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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi  agisce a proprio rischio e pericolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Messaggi di Ottobre 2015

Analisi Intermarket al 31/10/2015

Post n°1890 pubblicato il 31 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

 
".....In questi ultimi diciotto mesi i mercati azionari sono stati governati da situazioni alterne, periodi di crescita caratterizzati da bassa volatilità contrapposti a finestre correttive molto brusche con improvvise accelerazioni di quest’ultima. La sensazione che se ne ricava non è rassicurante. Come già scritto, le due correzioni segnate rispettivamente ad ottobre dello scorso anno e ad agosto hanno lasciato una cicatrice profonda. L’apparente stabilità raggiunta nell’ultimo mese non deve far abbassare la guardia verso turbolenze che come un’area di bassa pressione circola attorno ad una zona di apparente alta pressione. "Wlademir Biasia - WBAdvisors

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  IL LEI del conference Board ,  in frazionale ribasso in settembre     da pur sempre indicazioni per una buona espansione del PIL USA intorno al 2,0 anche nel  2015 .
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito per settembre  vede una ulteriore diminuzione a 453.896. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso, quindi l'indicatore da ora un segnale di debolezza  del mercato.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci suggeriscono :

  • IL mio TS  weekly  (Futures)  nato per cogliere i trend di lungo periodo sui mercati indica al momento  sulle principali borse mondiali  una situazione   sempre  rialzista ma  con coni d'ombra( Dax e Hang Seng short e SP_500 e China A50 in procinto di passarci)con  le commodities in profondo rosso con  i BOND in  leggera ripresa  mentre   dollar index sempre  Long .
  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile   gira LONG   per  novembre   2015, L'S&P 500 ha chiuso ottobre con un guadagno del 8,6%  dopo  una perdita  fel 2,64% nel mese di settembre . Tutte  e tre  le medie mobili sullo S&P 500  e  tre   ETF  del Portafoglio Ivy  segnalano "jnvestito ", ad eccezione  dell'azionario globale e delle commodities.

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

$OEXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P100  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario, per ridurre il rumore usiamo un MM a 50 che indica 31,22 anche se in risalita . Ricordiamo che sopra il 50%  siamo in una  fase long del mercato ,  tra il 40 e il 50  siamo in una zona di incertezza, sotti i 40 si apre una fase Short, quindi questo indicatore ci sta dando un warning evidente.

 

 
 
 

Usa: la Fed conferma il costo del denaro ai minimi storici

Post n°1889 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Luca Fiore   MILANO (Finanza.com)

 

Come da attese, la Banca centrale statunitense ha confermato il costo del denaro nel range 0-0,25%. Dopo l’annuncio, la decisione del Fomc (Federal Open Market Committee) è stata correttamente pronosticata dal 96% degli analisti contattati da Bloomberg, gli indici a Wall Street viaggiano in parità, il dollar index sale di mezzo punto percentuale e il rendimento dei Treasury avanza al 2,09%.

Per il secondo meeting consecutivo l’unica voce fuori dal coro è stata quella del n.1 della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker, che ha votato a favore di una stretta. Le probabilità di un incremento dei tassi sui Fed Funds crescono in occasione del meeting di metà dicembre (34,7%), di quello in calendario il 27 gennaio (43,9%) e in quello del 16 marzo (59,6%).

Nel confermare i tassi, l’istituto guidato da Janet Yellen ha rimarcato che il primo incremento potrebbe essere varato nel corso del prossimo meeting. "Per capire se sarà appropriato alzare il target nel prossimo meeting, il Comitato valuterà i progressi –compiuti e attesi- nella realizzazione della piena occupazione e del 2% di inflazione”, riporta la nota dell’istituto con sede a Washington.

