la divina volontà

cuor di maria


N3 Le cose nel Divino Volere hanno una nuova luce nascosta a gli occhi di coloro che non vivono nel Divino Volere, per loro sono cose qualsiasi , di poca importanza; cose che non danno quasi niente all’uomo; invece a gli occhi di coloro che vivono nel Divino Volere, non sono delle cose soltanto, ma sono opere di Dio, che come un abile pittore e scultore li ha creati: questo lo vedono nell’esteriore delle cose, ma più che altro, loro vedono nell’interiore delle cose: chi li anima, e li sostiene, per creare attorno all’uomo non un opera morta, ma un opera viva, animata sempre dal Divino Volere. Tutto ciò, che vediamo è un arte da grande sceneggiatore del Divino Volere, che muove attorno a noi molte scene, per allietarci e dirci quando ci ama, da sorreggerci con la terra i nostri piedi, da avvolgerci con l’aria fresca e con il cielo azzurro, da farci riposare, facendo ritirare il sole, da deliziarci il palato, facendo fruttificare gli alberi con i loro frutti di varie specie, da illuminarci con il giorno, per permetterci di godere la vista della natura, e anche di poter fare quelle azioni che senza la luce non potremmo fare; il Divino Volere è il vero ed unico sceneggiatore della nostra vita terrena: vedremo anche, le sue bellissime ed amabilissime scene che crea nel Paradiso, e il bello è, che queste scene non saranno mai dimenticate, perché sono eterne; e quelli che vivranno nel D. V. godranno dei doni e beatitudini che contengono tutte le scene del D. V. nella creazione intera, invece per l’uomo di umana volontà: il giorno di ieri è passato, e mai più ritornerà; e vivrà sempre a pensare con nostalgia le scene passate; per lui saranno, cose ormai finite, che non ritorneranno più, ma che vivranno solo nei suoi ricordi. Nei ricordi belli che rimangono nella volontà umana, possiamo immaginare ciò, che il Divino Volere registra in se di tutti i suoi atti, dando sempre vita, a tutte le sue scene, che ha fatto, fa e farà ad intra e ad extra di Dio, perché la volontà umana, e quella Divina si somigliano, perché Dio la creata simile alla sua che non gli sfugge niente di quello che ha fa nell’eternità; fra queste due volontà vi è la grande differenza, che le distingue: l’umana volontà operando atti nelle tenebre: piccoli, insignificanti, tristi, con piccolissime conquiste e con grandi sconfitte, quasi li nasconde ai suoi ricordi, e fa uscire soltanto, alcune più felici; mentre nel Divino Volere, tutto è stato fatto nella luce, nell’Amore, nella Gioia, nel Perdono, nella Pace, nella Bellezza, nelle vittorie, nell’Intelligenza, tutte cose degne di eternità e glorie infinite. Il Divino Volere è come le acque del mare, che increspandosi vogliono inondare la terra, che se ne vuole stare sempre in disparte, e separata dalle acque del mare, quasi come se avesse paura di farsi bagnare e coprire del tutto; incoscientemente pensa, che il mare le arrecherebbe un danno irreparabile, mentre invece starebbe al sicuro sotto il suo manto fluido; le toglierebbe di certo la sua vita di terra, ma le darebbe la grazia di non affaticarsi più per dare i suoi frutti alle creature, perché adesso il pensiero di dare il cibo alle creature, se lo prenderebbe solo il mare; la terra resterà come in riposo, a godersi lo spettacolo che il mare opererà sopra di lei; la novità la libererà dalla sua vita abitudinaria, il caldo ed il freddo non la toccheranno più, ne il vento la disturberà, sotto le acque del mare troverà riposo, sicurezza, pace, e beatitudine eterne; questa terra è l’umana volontà, che ancora oggi ha paura del mare del Divino Volere; ha paura della novità, e non si fida di scoprire la novità, che c’è nel vivere nel D. V. ; ma quando l’avrà accolta si disperderà nel mare d’Amore. Di Luce, di Pace, che c’è nel vivere nel Divino Volere, e non sentirà più il freddo dell’odio, e il caldo delle passioni peccaminose, perché il mare del D. V. lo coprirà, e gli farà sentire soltanto tutto ciò, che c’è nel