Mistero

Post N° 3


Beatrice Cenci (1577-1599)     Forse il più famoso e amato  fantasma di Roma. Beatrice Cenci  na
cque a Roma nel 1577. La famiglia Cenci viveva in un palazzo nel rione Regola, con lei vivevano il fratello maggiore Giacomo, Lucrezia la seconda moglie del padre Francesco, e Bernardo il figlio nato dalle seconde nozze. Francesco Cenci era stato processato per atti di sodomia nei confronti dei figli di un agricoltore, e per questo incarcerato,  ma grazie alla considerazione in cui all’epoca erano trattati i nobili, presto fu di nuovo libero. Francesco tra le mura domestiche era un vero bruto, maltrattava la moglie e i figli ed addirittura s’intratteneva in rapporti incestuosi con la figlia Beatrice. La ragazza disperata, più volte aveva tentato di denunciare il padre all’autorità per gli abusi subiti, ma nessuno fece nulla. A Roma tutti sapevano quello che accadeva in quella famiglia, di cosa era capace quell’uomo, della sua indole violenta, della sua brutalità, della sua arroganza e delle sue depravazioni sessuali.  Quando Francesco Cenci venne a conoscenza delle denunce di Beatrice, confinò moglie e figli in una sua proprietà a Petrella del Salto vicino Rieti. Uno dei due vassalli che doveva sorvegliare la famiglia esiliata divenne l’amante di Beatrice. E fu con l'aiuto dei due vassalli che la famiglia decise di uccidere Francesco Cenci. In occasione di una sua visita i vassalli drogarono l’uomo che fu ucciso infliggendogli un lungo chiodo in un occhio e poi in gola, poi nascosero il cadavere. Ma l’assenza di Francesco Cenci fu notata a Roma, vennero fatte delle indagini e fu arrestata l’intera famiglia. L’amante di Beatrice fu torturato ed ucciso perché confessasse il delitto, ma non parlò. Un amico di famiglia fece uccidere l’altro vassallo perché non parlasse ma fu tutto inutile. Tutti i componenti della famiglia furono carcerati della prigione di Savella, ben nota per le condizioni disumane in cui vivevano i prigionieri,  furono processati e condannati a morte. Il popolo romano protestò, si ribellò a questa sentenza, ma tutto fu inutile ben presto fece di Beatrice un’eroina, ma tutto questo non servì a salvargli la vita, anche perché papa Clemente VII non disdegnava di venire in possesso delle enormi ricchezze della famiglia Cenci. La mattina dell’11 settembre 1599 furono condotti a ponte Sant’Angelo dove li aspettava il boia. Giacomo fu picchiato a sangue con un maglio, il suo corpo dilaniato ed appeso ai quattro angoli. Poi fu la volta di Lucrezia di mettere la testa sul ceppo ed alla fine Beatrice, che al momento della decapitazione in un ultimo accenno di eroismo offrì il collo al boia. Bernardo il più giovane dei figli non fu ucciso  ma fu portato ad assistere all’esecuzione poi fu riportato in prigione e gli vennero confiscati tutti i beni. Beatrice fu seppellita in San Pietro in Montorio, ma il suo corpo fu profanato da soldati francesi che durante l’occupazione napoleonica ne dispersero i resti e si dice  che giocarono a palla col suo teschio. Molti giurano di aver visto nelle notti  tra il 10 e l’11 settembre, il fantasma di Beatrice Cenci  che con la testa in mano si aggirerebbe in questi luohi, destinata dall’amore e dalla memoria dei romani a vagare in cerca di una  pace che forse non troverà mai.dal sito http://www.marinarossi.altervista.org/sito%20marina%20pag%2011.htm