"La valutazione terrà conto di una vasta gamma di indicazioni, tra cui l’andamento del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche, le aspettative di inflazione e gli sviluppi finanziari internazionali”. Nonostante "il tasso di crescita dei posti di lavoro ha registrato un rallentamento” in un clima di "moderata crescita economica”, la sensazione generale è che la Fed sia meno preoccupata sulle possibili conseguenze delle tensioni in arrivo dal resto del mondo. Di conseguenza, tra gli operatori si sta facendo largo l’ipotesi che la prossima volta potrebbe essere quella buona.

da http://www.finanza.com

 
 
 

Torna Re dollaro

Post n°1888 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Tag: outlook
Foto di Lucky340

Wlademir Biasia – WBAdvisors

martedì 27 ottobre 2015

Buone notizie: Mario Draghi apre la strada ad un ampliamento del programma di allentamento monetario. In settimana è attesa anche la Banca del Giappone con analoghe decisioni.

Cattive notizie: il Qe in Giappone non funziona. L’inflazione non ha beneficiato della prima parte del programma, l’economia nipponica, nonostante le frecce di Kenzo Abe, non ha evitato il ritorno verso la recessione.

Nei paesi anglosassoni invece il Qe alla fine ha prodotto risultati positivi sul lato della crescita e dell’inflazione. Nulla di eclatante, ma considerati i tempi, portano comunque ad un bilancio positivo. Tant’è che se nel mondo, a partire dal 2008, dopo una sequenza di circa 600 revisioni al ribasso dei tassi, oggi vi sono almeno due aree candidate ad aumentarli, avviando la loro politica verso un’exit strategy, lo dobbiamo proprio agli USA e all’Inghilterra. Attenzione, abbiamo scritto candidate e non prossime al rialzo.

La reazione più significativa dopo l’annuncio di Draghi ha visto l’indebolimento verticale dell’euro. A ruota c’è stato il ribasso dei rendimenti, il contenimento ulteriore dello spread, il rialzo delle borse. Mentre la prima reazione appare strutturale, le altre due potrebbero risultare meno stabili e durature.

Sull’euro incombono ancora problemi significativi: oltre al riflesso di policy della BCE, risultano aperti i confronti sul piano politico tra la linea “calvinista” del nord - nordest europeo di matrice tedesca, e quella “cattolica” franco-italiana in aggiunta alle posizioni ispaniche e portoghesi. Il dibattito ha almeno tre punti di collisione, attorno ad altrettante situazioni: 1) la richiesta di maggior flessibilità sulle regole di bilancio chiesta da Matteo Renzi; 2) le progressive difficoltà in Portogallo (anche e proprio dopo le elezioni politiche); 3) il profilo contraddittorio del programma imposto alla Grecia e accettato pur nella consapevolezza di un peso insostenibile.

La Francia per il momento assiste agli eventi facendo emergere sottotraccia una polemica del ministro delle finanze, Emmanuel Macron, in pieno disaccordo con la linea politica voluta dal suo omologo Wolfang Schäuble. Sullo sfondo aggiungete la crisi dei rifugiati e l’esito delle elezioni in Polonia, dove ha vinto la destra euroscettica.

Tutto ciò basta per spedire l’euro ai confini della parità sul dollaro. Il cambio dopo aver oscillato tra 1,15 e 1,12 durante l’estate, è scivolato velocemente in area 1,10, annullando le attese di quanti puntavano a un rialzo verso 1,20 eur usd.

La discesa incontra ora una serie di ostacoli. Il primo è già presente in area 1,10, quello successivo è postato a 1,0830, mentre l’ultimo è a 1,05 dove al momento sono fissati i minimi dell’anno.

 

GRAFICO SETTIMANALE EURO-DOLLARO(in allegato)

 

Difficilmente quest’anno si scenderà sotto la parità, tuttavia l’azione nel mercato Forex sarà prevalentemente proiettata alla verifica di quest’area.

Beneficeranno almeno per il breve periodo i bond governativi: come avevamo già anticipato nell’outlook di ottobre e settembre i rendimenti del 10 Y Italia sono destinati a scendere verso 1,30 senza escludere un ritorno verso l’1%, accompagnati dalla discesa del 10 Y Germania allo 0,30%-0%.

 Rimane da capire se le borse manterranno un rapporto di correlazione indiretto con l’euro, beneficiando in pieno dell’annuncio della BCE.