D. V. , e gli addormenterà tutte le inclinazioni al peccato, alle passioni, al proprio volere; e tornerà ad essere la creatura più bella di tutto il creato, senza difetti, e perfetta nella sua immagine somigliante a Dio, che tornerà a passeggiare e a dialogare con le creatura come al tempo di Adamo prima di peccato originale. Gesù nella sua umanità, dirigeva tutte le creature ed il creato, insieme al Padre suo ed allo Spirito Santo, e continuava a svolgere il suo operato di Creatore; non rimaneva distaccato mai dal suo ruolo di Dio e nemmeno da quello di uomo; nella sua umanità, univa il suo volere a quello del Padre, e si trovava in tutti gli atti di Dio ad intra e ad extra: facendo quello, che faceva il Padre suo, difatti Gesù disse: come il Padre è sempre all’opera anche il Figlio è sempre all’opera, e il Padre mostrerà al Figlio opere ancor più grandi di queste; come il Padre da la vita, anche il Figlio darà la vita; il Padre ha tutto rimesso nelle mani del Figlio. Gesù aveva una grandissima potenza, che poteva in un colpo solo riparare tutte le azioni delle creature passate, presenti, e future con i suoi atti Divini, invece Luisa Piccarreta non avendo la stessa potenza di Gesù nel suo atto Divino, deve girare nella creazione per imprimere il suo ritornello in ogni cosa e in tutti gli atti di Dio, a poco a poco che l’anima potenzierà le sue capacità correrà più veloce, nel giro eterno del Divino Volere; le sue azioni saranno sprone per ogni atto di creatura che non vive nel Divino Volere. Il D. V. è come il miele che le api raccolgono nell’alveare: per averne molto devono sempre prenderne dai fiori, ed essere sempre operosi nell’andare alla ricerca e nel tornare carichi di nettare, per conservarlo, e farne bastare per le stagioni fredde d’inverno, la differenza che c’è con il Divino Volere,sta che il D. V. bisogna prenderlo sempre, perché non è come i fiori, che in inverno scompaiono; la D. V. è sempre vicino a noi, ed in noi, e non abbiamo bisogno di alveari per conservare il miele del Divino Volere, saremo noi stessi alveari, che ci riempiremo di tanti atti Divini per poterne fare bastare per tutte le creature passate, presenti, e future. L’anima del D. V. è come l’ostia consacrata dal sacerdote: , ed è l’anima stessa che fa da Sacerdote ed offre al Padre tutti i suoi atti trasformati in Gesù. Allo stesso tempo sarà anche l’altare ove Gesù si immolerà dentro questa anima donandogli la sua passione e croce; perché vuole continuare nell’anima del D. V. :la sua passione e morte e anche la sua resurrezione, e tutta la sua vita; e poi sarà anche il tabernacolo non freddo, morto e solitario come quello delle Chiese, ma vivo e caldo d’amore per Gesù, che starà in continua compagnia in questa anima, che non lo lascia mai solo, perché il suo volere e quello di Gesù sono diventati una sola cosa, un'unica vita. Nei Figli del D. V. vi sono tante scene del D. V. in loro, che chiameranno l’attenzione di tutto il Cielo verso questa anima riempita fino all’orlo dell’operato del D. V. che la trasformerà sempre più in un sole splendido, che rifletterà la sua luce in Dio, nel Paradiso e sulla terra, portando a tutti gli uomini il pieno giorno di luce Divina nelle loro anime. La visione di questa anima sarà molto più bella di quella di vedere tutte le bellezze del creato; in Lei si potranno contemplare tutte le bellezze insieme del creato. La sua anima avrà tanti soli, tante stelle, tanta luce, tanti cieli, e tanta perfezione da attirare l’ammirazione di tutto il Cielo, e della terra, che davanti a questi portenti di santità piegheranno le ginocchia per adorare e ringraziare il loro grande benefattore, che invece di abbandonarli per i loro peccati, li ha consolati donando alla terra i suoi Figli primogeniti del D. V. . Nessuno mai, potrà ringraziare abbastanza Dio di questa sua magnanimità, ma certo questo porterà a Dio più gloria; ogni redento dal Signore sentirà nel suo cuore tanta riconoscenza verso si tanta bontà