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WallStreet -2%, borse in caduta libera in tutto il mondo

Post n°669 pubblicato il 04 Agosto 2011 da Lucky340
 

Wall Street accelera al ribasso dopo un avvio debole: Dow Jones -2%, S&P500 -2,4, Nasdaq -2,7%. E' l'ottava seduta negativa per la Borsa Usa sulle ultime nove.

Ma è tutto il mondo ad aver innestato la retromarcia: le borse europee perdono circa 3 punti percentuali, Milano -3,5%.

La pressione sui periferici spinge lo spread Btp/bund a 390 punti base, quello spagnolo tocca i 400 punti base. Il rispettivo rendimento sale al 6,2% (+13 punti base) e al 6,28% (+7 pb).

A nulla sono valse le buone indicazioni sul fronte dell'occupazione americana. Gli investitori per proteggersi si buttano sull'oro, che tocca il nuovo massimo storico a 1.680 dollari l'oncia, e sui Treasury bond americani, ritenuti non si sa bene perchè, sicuri.

I timori legati alla debolezza della ripresa economica spingono al rialzo i prezzi dei decennali, consentendo al rendimento di scendere di sette punti base al 2,56% dal 2,63% di ieri.

Salgono anche il franco svizzero, tornato sui massimi contro euro a 1,089, dopo che stamattina aveva aperto a quota 1,112 in scia alle dichiarazioni della banca centrale svizzera.

Il dollaro guadagna anche contro euro e passa di mano a 1,415.

La forza del dollaro e le attese di una caduta in recessione dell'economia globale si traducono in un calo dei prezzi del petrolio: -2% il Wti a 89,90 dollari il barile, ai minimi delle ultime 5 settimane, -2,2% il Brent a 110,2 dollari.

Alle 14.30 è stato diffuso il dato sulle domande iniziali di sussidi di disoccupazione USA della scorsa settimana, salite a quota 400mila meno delle attese per 405mila. Erano state 398mila l'ottava precedente e pari al livello più basso dal mese di aprile.

da websim

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Lucky340
Lucky340 il 04/08/11 alle 19:37 via WEB
(ASCA) - Roma, 4 ago - ''I tassi di interesse sono appropriati'', con queste parole Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, ha escluso qualsiasi aumento dei tassi di interesse. Per ora, il costo del denaro rimane all'1,50%. Fin qui nessuna sorpresa. Poi le novita'. Di fronte alla ''crescita economica che sta rallentando'' mentre ''resta elevata l'incertezza e sulla scia ''di nuove tensioni finanziarie nell'Eurozona'', l'Eurotower ha deciso una clamorosa marcia indietro. L'uscita dalle misure straordinarie di politica monetaria e' rimandata 'sine die'', anzi e' stato deciso di rafforzare gli interventi non convenzionali per assicurare liquidita' supplementare al sistema bancario. Si comincia l'11 di agosto con la reintroduzione delle operazioni a sei mesi per importi illimitati. Invece, le operazioni a tre mesi che, nelle intenzioni di Francoforte, si sarebbero chiudere nel terzo trimestre, si faranno anche a ottobre, novembre e dicembre. Infine, il Secutiries Market Programme, cioe' il programma di acquisto di titoli di Stato dei paesi dell'Eurozona, di fatto congelato da 18 settimane, viene ripreso. ''Lunedi' vedrete se abbiamo fatto acquisti, d'altra parte io non ho mai detto che il programma fosse stato interrotto'', ha detto il numero uno dell'Eurotower. Tre decisioni sorprendenti, le prime due prese all'unanimita', la terza ''a maggioranza'' ha precisato Trichet. Sull'acquisto di titoli di stato la discussione all'ultimo piano di Kaiserstrass 29 pare sia stata animata, probabile che i rappresentati di Germania, Olanda, Austria, Finlandia, l'area Luterana dell'Eurozona, non abbiano accolto la proposta con entusiasmo, ma gli eventi incalzano. I rendimenti dei titoli di Stato della Spagna e dell'Italia stanno raggiungendo picchi preoccupanti, Trichet non ha ovviamente specificato quali paesi stiano beneficiando dello shopping della Bce, ''non ho nient'altro da aggiungere, ne' da commentare'', ha tagliato corto. Ma questa non e' una novita', il programma di acquisto di bond prevede che la banca centrale comunichi solo la quantita' di bond acquistati, ma non di quali paesi. Finora, secondo le stime degli analisti, Francoforte ha in pancia titoli di Stato per 74 miliardi, 45 miliardi sono della Grecia, il resto sono soprattutto irlandesi, portoghesi. Vedremo lunedi', quando verranno pubblicate le statistiche dell'Eurotower, di quanto e' salito lo shopping. La marcia indietro della Bce che ripristina l'arsenale delle armi ''non convezionali'' e' un pessimo segno certifica che la situazione sta peggiorando anche nell'Eurozona, mentre gli Usa sono a un passo da una seconda recessione. Le borse azionarie hanno subito incorporato questo scenario: Francoforte, Londra, Parigi, Madrid, Amsterdam hanno chiuso con flessioni superiori al 3%. Le borse Usa hanno aperto con una flessione superiore la 2%, l'oro, classico bene rifugio, ha raggiunto il nuovo massimo storico a 1.684 dollari l'oncia, il petrolio Brent e' scivolato sotto 110 dollari al barile. Alla Borsa di Milano e' andato in scena un copione da operetta. Verso le 17 i pesi massimi del listino sono stati sospesi per eccesso di ribasso, una pratica tipicamente italiana, il cui unico risultato e' quello di accumulare il potenziale ribassista sui titoli che gli operatori non riescono a vendere. Cosi' la chiusura di borsa e' arrivata alle 18:46 invece che alle 17:43, dopo che i titoli sospesi sono riusciti a fare l'asta di chiusura. L'indice Ftse Mib ha cosi' terminato a -5,16%, la peggiore performance tra le borse europee. Ribassi da capogiro: Intesa SanPaolo -10,35%, Fiat -10,03%,Unicredit -9,33%, Fiat Industriale -9,15%, Saipem -8,34%. Non e' andata meglio ai titoli di Stato del debito pubblico italiano, lo spread Btp-Bund e' risalito a 390 punti, ma nessun complotto del capitale finanziario internazionale contro il Belpaese. ''La stabilita' finanziaria e' una responsabilita' dei governi, noi dobbiamo solo garantire quella dei prezzi'', ha detto Trichet. Sul caso dell'Italia poche parole, ''ha chiaramente e urgentemente bisogno di riforme strutturali, la sua crescita economica di lungo periodo resta sotto quella potenziale'', ha sottolineato il banchiere centrale. Nel frattempo i rendimenti dei Btp decennali (6,18%) si sono quasi allineati ai Bonos spagnoli (6,28%), dopo mesi in cui i tassi di interesse a lungo termine del debito pubblico italiano erano stati inferiori a quelli spagnoli, non di 10 punti base come adesso, ma di 50-70 punti. Il mercato comincia a pensare che Roma stia peggio di Madrid, nonostante il premier Jose' Luis Zapatero abbia deciso di lasciare dopo le prossime elezioni in autunno. Ma lui le riforme strutturali le ha gia' fatte.
 
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