attualità e politica

accidenti se siamo insicuri !!


Sono stufa di sentire i chiacchiericci di tutti i vari "filosofi" che ci spiegano che non c'è un problema di sicurezza!..Naturalmente ce lo spiegano secondo la "filosofia" del loro partito, cosi quelli del PD ci raccontano che non c'è alcun  problema a riguardo e che è assurdo e pericoloso (sic!) che la gente si armi; quelli di LEU, "liberi e uguali", replicano il concetto guidati dalla determinazione di Grasso e sopratutto Boldrini; anche una parte dei cinque stelle ragiona allo stesso modo, compreso il buon Fico che sta un pò con i cinque stelle e un pò con il PD, forse per una questione di equanimità, ma sopratuttto perchè con il cuore sta al PD ma con la ragione sta con i cinque stelle e la Lega che gli han dato il posto di presidente della Camera, ovviamente con i voti del PD. Un intreccio!...e molta ipocrisia...Vorrei addurre un sacco di motivazioni di cui la stampa e tutti i mass media ci informano tutti i santi giorni, che dimostrano quanto invece sia presente e urgente un grosso problema di sicurezza. Poichè Pierfranco Faletti, in un articolo sul "Giorno" lo spiega in modo eccellente, meglio di quanto possa fare io, credo sia utile riproporre qui il suo articolo, anche se trattasi di un articolo del 2017, poichè a mio avviso le cose non sono cambiate, dunque il problema è più che mai attuale. TITOLO:IMMIGRAZIONE e SICUREZZA - "C'è una parte di opinione pubblica che continua a minimizzare le responsabilità del fenomeno immigratorio sui drammatici fatti di cronaca: stupri, furti, rapine, aggressioni.A questo si aggiunge il riemergere di malattie debellate da tempo quali TBC,malaria,scabbia, morbillo...Sono le statistiche ufficiali che danno a questi fenomeni una crescita a volte esponenziale negli ultimi dieci anni. La sola TBC è aumentata nell'ultimo anno ( si parla del 2017) del 100% !La popolazione di origine italana è in netto calo nel nostro Paese...La percentuale di immigrati è invece aumentata del 400% negli ultimi quindici anni, raggiungendo la cifra record di quasi sette milioni di unità. Per la proprietà transitiva è abbastanza logico dedurre che la causa di quanto sta avvenendo sia dovuta sopratutto all'immigrazione. Del resto, la maggior parte degli immigrati sono giovani tra i 15 e i 35 anni, senza educazione, senza cultura scolastica,    senza assistenza medica, con lingua, religione, usi e costumi -anche alimentari- radicalmente diversi dai nostri. Non hanno impieghi e quindi hanno molto tempo a disposizione, dal momento che, chi ha loro permesso di entrare in Italia, non si è minimamente preoccupato del poi. Sono stati catapultati, dalla mattina alla sera, in una società dal benessere inimmaginabile, creando in loro naturalmente desideri, aspettative e, a volte, rabbia e desiderio di rivincita. Per i nostri sedicenti buonisti, l'accoglienza e la non integrazione sarebbero estranei a tutto ciò. Ci si appella perfino all'assurdo esempio  dei nostri dei nostri emigranti in America, all'inizio del Novecento. Ma quei nostri disperati connazionali, all'arrivo negli States,venivano ammassati e messi in quarantena a Ellis Island. Li' venivano controllati uno per uno e visitati e solo una parte di loro veniva ammessa nel paese. Tra l'altro quella era un'America assetata di mano d'opera, che aveva necessità assoluta dell'immigrazione e  non aveva, come l'Italia, l' 11% di disoccupazione ufficiale.Radicalmente diversi sono gli ingressi che giornalmente abbiamo visto da noi,in televisione. Migliaia di persone scaricate dai barconi sulle nostre coste, senza controlli, senza visite mediche, senza nulla. Quando l'ottimo ministro Minniti ha chiesto alle ONG di fare tali controlli, queste si sono dileguate come neve al sole, omissis... Il che non può che far nascere interrogativi,dubbi e sospetti su tutto quanto è avvenuto negli ultimi anni tra il Nord Africa e l'Europa." Gli irriducibili buonisti a tutti i costi ,avranno comunque da obiettare in nome di una loro strana "Accoglienza sociale illimitata" che non tiene conto dei problemi e della capacità di accoglienza reale dei Paesi presi d'assalto da un fiume inarrestabile di stranieri da ogni parte del mondo,è il caso di dirlo. Parlare di questi problemi relativi agli immigrati non significa essere razzisti, significa essere realisti e non ipocriti, significa che acccogliere sempre e comunque, si rischia, come già avviene, un razzismo verso chi accoglie, se non è più in grado di gestire l'accoglienza. Vedere la realtà dei fatti e non far finta di nulla è sintomo di onestà intellettuale e di intelligenza.