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Wall Street: accordo in extremis (come previsto)

Post n°1620 pubblicato il 17 Ottobre 2013 da Lucky340
 

Nasdaq sul massimo degli ultimi 13 anni.Grande seduta per il comparto bancario, bene anche Visa, in calo Cisco Systems. Sul Nasdaq volano ancora Gilead Sciences e Facebook.

Come nella più classica delle commedie cinematografiche tutto alla fine si conclude per il meglio, ed anche Wall Street non ha voluto andare contro la tradizione che vuole un accordo proprio in extremis.

I democratici soddisfatti, i repubblicani soddisfatti, ed anche la Casa Bianca esulta. Beh, non esageriamo, l’accordo raggiunto è nella realtà un compromesso temporaneo (fino al 15 gennaio per la riapertura dello Stato Federale, e fino al 7 febbraio per quanto riguarda l’innalzamento del debito), quindi più che altro è un … tiriamo a campà.

Ma di questi tempi basta e avanza per far salire Wall Street e far tornare lo S&P500 di nuovo sopra quota 1.700 punti e soprattutto il Nasdaq al nuovo massimo dell’anno (e degli ultimi 13 anni).

Il mercato, peraltro, non ha mai avuto dubbi sull’esito delle trattative, il risultato raggiunto, però, possiamo definirlo “il minimo sindacale”, del tipo, non abbiamo raggiunto un accordo ma non vogliamo passare per coloro che hanno fatto andare in default gli Stati Uniti d’America, quindi? Rimandiamo a dopo le festività natalizie.

La “regia” di Obama è stata pessima, più che i contenuti ha badato “all’immagine”, non volendo passare per “lo sconfitto”, ma così non si governa ed in effetti da quando è alla Casa Bianca non ha mai governato se si eccettua per un pastrocchio denominato Obamacare.

Certo occorre anche essere obiettivi e riconoscere che non ha avuto anni facili per fare il Presidente degli Stati Uniti, ma è riuscito anche in una impresa non certo agevole: far rimpiangere George W. Bush .

Se in politica interna ha avuto grandi difficoltà in quella estera è stato un disastro, ed il culmine si è raggiunto con la catastrofica gestione dell’affare Siria che stava per concludersi con la candidatura di Putin a Premio Nobel per la Pace (poi i norvegesi hanno trovato l’escamotage di premiare la sconosciuta Opac).

Oggi però abbiamo conosciuto anche il Beige Book che, però, non ha riservato sorprese, l’economia statunitense continua a crescere fra il modesto ed il moderato (scontato), l’aumento (modesto) dei consumi è stata guidato principalmente dal comparto automobilistico, leggermente migliorato anche il settore immobiliare, mentre stabili sono risultati sia il manifatturiero che il finanziario.

Insomma nessuna sorpresa.

Dow Jones (+1,36%) molto positivo il comparto bancario dopo i dati migliori del consenso comunicati da BofA, abbiamo così in vetta ai rialzi JP Morgan (+3,23%) seguita da Goldman Sachs (+2,93%), terza piazza per Visa (+2,23%) di nuovo in prossimità dei propri massimi storici.

Tre soli i ribassi e precisamente Cisco Systems (-0,78%), Home Depot (-0,32%) e Walt Disney (-0,14%).

S&P500 (+1,38%) exploit di Abbott Laboratories (+6,50%) a seguire Citigroup (+4,05%) e Bristol-Myers Squibb (+2,98%).

Ennesimo ribasso per Exelon (-2,61%), in calo anche eBay (-0,83%) e Bank of New York Mellon (-0,29%).

Nasdaq (+1,20%) le performances miglior sono state messe a segno da titoli che da tempo stanno ottenendo guadagni straordinari, come Regeneron Pharma (+5,93%) che da inizio anno ha incrementato il proprio valore dell’80%, Staples (+3,45%), Facebook (+3,30%) che negli ultimi 4 mesi ha guadagnato oltre il 120% e Gilead Sciences (+3,22%) la cui performance a 15 anni è dell’8.316%!!!

Ancora una volta maglia nera Randgold Resources (-3,59%), in calo oggi Activision Blizzard (-2,48%) e Nuance Comm. (-1,53%).

Giancarlo Marcotti su  Finanza In Chiaro

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