Qui il terreno si fa meno solido: i mercati azionari fanno sempre riferimento al loro cuore, Wall Street. Per cui prima di configurare stime sui mercati europei è meglio mettere a fuoco le potenzialità di quello Usa.

Sin dalle prime battute del sell off di fine agosto avevamo immaginato una reazione potenziale dei prezzi tra 2020-2050, contemplando la scorsa settimana un potenziale sforamento sino a 2090.

I valori di chiusura di venerdì fissano a 2075 un ritorno dei prezzi sui livelli da cui a metà agosto presero corpo le violenti vendite. Da allora sono successe molte cose tra cui la conferma del rallentamento della Cina. Gli utili che stanno riportando le compagnie americane risultano inferiori rispetto ai precedenti trimestri. I dati macro si sono rivelati nel complesso sotto le attese, a partire dalla pubblicazione delle statistiche sull’occupazione di settembre.

A conferma di un quadro meno brillante la leva finanziaria ha subito una contrazione anche nel mese di settembre (ultimo dato disponibile). La Fed ha procrastinato il rialzo dei tassi esibendo il timore che tale mossa possa «disturbare» gli equilibri sulle economie emergenti.

Insomma il rialzo di ottobre si conferma di natura reattiva, quindi tecnica e non supportato da aspettative di crescita. Le chiusure, coincidenti con il massimo segnato venerdì 23 ottobre, dovrebbero subire iniziali prese di beneficio e ritracciare sino ad area 2050. Eventuali segnali di debolezza che eccedono al semplice ritracciamento da operazioni di taking profit emergono con cadute sotto area 2030 /2000.

Contemporaneamente vedremo il FTSE Mib scivolare verso area 22400 dove collochiamo il livello che divide l’azione riflessiva da semplici prese di beneficio a un ritorno delle vendite più significativo.

 

L’Eurostoxx 50 ha raggiunto invece la nostra area target su cui, come per gli altri mercati, ci attendiamo l’avvio di operazioni di taking profit. Riteniamo che i segnali di criticità vadano colti qualora vi siano regressioni oltre quota 3250.

Sul fronte delle commodity segnaliamo la discesa dei prezzi del Light Crude a 45/44 usd/bar. I prezzi rimangono ancora sopra quota 43, dove avevamo fissato il limite correttivo in grado di conservare la tenuta della nostra scommessa rialzista su una potenziale reazione in vista del vertice Opec a dicembre. L’oro stabilizza il proprio campo di oscillazione avviando a nostro avviso una fase di accumulazione su cui è ancora prematuro trarre indicazioni definitive.

 da http://news.itforum.it/

 
 
 

SuperIndice_USA(LEI) in frazionale ribasso in settembre

Post n°1887 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Il Conference Board Leading Economic Index ® (LEI) per gli Stati Uniti  è diminuito dello 0,2 per cento nel mese di settembre a 123,3 (2010 = 100). L'Indice è rimasto invariato nel mese di agosto e luglio.

"Nonostante il declino di settembre, il  LEI degli Stati Uniti  suggerisce ancora che l'espansione economica continuerà, anche se a un ritmo moderato", ha detto Ataman Ozyildirim, direttore dei cicli economici e di ricerca della crescita del  Conference Board. "La recente debolezza dei mercati azionari, del  settore manifatturiero e dei permessi di nuove  abitazioni è stata compensata dai guadagni di indicatori finanziari, e in minor misura nei miglioramenti nelle aspettative dei consumatori e le richieste iniziali di assicurazione contro la disoccupazione. L'economia americana è sulla buona strada per una crescita moderata di circa il 2,5 per cento nei prossimi trimestri, nonostante il panorama economico mondiale misto. "


 L'uscita dei  prossimi  dati  è prevista per  giovedi  19 novembre   2015.

