NEW YORK (WSI) – La maggiore economia al mondo ha registrato un’espansione dello 0,7% nell’ultimo trimestre del 2015, a un ritmo nettamente inferiore a quello precedente ma in linea con le previsioni. Il terzo trimestre si era chiuso con una crescita del Pil del 2% per gli Stati Uniti.
Il tasso di crescita, per la precisione pari al 0,69% è il più basso dal primo trimestre del 2015, quando l’incremento era stato quasi identico (+0,64%). Allora la colpa venne data alle cattive condizione meteorologiche. Stavolta un simile capro espiatorio non reggerebbe.
L’unica nota positiva è arrivata dai consumi personali, che sono saliti del 2,2% sopra le attese che erano per un progresso dell’1,8%. La maggior parte dei guadagni sono venuti però da un solo settore, quello dell’assistenza medica.
Gli investimenti, anche per via del calo del petrolio, sono scesi dello 0,03%. Come previsto le scorte hanno influito negativamente sul Pil (-0,45%). Il governo ha invece contribuito con un +0,12% sul Pil negli ultimi tre mesi dell’anno.
Come era prevedibile in un mondo in cui l’attività commerciale globale è in frenata, sono andati male gli scambi commerciali, che hanno contribuito in negativo, con un calo del -0,47% sul Pil.
L’indice PCE core è cresciuto dell’1,2% dopo il +1,4% del trimestre precedente, mentre le vendite ai privati sono aumentate dell’1,8%, quasi la metà del +3,2% registrato il periodo antecedente.
La crescita su base annuale è stata del 2,9%, sotto il 3,1% riportato nel terzo trimestre e il livello più basso dal secondo trimestre del 2013 (2,5%).
Inviato da: cassetta2
il 19/04/2023 alle 17:44
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