 1300-1250 S&P), seguito da un rally a nuovi massimi estivi, con contemporanea correzione al ribasso dei mercati obbligazionari dagli attuali livelli, ormai vicinissimi all’ipercomperato tattico…”. Bene: ci siamo. Le borse cominciano ad essere davvero ipervendute su base settimanale, anche se la natura particolare di questo movimento – con la negatività ciclica di breve che si somma a quella di medio termine (mensile) e alla fine del supporto di lungo (trimestrale) – lascia aperta la strada a cali anche piu’ profondi, prima di un minimo. In particolare, tutti sono focalizzati sul livello di 1250 S&P, minimo di Marzo e attuale minimo del 2011: di solito, quando un livello è “guardato” da tutti, o non viene nemmeno toccato o viene rotto di quel tanto che basta per convincere le anime piu’ fragili che si sono sbagliate. Preferirei, per chiarezza, scindere la visione tecnica e tattica da quella strategica. Come prima cosa:
lasciate stare l’Italia, che è tornata a riprendere il suo egatrend di mercato piu’debole. Opportuno concentrarsi su S&P e Dax: i piu’ forti e importanti. Dal punto di vista tattico, i supporti chiave sono 1250-1220 S&P e 6800-6500 Dax. Improbabile che questi supporti vengano avvicinati o rotti senza provocare qualche reazione, se non altro perché – anche volendo considerare il “worst case scenario” - sono rarissime le inversioni strategiche al ribasso prive di fasi distributive di diversi mesi. Altro discorso è l’outlook strategico. Come evidenzia lo studio sul “modello economico” pubblicato nel post infrasettimanale, sorgono dubbi su struttura e sostenibilità di questa ripresa, specie se peggiorasse la fiducia dei consumatori. Gli output possono essere molteplici, ma tutti di colori che sfumano dal grigio chiaro al nero. Siccome tuttavia vi sono due input coincidenti, il modello di asset allocation che è ancora favorevole alla borsa e i modelli tecnici che sono in zona di minimo, ritengo opportuno per ora non spaventarsi,ma anzi tentare (con particolare prudenza e leggerezza: i modelli sono tutti short sia su base settimanale che mensile) di approfittare di qualche eventuale seduta di “panic selling” con test delle aree citate per una toccata e fuga tattica al rialzo sugli indici. Per “fuga” intendo l’alleggerimento sul prossimo rally da qualunque posizione di eccesso di volatilità e di rischio. coincidenti, il modello di asset allocation che è ancora favorevole alla borsa e i modelli tecnici che sono in zona di minimo, ritengo opportuno per ora non spaventarsi, ma anzi tentare (con particolare prudenza e leggerezza: i modelli sono tutti short sia su base settimanale che mensile) di approfittare di qualche eventuale seduta di “panic selling” con test delle aree citate per una toccata e fuga tattica al rialzo sugli indici. Per “fuga” intendo l’alleggerimento sul prossimo rally da qualunque posizione di eccesso di volatilità e di rischio. Francesco Caruso, MFTA