   ^^^^^^^

il LEI è uno dei nostri leading indicator preferiti  poichè:

a) La correlazione tra LEI e PIL è molto elevata  come ci dimostra Northern Trust nel  grafico, in cui il LEI – anticipato di un trimestre – viene messo a confronto con l’andamento del PIL americano dal 1960 a oggi.

b)  la relazione  tra Leading Indicator e mercato azionario è molto stretta ,  risulta evidente la quasi perfetta correlazione tra le due serie di dati: i punti di massimo e di minimo vengono quasi sempre raggiunti nello stesso periodo.I dati del Leading Indicator anticipano di circa sei mesi i movimenti dell’economia e che la stessa cosa succede con i mercati azionari, Il Conference Board (CB), l’istituto privato che elabora l’indice, considera che un calo del 2% in sei mesi, con la contemporanea flessione della maggior parte dei componenti, possa segnalare l’arrivo di una fase di recessione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura; e viceversa, un rialzo  del 2% in sei mesi possa segnare l'arrivo di una espansione tra i tre e i nove mesi dopo l’ultima lettura .

pertanto noi  continuiamo ad  usare le indicazioni fornite dai  Leading Indicator per  riuscire ad ottenere buoni risultati dall’investimento!

i dieci componenti del The Conference Board Leading Economic Index® sono ora :

Average weekly hours, manufacturing

 

Average weekly initial claims for unemployment insurance

 

Manufacturers’ new orders, consumer goods and materials

 

ISM Index of New Orders

 

Manufacturers' new orders, nondefense capital goods excluding aircraft orders

 

Building permits, new private housing units

 

Stock prices, 500 common stocks

 

Leading Credit Index™

 

Interest rate spread, 10-year Treasury bonds less federal funds

 

Average consumer expectations for business and economic conditions

 


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Bce "potremmo rafforzare QE a dicembre"

Post n°1886 pubblicato il 22 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

VALLETTA (WSI) - "La Bce riesaminerà la politica accomodante a dicembre". Mario Draghi, numero uno della Bce, inizia la conferenza stampa successiva all'annuncio sui tassi - lasciati invariati ai minimi dello 0,05% - dando subito una speranza ai mercati, che scommettono sul rafforzamento ed estensione del piano di quantitative easing (QE), nel mese di dicembre. Draghi ha aggiunto che la Banca centrale europea è pronta a "estendere il QE al di là del settembre del 2016, se necessario" e ha ammesso anche che "c'è stata una discussione molto ricca su tutti gli strumenti monetari che potrebbero essere utilizzati...e la conclusione è stata: 'Siamo pronti ad agire se necessario'".

Immediata la reazione dell'euro, che è sceso immediatamente -1% verso la sterlina, al minimo di un mese a 72,70. Verso il dollaro, ha bucato anche la soglia di $1,12, per la prima volta dagli inizi di ottobre.

Da segnalare che la Bce ha lasciato fermi anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginali e quelli di deposito, rispettivamente allo 0,3% e -0,2% rispettivamente. Ma le cose potrebbero cambiare anche qui. Draghi ha rivelato infatti che "nella riunione si è discusso anche di tassi di interesse più bassi", e di "abbassare ulteriormentre il tasso sui depositi", che è già negativo.

"Gli acquisti di asset stanno procedendo bene e continuano ad avere un impatto favorevole", ha precisato Draghi. Tuttavia, "l'incertezza sui mercati emergenti pesa sull'outlook dell'Eurozona". Riferimento anche al calo dei prezzi delle materie prime e a un contesto che di fatto fa in modo che le pressioni sull'inflazione rimangano negative.

Insomma, i rischi sulle prospettive di crescita dell'Eurozona "restano orientati al ribasso", e "mentre la domanda interna dell'area euro continua a restare resistente, ci sono preoccupazioni sulla crescita delle economie emergenti e sulle conseguenze sui mercati finanziari".

E il punto è che "quando ci troviamo in un contesto di tassi a zero, i tassi reali sono condizionati dalle aspettative sull'inflazione. Quando le attese sull'inflazione diventano più negative, abbiamo tassi reali sempre più elevati". Detto questo, il banchiere ha anche sottolineato che non è stato deciso ancora nulla sui tagli ai tassi e che ci sono state "discussioni aperte" su una tale opzione, ma anche su altre misure. "Alcuni membri del Consiglio direttivo hanno anche avanzato l'ipotesi di agire oggi".

