I brutti megapannelli pubblicitari di IGP DECAUX :chi ha “invitato la ditta francese?”. Ha ragione Ravelli quando nel suo articolo sul Corriere,rimprovera Milano che,negli ultimi anni “non valorizza le sue eccellenze né la sua storia…”.Lo dice a proposito di “pesanti interventi che stanno snaturando il progetto originario della metropolitana,linea rossa e linea verde”progettate da Franco Albini:grande maestro di design e di architettura di cui si è celebrato il centenario della nascita in una splendida mostra allestita da Renzo Piano,in Triennale. Secondo Gianni Ravelli,da alcuni anni “aggiunte di gusto discutibile -come gli espositori per la pubblicità- stanno manomettendo e cambiando il progetto di Albini”. Addirittura,pesanti interventi (pavimentazione bianca e colore giallino di alcune pareti!),stanno trasformando “spazi rigorosi in bailamme disordinato e incoerente”. Negli ultimi tempi abbiamo subìto “la scala di luce…?”davanti alla Stazione Centrale. Che dire de “l’ago e il filo …?”di Claes Oldenburg? che ha “alterato”(peccato!) la vecchia, simpatica,familiare, rassicurante Piazza Cadorna in qualcosa che richiama,vagamente,le giostre… Quanto è costata,ai milanesi,quest’opera “d’arte ?…”. E’pur vero che i tempi cambiano;cambia,forse,il senso artistico e la “sperimentazione” avanza… Ma le “mucche di plastica”,i “nevrotici colorati e immensi”(sempre di plastica!)e altre “originalità artistiche” piazzate da S.Babila al Duomo,spesso risultano “incomprensibili”ai cittadini. Ed è pur vero che vengono spesi molti soldi … i nostri soldi… Non voglio “intrappolarmi”in una analisi critica sulle “offerte d’arte”di questi ultimi anni a Milano. Non ho le competenze per farlo.Ma come tante altre persone rivendico il gusto del bello! Da semplice cittadina mi meraviglio che gli assessori “alla cultura” non colgano certe evidenti “brutture”e l’aria interdetta della gente comune. Secondo me questo “gusto discutibile”si sta radicalizzando e diffondendo . Vedi l’arrivo,ahimè!,in grande quantità, dei megapannelli di metallo,della ditta francese I G P DECAUX. Nessuno pare scandalizzato per l’invadenza di questi enormi pannelli in metallo. Sono spuntati come funghi a Milano e non solo. Spesso nascondono case,alberi,porzioni di monumenti. Un vero insulto al panorama. Anche la chiesetta* di Ortica, un brutto giorno! è stata “coperta”da un megapannello pieno di pubblicità. Ho consegnato una lettera di “protesta”a Vittorio Sgarbi,immaginandolo sensibile sull’argomento. Non ha mai risposto...Pensare che il buon Gianni Ravelli sperava in un suo intervento,come esperto d’arte,per salvare il “progetto originario di Albini”… Anche la giornalista D’Amico,del Corriere,pur avendomi invitato di persona a consegnarle una nota scritta in merito, cosa che ho fatto con scrupolo ,non ha più dato “segni di vita…”.Ho saputo che la ditta DECAUX paga, al comune di Milano,grosse somme per “moltiplicare” dove crede i suoi pannelli metallici. Come cittadina trovo insopportabile l’invadenza così massiccia di questi “alberi di metallo”,posizionati nei luoghi più impensabili della città. Forse per un tornaconto economico, i cittadini si vedono scippare anche il piacere di uno sguardo sulle cose belle di Milano. Le foto qui sotto, ancorchè imperfette, parlano da sole. P.S. * la chiesa di Ortica è un santuario dedicato ai santi Faustino e Giovitta; al suo interno è conservato un affresco, di autore ignoto, che rappresenta la Vergine con il Bambino in grembo. E’ una delle più antiche chiese della zona est di Milano: un autentico gioiello dell’arte e della cultura.
