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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi agisce a proprio rischio e pericolo.
Messaggi di Agosto 2014
Dopo Jakson Hole: "Per essere più chiari sia negli USA che in Europa in questo momento c'è interesse a non creare pressioni sui rendimenti, soprattutto quelli nella parte lunga della curva. Come abbiamo affermato nelle precedenti settimane pensiamo che il dieci anni tedesco sia destinato a scendere su valori inediti, circa allo 80%, mentre quello americano tenderà ad avvicinare il 2%. Ciò potrebbe implicare uno scenario in cui l'equity ritorna a subire la pressione delle vendite. Ciò significa che i minimi che abbiamo visto nei primi giorni di agosto risultano ancora vulnerabili; tendenzialmente un loro eventuale break-out creerebbe (in termini comportamentali) una significativa revisione dei portafogli. Insomma vendite robuste e rotazione verso governativi lunghi core e flussi in direzione del dollaro. Quando agli inizi dell'anno stimavamo una flessione dell'euro verso 1,30/1,28 poteva sembrare sopra le righe, soprattutto se riferita alle note stime rilasciate da grandi investment bank. (Wlademir Biasia - Wb advisors.com)
Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:
Vediamo alcuni Trading System cosa ci dicono :
Vediamo alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato cosa ci dicono :
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21 agosto 2014 Il Conference Board Leading Economic Index ® il (LEI) per gli Stati Uniti è aumentato dello 0,9 per cento nel mese di luglio arrivando a 103,3 (2004 = 100), dopo un aumento dello 0,6 nel mese digiugno e un aumento dello 0,6 in maggio. "Il ritmo della attività economica è rimasto abbastanza forte nel mese di luglio", ha detto Ken Goldstein, economista del Conference Board. "Anche se le vendite al dettaglio sono state un po 'deludenti, le assunzioni e l'attività industriale sono migliorate. L' aumento di luglio nel LEI, insieme con il suo trend di crescita in accelerazione, punta a una maggiore crescita economica nei prossimi mesi. " L'uscita dei prossimi dati è prevista per giovedi 19 settembre 2014. ^^^^^^^ il LEI è uno dei nostri leading indicator preferiti poichè: a) La correlazione tra LEI e PIL è molto elevata come ci dimostra Northern Trust nel grafico, in cui il LEI – anticipato di un trimestre – viene messo a confronto con l’andamento del PIL americano dal 1960 a oggi. b) la relazione tra Leading Indicator e mercato azionario è molto stretta , risulta evidente la quasi perfetta correlazione tra le due serie di dati: i punti di massimo e di minimo vengono quasi sempre raggiunti nello stesso periodo.I dati del Leading Indicator anticipano di circa sei mesi i movimenti dell’economia e che la stessa cosa succede con i mercati azionari, Il Conference Board (CB), l’istituto privato che elabora l’indice, considera che un calo del 2% in sei mesi, con la contemporanea flessione della maggior parte dei componenti, possa segnalare l’arrivo di una fase di recessione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura; e viceversa, un rialzo del 2% in sei mesi possa segnare l'arrivo di una espansione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura . pertanto noi continuiamo ad usare le indicazioni fornite dai Leading Indicator per riuscire ad ottenere buoni risultati dall’investimento! i dieci componenti del The Conference Board Leading Economic Index® sono ora : Average weekly hours, manufacturing Average weekly initial claims for unemployment insurance Manufacturers’ new orders, consumer goods and materials ISM Index of New Orders Manufacturers' new orders, nondefense capital goods excluding aircraft orders Building permits, new private housing units Stock prices, 500 common stocks Leading Credit Index™ Interest rate spread, 10-year Treasury bonds less federal funds Average consumer expectations for business and economic conditions
