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« Pensiero della sera  di ...Pensiero del giorno 04/10/2008 »

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Post n°50 pubblicato il 19 Giugno 2008 da luigibarone
 

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza
d'ospedale.. Ad uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul
letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei
fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.Infine i due
uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro moglie delle loro famiglie, delle loro case, del loro
lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva
sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte
le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali
il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo
esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano
navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano
abbracciati tra fiori di ogni colore e c'era
una bella vista della città in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli,
l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che
stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse vedere la banda, poteva sentirla.
Con gli occhi della sua mente così come l'uomo dalla finestra gliela
descriveva.Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il
bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via
il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo
chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata
che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la
prima volta il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra
vicino al letto. Essa si affacciava su un muro bianco.L'uomo chiese
all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a
descrivere delle cose cosi meravigliose al di fuori da quella
finestra.L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva
nemmeno vedere il muro.'Forse, voleva farle coraggio..' disse.
Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche
a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma
la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi sentirti ricco conta le
cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L'oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente.
L'origine di questa lettera è sconosciuta, ma porta fortuna.

 
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ilfumattiapasca.pp
ilfumattiapasca.pp il 28/09/08 alle 12:07 via WEB
mi hai commosso....un abbraccio
 
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