Creato da luigi655 il 20/01/2008

Mistero

Parenti che vengono a trovarci, visioni, spiriti senza pace o semplici illusioni?,e misteri del tempo!!!!!!!!!!

 

 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da luigi655
 

Il fantasma del Rosso della Paola

Nel castello di Lari i detenuti venivano incarcerati e tenuti in condizioni estreme, torturati, processati e condotti a morte.
La stessa sorte doveva forse essere condivisa anche da Giovanni Princi detto il Rosso della Paola, incarcerato per le sue idee politiche che oggi verrebbero definirte di sinistra.
Qui fu imprigionato e qui trovò la morte, si disse suicida, impiccato alle inferriate della sua cella.
Ma le ragioni della sua morte non sono del tutto chiare, neppure dopo tutti questi anni trascorsi dalla sua orrenda morte.
Sul corpo gli erano stati trovati degli inequivocabili segni di percosse e fù ipotizzato che forse era stato ucciso, picchiato a morte e poi solo successivamente, il corpo ormai privo di vita, fosse stato impiccato; appeso alla sua cella per simularne il suicidio.

Queste sono solo ipotesi, non ci sono prove per avvalorarle, ma esistono comunque tali e tante circostanze da rendere la vicenda poco chiara.
Nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, il fantasma del Rosso della Paola, inquieto, ritorna a farsi sentire tra quelle mura intrise di sofferenza, manifesandosi con colpi che risuonano nei piani superiori sfortunatamente non visitabili, forse per reclamare giustizia; quella giustizia che mai ebbe in vita.

dal sito/http://www.bethelux.it/castellodilari1.htm

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da luigi655
 

Beatrice
Cenci (1577-1599)


 


 


Forse il più
famoso e amato  fantasma di Roma. Beatrice Cenci  nacque
a Roma nel 1577. La famiglia Cenci viveva in un palazzo nel rione Regola, con
lei vivevano il fratello maggiore Giacomo, Lucrezia la seconda moglie del padre
Francesco, e Bernardo il figlio nato dalle seconde nozze. Francesco Cenci era
stato processato per atti di sodomia nei confronti dei figli di un agricoltore,
e per questo incarcerato,  ma grazie alla considerazione in cui all’epoca erano
trattati i nobili, presto fu di nuovo libero. Francesco tra le mura domestiche
era un vero bruto, maltrattava la moglie e i figli ed addirittura s’intratteneva
in rapporti incestuosi con la figlia Beatrice. La ragazza disperata, più volte
aveva tentato di denunciare il padre all’autorità per gli abusi subiti, ma
nessuno fece nulla. A Roma tutti sapevano quello che accadeva in quella
famiglia, di cosa era capace quell’uomo, della sua indole violenta, della sua
brutalità, della sua arroganza e delle sue depravazioni sessuali.  Quando
Francesco Cenci venne a conoscenza delle denunce di Beatrice, confinò moglie e
figli in una sua proprietà a Petrella del Salto vicino Rieti. Uno dei due
vassalli che doveva sorvegliare la famiglia esiliata divenne l’amante di
Beatrice. E fu con l'aiuto dei due vassalli che la famiglia decise di uccidere
Francesco Cenci. In occasione di una sua visita i vassalli drogarono l’uomo che
fu ucciso infliggendogli un lungo chiodo in un occhio e poi in gola, poi
nascosero il cadavere. Ma l’assenza di Francesco Cenci fu notata a Roma, vennero
fatte delle indagini e fu arrestata l’intera famiglia. L’amante di Beatrice fu
torturato ed ucciso perché confessasse il delitto, ma non parlò. Un amico di
famiglia fece uccidere l’altro vassallo perché non parlasse ma fu tutto inutile.
Tutti i componenti della famiglia furono carcerati della prigione di Savella,
ben nota per le condizioni disumane in cui vivevano i prigionieri,  furono
processati e condannati a morte. Il popolo romano protestò, si ribellò a questa
sentenza, ma tutto fu inutile ben presto fece di Beatrice un’eroina, ma tutto
questo non servì a salvargli la vita, anche perché papa Clemente VII non
disdegnava di venire in possesso delle enormi ricchezze della famiglia Cenci. La
mattina dell’11 settembre 1599 furono condotti a ponte Sant’Angelo dove li
aspettava il boia. Giacomo fu picchiato a sangue con un maglio, il suo corpo
dilaniato ed appeso ai quattro angoli. Poi fu la volta di Lucrezia di mettere la
testa sul ceppo ed alla fine Beatrice, che al momento della decapitazione in un
ultimo accenno di eroismo offrì il collo al boia. Bernardo il più giovane dei
figli non fu ucciso  ma fu portato ad assistere all’esecuzione poi fu riportato
in prigione e gli vennero confiscati tutti i beni.



Beatrice fu seppellita in San Pietro in Montorio, ma il suo corpo fu profanato
da soldati francesi che durante l’occupazione napoleonica ne dispersero i resti
e si dice  che giocarono a palla col suo teschio.



Molti giurano di aver visto nelle notti  tra il 10 e l’11 settembre, il fantasma
di Beatrice Cenci  che con la testa in mano si aggirerebbe in questi luohi,
destinata dall’amore e dalla memoria dei romani a vagare in cerca di una  pace
che forse non troverà mai.

dal sito http://www.marinarossi.altervista.org/sito%20marina%20pag%2011.htm

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da luigi655
 

 Il fenomeno
delle Dame Bianche sembra avere una casistica del tutto particolare nel contesto
classico delle apparizioni di Fantasmi. Si tratta di figure eteree che emanano
una forte luminosità e per le quali ogni apparizione sembra essere premonitrice
di particolari eventi luttuosi. Molti sono i casi storici registrati anche se
altrettante sono le tradizioni che
riportano la figura della Dama Bianca anche sotto altri aspetti meno
inquietanti. 


