Semplicemente Lucy

Poesiette di emily (dickinson)


Regalino x mia mammaConosco vite della cui mancanzanon soffrirei affatto - di altre invece ogni attimo di assenzami sembrerebbe eterno.Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsinon avrò vissuto invano -Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena -O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nidoNon avrò vissuto invano.Sono scarse di numero - queste ultime -appena due in tutto - le prime molto di piu' di un orizzontedi moscerini.Mi incanta il mormorio di un'ape -qualcuno mi chiede perchè -piu' facile è morire che rispondere.Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà -se qualcuno sogghigna stia attento- perchè Dio è qui - questo è tutto.La luce del mattino mi eleva di grado -se qualcuno mi chiede come -risponda l'artista che mi tratteggiò così.Non avessi mai visto il soleavrei sopportato l'ombrama la luce ha aggiunto al mio desertouna desolazione inaudita.Portare la nostra parte di notte,la nostra parte di mattino.Di immensa gioia riempire il nostro spazio,il nostro spazio riempire di disprezzo. Qui una stella, là un'altra stella.Qualcuno smarrisce la via!Qui una nebbia, là un'altra nebbia.Poi, il giorno!Tutti hanno diritto al mattino,alla notte solo alcuni.Alla luce dell'aurorapochi eccelsi privilegiati.Se avessimo le aliper fuggire la memoriamolti volerebbero.Abituati a esseri più lentigli uccelli con sgomentoscruterebbero la folladi persone in fugadalla mente dell'uomo.Non stimare lontano quello che si può avereanche se in mezzo si stende il tramonto -né stimare vicino ciò che standoti a fiancoè più lontano del sole.SENSIBILITA'La natura talvolta fa seccareun arbusto, talvolta scalpa un albero-il suo popolo verde lo ricordanel caso in cui non muoia.Foglie stremate alle nuove stagionitestimonioano mute -e noi che abbiamo un'anima moriamopiù sovente, e non così vitalmente.Se le mie pene future in una voltavenissero ad affliggermi quest'oggi,sono così felice che- son certa-si allontanerebbero riderndo.Se le mie gioie future in una voltavenissero ad invadermi quest'oggi,non potrebbero essere così grandicome questa che mi possiede adesso.Se tu dovessi venire in autunnomi leverei di torno l'estatecon un gesto stizzito ed un sorrisetto,come fa la massaia con la mosca.Se entro un anno potessi rivederti, avvolgerei in gomitoli i mesi,per poi metterli in cassetti separati -per paura che i numeri si mescolino.Se mancassero ancora alcuni secoli,li conterei ad uno ad uno sulla mano -sottraendo, finchè non mi cadesserole dita nella terra della Tasmania.Se fossi certa che, finita questa vita,io e te vivremo ancora -come una buccia la butterei lontano -e accetterei l'eternità all'istante.Ma ora, incerta della dimensionedi questa che sta in mezzo,la soffro come l'ape-spiritelloche non preannuncia quando pungerà.(dedicata a F.)Muore la parolaappena è pronunciata:così qualcuno dice.Io invece dicoche comincia a vivereproprio in quel momento.Il paradiso non è più lontanodella camera accanto -se in quella cameraun amico attendefelicità o rovina.Che forza c'è nell'animache riesce a sopportarel'accento di un passo che si appressa -una porta che si apre.Come fare per dimenticare!Ma potrebbe insegnarlo?Si dice sia tra le arti la più facilequando si impara il metodo.Cuori duri son mortinell'acquisirla, eppureil sacrificio per la scienza adessoè piuttosto comune.Sono andata anche a scuolama non ne son uscita più informata -il mappamondo non lo puo' insegnaree non serve a niente il logaritmo."Come dimenticare"!Venga qualche filosofo a spiegarmelo!Ah, essere eruditiquanto basta  asaperlo!C'è scritto in qualche libro?In questo caso io potrei comprarlo -E' simile a un pianeta?I telescopi potrebbero scoprirlo -Se invece è un'invenzionedeve avere un brevetto.E tu, dimmi, lo sai,rabbi del libro saggio? da http://www.aurorablu.it/poesie/emily/emily.htm