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Non intendo sollecitare investimenti.
Chiunque utilizzi spunti derivanti dalla mia analisi  agisce a proprio rischio e pericolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Messaggi del 20/07/2013

Analisi Intermarket settimanale al 20/07/2013

Post n°1569 pubblicato il 20 Luglio 2013 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

Gli Indici occidentali sono ripartiti visto che Ben Bernanke ha praticamente allontanato l’ipotesi di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti nei prossimi mesi, anche se dovesse avere inizio il tapering, ovvero la riduzione del piano di stimoli monetari dagli attuali 85 miliardi di dollari al mese, ora quindi " ci attendiamo, dunque, che nelle prossime settimane l’indice (Sp_500)  consolidi tra 1600 e 1680, con potenzialità di rialzo nel medio termine fino a 1750 qualora venga superato e tenuto il livello dei massimi precedenti (1680/90).

Ad ogni modo, ci attendiamo per l’estate un’elevata volatilità; sebbene ancora lontano, il livello su cui settare gli alert per il rischio, prima di un eventuale cambio di view, rimane fermo a 1550. Discorso speculare per il Dax che, abbandonata l’area di supporto a 7700, si è portato oltre gli 8000 punti ed oltre la resistenza a 8100, aprendo così le porte ad una potenziale fase di rialzi in direzione dei massimi precedenti (8560).Wlademir Biasia".

Se poi le "elezioni per la Camera Alta del parlamento nipponico il 21 luglio  daranno Una vittoria alla coalizione guidata da Shinzo Abe (Partito Liberal Democratico) il che concederebbe al primo ministro la possibilità di fare approvare più velocemente le riforme strutturali, l’Abenomics,  potrebbe mostrare allora tutta la sua potenza sui mercati azionari, creando i presupposti per un ulteriore allungo rialzista, soprattutto se il capo del governo nipponico deciderà di aggiungere alle sue politiche anche la diminuzione delle aliquote fiscali alle imprese_Diodovich".  In questo scenario  è rimandata alla seconda metà del 2014 la violenta discesa degli indici "Nel momento in cui si avranno segnali di ripresa dell'economia e cambierà la politica espansiva delle BANCHE CENTRALI, allora i tassi di interesse faranno un grande salto in su con conseguente inizio di una lunga, profonda fase correttiva che ricaccerà ad esempio l'indice  SP_500 verso i 1000 punti "

L’andamento dei titoli di stato, "l’asset che storicamente è la spia (in correlazione inversa) dell' equity conferma un certto ritorno alla calma dopo il nervosismo per i timori della fine del QE da parte delle banche centrali, il Bund e il Treasury questa settimana hanno ripreso  a salire con  rendimenti  in discesa  il   bund a 1,52% e T-note a 2,48%.


Vediamo alcuni indicatori in ottica MACROTECNICA:

  •  La curva dei rendimenti non è invertita. Nel caso in cui i tassi di interesse a breve termine sono più elevati rispetto ai tassi a lungo termine, fa presagire male per l'economia (intesa come azioni e obbligazioni).Uno dei modelli più potenti per predire la recessione  nel'anno successivo è lo scarto della  curva dei rendimenti tra il T-Note a 10 anni e il T-bond  a 3 mesi.  I risultati di uno studio della Federal Reserve (Estrella e Mishkin) per il periodo 1960-1995  ha collegato il valore dello spread in punti percentuali alla probabilità di recessione. Un margine positivo (con valori compresi tra 1,21-0,02)  è collegato con probabilità del 5% al 25%. Una volta che lo scarto gira negativo, le probabilità vanno dal 30% ad una lettura di -0,17, al 70% a -1,46, 80% a -1,85 e il 90% a -2,40. Ora siamo a 2,45.

 

  • Il Margin Debt, ovvero l'ammontare di denaro preso a prestito dagli operatori USA per l'acquisto di azioni e altre attività finanziarie, è in contrazione attenzione  : a maggio è sceso   a 377 miliardi di dollari dai 384 di aprile. Questo è un indicatore leading (anticipatore) dei possibili punti di svolta del mercato azionario americano, il cui andamento va a rafforzare i cicli virtuosi rialzisti e ad amplificare quelli viziosi in caso di ribasso.I dati attuali preannunciano una fase Laterale/ribassista .

Vediamo alcuni Trading System cosa ci dicono :

  • il Vix (20/100)si conferma LONG sullo sp_500 malgrado la forte discesa , quindi ancora segnale SHORT per l'indice ;
  • IL mio TS "Trend_Hunter"(REV.2) timeframe daily, ottimo per prendere posizione nel mercato con ottica di medio_lungo termine, sulle principali borse mondiali vede  una situazione   sempre  rialzista sulle borse occidentali ma  con i BRIC in affanno insieme alle commodities (grafico allegato).