In ogni caso "la politica monetaria non può essere l'unico strumento. Tutti i paesi dovrebbero impegnarsi ad adottare politiche fiscali a favore della crescita", ha ricordato, aggiungendo che comunque "non ci sono dubbi sull'efficacia della politica monetaria a prescindere dal fatto se le riforme strutturali vengano implementate o meno".

Una domanda è stata posta anche sull'impatto dello scandalo Volkswagen sull'economia dell'Eurozona. Ma il numero uno della Bce si è trincerato in un massimo riserbo, dicendo che "è molto, molto presto per dirlo". Sul rallentamento dell'economia cinese, Draghi ha fatto notare che il 6% delle esportazioni dell'Eurozona è diretto verso la Cina, e che in alcuni casi il numero è anche più elevato, arrivando, nel caso della Germania, al 10%. Da un punto di vista finanziario, "l'Eurozona non ha una esposizione significativa", mentre sul fronte della fiducia, "riteniamo che quanto è accaduto finora alla crescita della Cina non ha avuto conseguenze sul resto del mondo".

Troppe erano le pressioni su Draghi, affinché lanciasse un segnale di sostegno all'Eurozona. Il banchiere non ha potuto permettersi di restare con le mani in mano e deve promettere nuovi interventi anti deflazione.

Per contrastare questo scenario e fare ripartire una crescita fiacca, minacciata dalla crisi dei paesi in via di Sviluppo, il governatore - avevano detto gli analisti prima dell'inizio della conferenza stampa - deve intervenire ancora.

Allungando la durata del QE fino al 2017 - l'ipotesi che resta la più probabile secondo gli economisti interpellati da Bloomberg - la Bce finirà tuttavia per raggiungere presto il limite del debito monetizzabile disponibile, in particolare in Germania, Portogallo, Finlandia, Slovacchia e Slovenia.

Il rischio è quello di sbilanciare ancora di più il mercato dei bond, che già soffre di una liquidità ridotta.

L'inflazione è scivolata dello 0,1% in settembre nel blocco a 19 e le paure di un rallentamento dell'economia mondiale, a causa soprattutto della frenata dei paesi emergenti, Cina in primis, fa pensare che se le cose non miglioreranno, la banca centrale europea prima o poi dovrà intervenire.

Essendo il costo del denaro già stato abbassato al minimo possibile, per scongiurare che l'area euro piombi in una fase di deflazione e per rilanciare ulteriormente la crescita, alla banca centrale non rimane molto altro da fare.

Allungando la durata del QE fino al 2017, la Bce rischia di raggiungere presto il limite di debito monetizzabile.


Si scommette dunque che le modififche al piano di acquisto di titoli di Stato da 1.100 miliardi verranno apportate a dicembre.

In un suo report, il team di analisti di Mps Capital Services aveva scritto - prima degli annunci della Bce e le parole di Draghi - che, dopo le tante dichiarazioni fatte dai membri del board negli giorni, il mercato sperava che nella giornata di oggi sarebbe stata discussa l’ipotesi di un allargamento della portata e della durata del Quantitative Easing.


(DaC-Lna)

da http://www.wallstreetitalia.com/

 
 
 

Analisi Intermarket al 03/10/2015

Post n°1885 pubblicato il 03 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

 

Ad agosto la leva finanziaria utilizzata a Wall Street si è ulteriormente ridimensionata. Il Margin Debt a partire dallo scorso mese di aprile è sceso rispetto al picco storico, fissato oltre 500 miliardi di dollari. Da 507 miliardi siamo passati a 473, ovvero a ridosso della media annuale. Il dato ha uno specifico interesse in quanto è diretta espressione del volume delle posizioni prese a debito e marginate presso il NYSE.

Le riduzioni della leva tendono a manifestarsi in occasione di svolte significative del mercato. In particolare, tali pattern hanno preceduto l’inversione del mercato azionario nel 2000 e nel 2008.

Lo S&P 500 si trova a ridosso dei minimi segnati il 25 agosto............ .....area 1860.

