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« Fed: rialzo tassi potreb...BCE: altro che QE dovre... »

Analisi Intermarket al 31/01/2015

Post n°1805 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da Lucky340
 

 

"Il recente apprezzamento del biglietto verde sta creando non pochi problemi alle aziende statunitensi che, nell’ultimo trimestre del 2014, hanno dovuto fare i conti, non solo con la debolezza dell’economia mondiale, ma anche con il cambio sfavorevole. Gli introiti in valuta estera registrati fuori dai confini del Paese a stelle e strisce hanno subìto un forte ridimensionamento nel momento del cambio in dollari a fine anno. Basti pensare che il Dollar Index, che meglio rappresenta l’andamento della divisa Usa verso un paniere di valute, è salito di oltre il 9% tra settembre e dicembre, e quasi del 5% da inizio anno ad oggi.

Ma la Fed non sembra essere preoccupata. Nell’ultima riunione, la Banca centrale ha confermato di voler alzare i tassi d’interesse a giugno, sostenendo che la ripresa economica rimane solida e che il rallentamento dell’inflazione sarà solo di breve periodo, mentre nel lungo periodo dovrebbe mantenersi intorno al 2%................


Dal punto di vista tecnico, l’indice S&P500 ha testato negli ultimi giorni l’area dei 2 mila punti dove passa anche la linea che congiunge i minimi degli ultimi due mesi. Il grafico  sembra lanciare un segnale ribassista preoccupante, visto che si sta configurando un testa spalle sul time frame giornaliero. È ancora presto per dirlo. Occorrerebbe una rottura della neck line e un successivo test alla stessa, questa volta come resistenza per completare la figura. In tal caso, la discesa potrebbe essere importante e vedrebbe come primo target area 1.870 punti (ovvero la distanza tra la testa e la neck line riportata al di sotto del punto di break out). Il livello successivo rimane a collocato a 1.820 punti, bottom di ottobre scorso. Questo supporto rimane strategico, dato che un suo cedimento potrebbe aprire a una pericolosa inversione di tendenza di questo rally che dura dal 2009".( Vincenzo Longo su http://news.itforum.it)


Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  La curva dei rendimenti USA non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione  nel'anno successivo è lo scarto della  curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond  a 3 mesi.  I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995  ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02)  è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40. Ora siamo a 1,66 con il T_note lanciato verso 1,50.
  •  IL LEI del conference Board , ancora  aumento dello 0,5 a dicembre (dodicesimo  aumento consecutivo) da indicazioni per una buona espansione del PIL USA intorno al 3% anche nel  2015  .
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito per dicembre i dati non sono ancora usciti . Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci dicono :

  •  Da questa settimana ci spostiamo sul grafico weekly(Futures)  per ridurre il rumore di fondo dei mercati, e vediamo  sulle principali borse mondiali  una situazione   sempre  rialzista  con  le commodities in profondo rosso ( crude oil e rame e nat gas  ) mentre  il T_note   e il bund sono   nettamente Long, così come il dollar index [grafico in allegato].

 

  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile  ancora  LONG per febbraio 2015, S&P_500 ha chiuso gennaio   con una perdita   del   3,10%. Tutte  e tre  le medie mobili mensili danno Long sullo SP500  e tre dei cinque ETF  del  Portafoglio IVY   segnalano "investito" con l'eccezione dell'etf sulle commodities e sull'azionario globale .

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

  • l’andamento dell’Up-Down Volume al NYSE a 22,33 in termini di media a 250 giorni conferma  il LONG ($NYUD), il dato differenziale risulta positivo  dalla fine  di luglio 2012. Da allora, non è mai tornato sotto la linea dello zero,"ossia se i compratori prevalgono sui venditori, il mercato sale, punto.  Finchè vi è prevalenza di Up Volume, non ci sarà motivo di temere_Gaetano Evangelista".

 

  • $OEXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P100  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario, ora indica 56,00 in netta discesa ma al di sopra dei 50. Sopra il 52%  siamo in fase long del mercato ,  sotto il 47% si apre una fase short , tra il 47 il 52   siamo in una zona di incertezza.

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