 
 
 

Nuovi Record per le Borse. Euro Dollaro sopra 1.31

Post n°1568 pubblicato il 20 Luglio 2013 da Lucky340
 
Foto di Lucky340

 Team di Analisi FXCM

Nuovi massimi di sempre per gli indici azionari più importanti al mondo, S&P500 e Dow Jones, con il primo che ha toccato quota 1.693 punti e il secondo che si è spinto fino a 15.590 rispetto ai massimi precedenti assoluti del 22 Maggio scorso.

Diversi gli elementi a suffragio di questi rialzi di portata storica: di minore impatto ma comunque rilevanti, un calo delle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione ai minimi da 4 mesi e un aumento dell’ Indice Produzione FED di Philadelphia di oltre il doppio rispetto alle attese e su livelli che non si vedevano dal Marzo 2011, ma soprattutto le ottime trimestrali di alcuni colossi finanziari (e non) e le riassicurazioni di Ben Bernanke circa il fatto che l’”easy Money” continuerà ad essere iniettato nel sistema, denaro facile che è stato l’unico vero trascinatore dei prezzi dell’azionario in questi mesi.

Il Chairman della Fed, che ieri ha depositato il rapporto Fed semestrale al Senato USA, ha ribadito circa il fatto che il tapering del Quantitative Easing 3 avverrà ed auspicabilmente finirà entro la metà del 2014, e soprattutto ha insistito sulla questione per la quale la politica monetaria della Fed resterà accomodante e che un’eventuale innalzamento dei tassi di interesse è da escludere fino a quando l’inflazione non sarà normalizzatasi e il tasso di disoccupazione non avrà raggiunto il target del 6,5%. Nulla di nuovo quindi, semmai di più chiaro, per un mercato che aveva visto poco più di una settimana fa il ribaltamento delle aspettative costruite in seguito al meeting del FOMC del 19 Giungo.

E il mercato azionario, in particolare, ha reagito nel senso che nonostante alcuna della liquidità ora presente in circolazione sarà drenata probabilmente già dai prossimi mesi, i tassi resteranno ancorati ai minimi e che quindi potrà essere sostenuto dai fondamentali economici in miglioramento. E ciò si è riflesso anche sulle Borse europee le quali sono state a loro volta sostenute dalla BCE che ha deciso di allentare i requisiti richiesti per gli Asset Backed Securities, ovvero sia titoli il cui valore dipende da attività finanziarie che escludono i mutui immobiliari e che le banche sono solite presentare come collaterale per le richieste di liquidità appunto alla Banca Centrale Europea; in pratica Francoforte accetterà dei titoli con rating inferiore nel tentativo di smuovere l’ingessato circuito del credito dell’Eurozona, dopo il sostanziale fallimento delle operazioni LTRO dal punto di vista del meccanismo di trasmissione all’economia reale e il mantenimento del tasso di deposito a 0, tasso che se diventasse negativo (le banche in questo caso pagherebbero un interesse alla BCE per detenere liquidità overnight presso i suoi forzieri) quantomeno potrebbe riattivare il circuito del credito interbancario con auspicabili, anche se differiti, riflessi sul sistema produttivo.

Va detto che le due banche centrali in qualche modo hanno calmato le acque sui mercati e i fantasmi di inasprimento delle tensioni che da sempre accompagnano i mesi estivi potrebbero essere se non altro allontanati, fermo restando che le vere soluzioni sono ben lungi dall’essere trovate soprattutto se si pensa all’Eurozona (basti osservare i rendimenti delle ultime aste dei titoli di stato dei vari paesi).

Dal punto di vista del mercato valutario, considerando che le indicazioni provenute anche dalla Fed hanno confermato il perdurare dei tassi d’interesse minimi, è possibile dunque attendersi rafforzamenti ulteriori del dollaro sui fondamentali USA i quali forniranno il timing per cambiamenti di politica monetaria e quindi per modificare scelte di investimento/trading; se i fondamentali non proseguiranno nel loro trend in crescita, sarà lecito attendersi ampie correzioni, in particolare per quanto concerne l’eurodollaro che farà fronte a numerosi rischi legati ad eventi politici nei prossimi mesi. Dal punto di vista dei market mover di breve, oggi avremo invece l’inizio del G20 dei ministri finanziari e dei banchieri centrali e questo weekend vi saranno le elezioni della Camera Superiore del Parlamento Giapponese le quali potrebbero vedere un indebolimento o un rafforzamento per il partito di Abe con possibili impatti legati alle aspettative circa la prosecuzione delle sue politiche economiche. Gli effetti sullo yen, già peraltro apprezzati nella notte, potrebbero ripercuotersi alla riapertura dei mercati di domenica sera con probabili (e significativi) gap.

da Forexinfo

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 04/05/2010
 

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