 APPARIZIONI
PREMONITRICI 


Delle dame Bianche, conosciute
anche come Dame Velate, si parla già a partire dal Quattrocento, periodo nel
quale iniziarono a circolare le prime voci su queste figure eteree che
apparivano nei castelli delle famiglie gentilizie annunciando in genere eventi
luttuosi. La più famosa è quella degli Hohenzollern, apparsa per la prima
volta nel 1486, che continuò a presentarsi fino al 1861 annunciando la morte di
un membro della famiglia. Una Dama
Bianca venne avvistata il giorno prima della decapitazione di Maria Antonietta
di Francia e proprio da questa
apparizione ci perviene l’unica descrizione di questa figura: un volto livido
senza occhi, naso e bocca, che lascia dietro di se tracce di colore scuro. 
 


LE DAME BIANCHE E
LE FATE 


L'appellativo
di Dama Bianca è anche dato alle Fate Benefiche presenti in tutta Italia. Una
famosa Dama Bianca è presente in Val
d'Aosta, una Fata benefica che appare
con lunghe vesti bianche nei prati, sulle alture, ai margini dei boschi. In
particolare, protegge gli abitanti di Issime e se proprio non le è possibile
evitare sventure o disgrazie e avvisa pastori
e paesani su possibili pericoli con lamenti e grida acuti e prolungati. Altre dame
bianche
sono segnalate sul Monte Bianco, sul Monte Rosa e in varie altre
località delle Alpi.
 


LE DAME BIANCHE
NELLA TRADIZIONE GITANA 


Secondo una
leggenda gitana esistono tre spiriti del destino, le Dame Bianche. Conoscono il
futuro di tutti gli esseri umani fin dalla loro nascita.

Una della Dame predice le cose buone, un'altra le cose cattive, la terza è
intermedia.

Le Dame Bianche donarono agli uomini
lo Tziganin Tarock affinché essi,
sapendo il loro destino, potessero alleviare il peso delle sventure o accrescere
le cose positive...è forse questa l'antica arte che ancora oggi usano le maghe
zingare per predire il futuro?


DAME BIANCHE IN
ITALIA 


Una delle più
celebri apparizioni di Dame Bianche in Italia è quella di Massa Carrara; per
ben due volte venne avvistata una figura di luce sempre nello stesso posto, tra
Via Pandolfino, Via Fonda e Viale Roma. 


La figura
emanava una forte luminosità, una presenza eterea che sembrava librarsi a
mezz'aria senza una meta ben precisa. L'apparizione scomparve con la stessa
rapidità con la quale era apparsa dal nulla.

dal sito web   http://www.robertolapaglia.com/sp4.htm

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da luigi655
 















FANTASMA AZZURRINA
In un castello situato a Montebello, in provincia di Rimini, nella seconda metà del XIV secolo, sparì misteriosamente una bambina, che ancora oggi fa parlare di se: si tratta di Guendalina Malatesta vissuta nel Medioevo, ma conosciuta da tutti come il fantasma Azzurrina.
Guendalina era albina e aveva i capelli bianchi. L'albinismo, nel medioevo, era fonte di sospetto e paura.
Le sue caratteristiche somatiche, non erano viste con simpatia e, per
questo, fu accusata di stregoneria e destinata ad una morte atroce. Per
farla sopravvivere e darle una speranza, i genitori non le permettevano
l’uscita dal castello. Preoccupati per il futuro della figlia e per
proteggerla da tali infamie, decisero di tingerle i capelli con una sostanza a base di erbe, che scuriva i capelli, ma che al contatto della luce emanava dei riflessi azzurri. Così che, tutti iniziarono a chiamare la bambina con il nome di "Azzurrina".
Ma la storia che viene tramandata da secoli riguarda la sua strana morte, avvenuta all'interno del castello. Si racconta che il 21 giugno 1375
durante un temporale, Azzurrina stesse giocando con una palla fatta di
pezza e spaghi. La palla rotolò giù per una scala, che conduceva alla
ghiacciaia e la bambina corse a recuperarla. Due soldati udirono un
grido e si precipitarono a cercarla. Ma ogni tentativo di ritrovarla fu
inutile. Il castello e l’intero borgo furono setacciati per giorni e
giorni... Azzurrina era scomparsa, come dileguata nel nulla.
Dal 21 giugno, ogni cinque anni, nella notte del solstizio d'estate, nel Castello di Montebello appare il fantasma di Azzurrina,
la si ascolta ridere o piangere e si sente la sua voce. Da tempo molti
studiosi ed esperti stanno tentando di capire l’origine di questi
suoni. Dal 1990 sono state effettuate anche delle registrazioni
dell'evento, che vengono fatte ascoltare ai turisti che visitano il
castello. In questi nastri, realizzati dalla RAI e dall'Università di Bologna, si sente una voce di bambina
piangere sottovoce in mezzo ai rumori di un temporale. L’università di
Bologna iniziò subito degli studi approfonditi e si riuscì, sempre
durante il solstizio nel 1995, a registrare anche il rumore
della palla che rimbalzava, il ritocco delle campane e la voce più
limpida di Azzurrina, tanto da riuscire a capire chiaramente che
pronunciava la parola “mamma”. Nello stesso giorno dell’anno 2000
la stessa università, registrò ancora i lamenti della bambina. Oggi il
castello di Montebello, è visitato da centinaia di persone non solo per
il suo valore storico-artistico, ma anche per il fantasma di Azzurrina.

E' possibile effettuare visite diurne e notturne all'interno del castello, per maggiorni nformazioni visitate il sito www.castellodimontebello.com

 dal sito http://www.mitidiromagna.it

 
 
 
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