Quando la pubblicità invade e offende l’ambiente
I brutti megapannelli pubblicitari di IGP DECAUX :chi ha “invitato la ditta francese?”. Ha ragione Ravelli quando nel suo articolo sul Corriere,rimprovera Milano che,negli ultimi anni “non valorizza le sue eccellenze né la sua storia…”.Lo dice a proposito di “pesanti interventi che stanno snaturando il progetto originario della metropolitana,linea rossa e linea verde”progettate da Franco Albini:grande maestro di design e di architettura di cui si è celebrato il centenario della nascita in una splendida mostra allestita da Renzo Piano,in Triennale. Secondo Gianni Ravelli,da alcuni anni “aggiunte di gusto discutibile -come gli espositori per la pubblicità- stanno manomettendo e cambiando il progetto di Albini”. Addirittura,pesanti interventi (pavimentazione bianca e colore giallino di alcune pareti!),stanno trasformando “spazi rigorosi in bailamme disordinato e incoerente”. Negli ultimi tempi abbiamo subìto “la scala di luce…?”davanti alla Stazione Centrale. Che dire de “l’ago e il filo …?”di Claes Oldenburg? che ha “alterato”(peccato!) la vecchia, simpatica,familiare, rassicurante Piazza Cadorna in qualcosa che richiama,vagamente,le giostre… Quanto è costata,ai milanesi,quest’opera “d’arte ?…”. E’pur vero che i tempi cambiano;cambia,forse,il senso artistico e la “sperimentazione” avanza… Ma le “mucche di plastica”,i “nevrotici colorati e immensi”(sempre di plastica!)e altre “originalità artistiche” piazzate da S.Babila al Duomo,spesso risultano “incomprensibili”ai cittadini. Ed è pur vero che vengono spesi molti soldi … i nostri soldi… Non voglio “intrappolarmi”in una analisi critica sulle “offerte d’arte”di questi ultimi anni a Milano. Non ho le competenze per farlo.Ma come tante altre persone rivendico il gusto del bello! Da semplice cittadina mi meraviglio che gli assessori “alla cultura” non colgano certe evidenti “brutture”e l’aria interdetta della gente comune. Secondo me questo “gusto discutibile”si sta radicalizzando e diffondendo . Vedi l’arrivo,ahimè!,in grande quantità, dei megapannelli di metallo,della ditta francese I G P DECAUX. Nessuno pare scandalizzato per l’invadenza di questi enormi pannelli in metallo. Sono spuntati come funghi a Milano e non solo. Spesso nascondono case,alberi,porzioni di monumenti. Un vero insulto al panorama. Anche la chiesetta* di Ortica, un brutto giorno! è stata “coperta”da un megapannello pieno di pubblicità. Ho consegnato una lettera di “protesta”a Vittorio Sgarbi,immaginandolo sensibile sull’argomento. Non ha mai risposto...Pensare che il buon Gianni Ravelli sperava in un suo intervento,come esperto d’arte,per salvare il “progetto originario di Albini”… Anche la giornalista D’Amico,del Corriere,pur avendomi invitato di persona a consegnarle una nota scritta in merito, cosa che ho fatto con scrupolo ,non ha più dato “segni di vita…”.Ho saputo che la ditta DECAUX paga, al comune di Milano,grosse somme per “moltiplicare” dove crede i suoi pannelli metallici. Come cittadina trovo insopportabile l’invadenza così massiccia di questi “alberi di metallo”,posizionati nei luoghi più impensabili della città. Forse per un tornaconto economico, i cittadini si vedono scippare anche il piacere di uno sguardo sulle cose belle di Milano. Le foto qui sotto, ancorchè imperfette, parlano da sole. P.S. * la chiesa di Ortica è un santuario dedicato ai santi Faustino e Giovitta; al suo interno è conservato un affresco, di autore ignoto, che rappresenta la Vergine con il Bambino in grembo. E’ una delle più antiche chiese della zona est di Milano: un autentico gioiello dell’arte e della cultura.