La violazione di quest’area produrrebbe un significativo ritracciamento dei mercati: nel caso dello S&P 500 riteniamo che tale correzione riporterebbe i corsi a testare la zona su cui si sono formati i massimi nei due precedenti picchi ciclici: 2000 e 2007 declinati in valore a 1550. Un simile movimento spingerebbe gli investitori a posizionarsi su strumenti di avversione al rischio, tipicamente bonds governativi di qualità. La curva dei rendimenti nelle duration elevate sta di fatto già assorbendo questo riposizionamento: sia il 10 anni tedesco che quello americano stanno violando livelli a nostro avviso significativi. (Wlademir Biasia - WBAdvisors)

Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  IL LEI del conference Board ,  in frazionale rialzo ad agosto      da sempre indicazioni per una buona espansione del PIL USA intorno al 2,5 anche nel  2015 .
  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito per agosto vede una diminuzione a 473.412. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso, quindi l'indicatore da ora un segnale di debolezza  del mercato.

Vediamo alcuni  Trading System cosa ci  suggeriscono :

  • IL mio TS  weekly  (Futures)  nato per cogliere i trend di lungo periodo sui mercati indica al momento  sulle principali borse mondiali  una situazione   sempre  rialzista ma  in evidente affanno ( Dax e Hang Seng short e sp_500 e China A50 in procinto di passarci)con  le commodities in profondo rosso con  i BOND in ripresa  mentre   dollar index sempre  Long .
  • Il trading system reso popolare da Dog Short su base mensile   conferma lo SHORT   per ottobre  2015, L'S&P 500 ha chiuso agosto con una perdita mensile del  2,6% . Tutte  e tre  le medie mobili sullo S&P 500  e  quattro  ETF  del Portafoglio Ivy tanno segnalando "Cash", ad eccezione dell'obbligazionario, Attenzione.

Vediamo  ora alcuni indicatori anticipatori dei punti di svolta del mercato  cosa suggeriscono :

$OEXA200R (indica la percentuale di azioni dello S&P100  che sono sopra alla  loro MM  a 200) è un indicatore tecnico disponibile sul StockCharts.com che può essere utilizzato per la previsione di entrate prudenti  e dei punti di uscita per il mercato azionario, ora indica 27 ben  al di sotto dei  50. Ricordiamo che sopra il 50%  siamo in una  fase long del mercato ,  tra il 40 e il 50  siamo in una zona di incertezza, sotti i 40 si apre una fase Short, quindi questo indicatore ci sta dando un warning evidente.

 

 
 
 

Bond governativi ancora di salvezza negli ultimi tre mesi!

Post n°1884 pubblicato il 03 Ottobre 2015 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

NEW YORK (WSI) - Negli ultimi tre mesi è stata un'impresa molto ardua evitare di subire delle perdite sui mercati. Ma gli investitori che hanno creduto nei bond governativi, e in particolare nei Btp italiani, sono stati premiati.

Come si vede bene nella tabella pubblicata da Deutsche Bank riportata qui sotto, il rendimento guadagnato nel terzo trimestre è stato di quasi il 5%, la percentuale piu' elevata di tutti i principali asset.

Nei piani alti della graduatoria delle classi di asset si piazzano i titoli di Stato, seguite da alcune valute come lo yen. Il risultato è stato invece disastroso per chi ha scommesso sulle Borse. Tutti i principali indici, compreso il Ftse Mib, che ha registrato la migliore performance tra i benchmark mondiali ha segnato un calo. In particolare per l'indice di Piazza Affari la flessione è stata del 5%.

La performance peggiore è quella registrata dalla Borsa brasiliana con perdite che, tra giugno e settembre, si sono attestate intorno al 30%. Leggermente meglio è andata allo Shanghai Composite con un rosso intorno al 28%. Seguono a ruota il petrolio Wti e il Brent.

In generale, nel terzo trimestre le vendite hanno investito tutte le principali materie prime: oltre al petrolio, sono state venduti a piene mani il rame e il grano e anche le merci che spesso sono considerati porti sicuri in tempi di alta volatilità come quelli attuali, come l'oro e l'argento. (DC-MT)

da http://www.wallstreetitalia.com

 
 
 
 
 

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