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Dopo Jakson Hole: "Per essere più chiari sia negli USA che in Europa in questo momento c'è interesse a non creare pressioni sui rendimenti, soprattutto quelli nella parte lunga della curva. Come abbiamo affermato nelle precedenti settimane pensiamo che il dieci anni tedesco sia destinato a scendere su valori inediti, circa allo 80%, mentre quello americano tenderà ad avvicinare il 2%. Ciò potrebbe implicare uno scenario in cui l'equity ritorna a subire la pressione delle vendite. Ciò significa che i minimi che abbiamo visto nei primi giorni di agosto risultano ancora vulnerabili; tendenzialmente un loro eventuale break-out creerebbe (in termini comportamentali) una significativa revisione dei portafogli. Insomma vendite robuste e rotazione verso governativi lunghi core e flussi in direzione del dollaro. Quando agli inizi dell'anno stimavamo una flessione dell'euro verso 1,30/1,28 poteva sembrare sopra le righe, soprattutto se riferita alle note stime rilasciate da grandi investment bank. Oggi con il rapporto a 1,3250 (nostro target intermedio) la cosa non sembra più fuori luogo. Quindi attendiamo una breve fase di consolidamento verso 1,3350 1,34 sempre convinti che la direzione rimanga fedele alle nostre stime. Per inciso, la debolezza dell’euro verso dollaro è l'unica vera "riforma" in grado di soccorrere e contribuire nell'immediato alla tenuta del Made in Italy, tutto il resto appare sempre lontano e incapace di restituire competitività alla nostra periferica periferia. (Wlademir Biasia - Wb advisors.com)
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NEW YORK (WSI) - L'Italia è da considerarsi in uno stato di depressione da quasi sei anni. Un crollo lungo ed inesorabile, frutto di continue false partenze che hanno portato il PIL a livelli visti, l'ultima volta, 14 anni fa e ad una produzione industriale che è scesa ai livelli del 1980. Ogni volta che l'economia non ha potuto svalutare, l'attività è stata anemica.
La traiettoria discendente del Pil negli ultimi anni. È l'unico paese industrializzato a non essere tornato sui livelli pre crisi.
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Post n°1723 pubblicato il 15 Agosto 2014 da Lucky340
E’ una domanda che vale miliardi di dollari. Quando saliranno i tassi negli Stati Uniti? La sfera di cristallo non l’ha nessuno, ma tra gli investitori montano i dubbi sulle conseguenze della fine della politica ultra-espansiva della Fed. Tra l’altro, i segnali di un risveglio dell’inflazione non mancano, a conferma che il mercato potrebbe arrivare a scontare salite future dei rendimenti. Soprattutto negli Usa, mentre diverso appare il caso Europa dove le economie semmai “flirtano” apertamente con rischi deflazionistici. Con adeguato tempismo, ci pensa Boost Etp, società di WisdomTree, ad annunciare su Borsa Italiana il lancio della prima gamma di Etp obbligazionari a tripla leva short in Europa, che permettono di guadagnare (o proteggersi) dal rischio di aumento dei tassi. I nuovi Etp di Boost
Si tratta di ETP che replicano gli indici che forniscono un’esposizione ai rendimenti dei future sui Treasuries Usa a 10 anni e sulle obbligazioni governative italiane e tedesche, sempre a 10 anni. Sono pensati per restituire un ritorno -3x sul movimento giornaliero dell'indice di riferimento. Ad esempio – spiega una nota della società – “se il BNP Paribas Long Term BTP Future Index scende dell'1% in un giorno il "3BTS" aumenterà del 3% sempre in quel giorno (al netto di commissioni e aggiustamenti). Al contrario, se il BNP Paribas Long Term BTP Future Index aumenta dell1% in un giorno il "3BTS" scenderà del 3%”. Con quest’ultima quotazione i prodotti di BOOST ETP disponibili sulle borse di Londra, Francoforte e Milano salgono così a 75. CommentaHector McNeil, Co-CEO di Boost ETP: “Viste le aspettative di crescita dei tassi d’interesse nel breve termine gli ETP obbligazionari a tripla leva short di Boost daranno agli investitori l’opportunità di migliorare i propri rendimenti o proteggersi dall'aumento dei tassi”. |
Inviato da: cassetta2
il 19/04/2023 alle 17:44
Inviato da: cassetta2
il 29/03/2020 alle 14:46
Inviato da: cassetta2
il 22/10/2019 alle 10:50
Inviato da: Lucky340
il 11/10/2019 alle 21:32
Inviato da: Lucky340
il 01/06/2018 alle 10:05