di Dio, che trasformerà ogni angolo della terra in un principio di nuovo Paradiso terrestre, e lo completerà, dopo la caduta dell’anticristo, dandoci i mille anni di pace: senza più dolore, morte, lacrime e tristezze. Il D. V. è come un direttore d’orchestra musicale, ma non solo nell’esteriore guida i musicisti, ma anche nell’interiore, che è l’anima dell’orchestra; per questo il D. V. sceglie solo anime che saranno sensibili alla sua azione, altrimenti non uscirebbe una bella musica d’amore, ma si sentirebbe qualcuno che nel mezzo di questa orchestra stia stonando e danneggiando anche la bella musica degli altri, ma ognuno di loro sta suonando perfettamente e per apparenza di colui che sbaglia, sembra quasi, che anche gli altri stiano stonando; i Figli del D. V. saranno i veri maestri di musica di questa orchestra Divina, che daranno ancor più risalto all’opera di Dio; e loro stessi insieme al D. V. saranno i direttori di questa orchestra Divina. Il D. V. vuole che tutte le anime siano salvate: e per questo manderà i suoi Figli primogeniti, affinché con la loro potenza spirituale alimentata tutta dall’unione con il D. V. , salveranno molte anime dalle mani di satana e dei suoi due falsi profeti (demoni incarnati), che negli ultimi tempi agiranno con più ferocia vedendo la loro fine, e il loro tempo che sta per finire. Mettendo tutte le anime nelle mani dei suoi primogeniti, li metterà al sicuro e al riparo dal maligno, che tenterà di divorare il bimbo della donna vestita di sole appena questo nascerà, ma il bimbo, cioè il gran Monarca, appena avrà imparato a rigettare il male, mangiando latte e miele( la Divina Volontà è come il latte per nutrire i più piccoli, cioè i più umili, e il miele, che è l’Amore Divino), il demonio tenterà di fargli del male, ma Dio lo rapirà in Cielo, cioè: lo farà vivere sempre nel Divino Volere, come un Angelo; la donna vestita di sole(il sole è il Divino Volere) è Maria, che mette questa anima nel suo grembo per partorirlo ad immagine di Gesù; questa profezia, può avere una doppia valenza: per due tempi diversi; la seconda spiegazione è sempre riferita allo stesso personaggio, cioè il gran Monarca, ove la frase “appena nato”può significare anche morto, perché dalla morte si nasce in Cielo, e “fu rapito presso il Cielo”, riguarda la sua risurrezione dopo 3 giorni e mezzo dalla morte, perché dice in un altro passo dell’apocalisse che i due testimoni, una volta uccisi dall’anticristo risorgeranno e saliranno al Cielo; e il passo: “il dragone vomito alla donna un fiume d’acqua, che le venne in soccorso la terra, che si aprì ed inghiotti l’acqua”, la donna ha una doppia valenza: nel momento del parto del bimbo, indica sia Maria che la Chiesa, ma in questa ultima frase sta ad indicare, solo la Chiesa, perché dice anche che la donna si riparerà nel deserto per 1260 giorni dove è nutrita per questo spazio; il dragone non potrebbe mai far fuggire Maria, perché e lui che fugge terrorizzato da lei, ma sta ad indicare che perseguiterà la Chiesa per 1260 giorni, e non potendo nulla contro di Lei, si accanirà contro coloro che portano la testimonianza di Gesù, uccidendo molti santi. Nel vivere dentro il D. V. vi sono un numero infinito di gioie sempre nuove, e diverse una dall’altra, che porteranno all’umanità tanta pace anche nelle tribolazioni; il D. V. essendo infinito, contiene gioie infinite e verità sul D. V. infinite, e avrà molto da lavorare nei Figli del D. V. per completare la sua opera in loro di avere figli tutti simili a Gesù e ad Adamo prima di peccare; ma nel D. V. la via per arricchirsi di grazie è velocissima, basta pensare, che un atto nel D. V. ha la stessa potenza di Dio; non soffriremo mai la fame, ne la sete, ne le malattie, ma saremo simili a Gesù e Maria , che ci consoleranno e ci terranno nelle loro mani gelosamente non permettendo che alcuno disturbi la nostra comunione con loro; vedremo come anche noi non vorremmo stare con nessuno, nemmeno se fosse un santo, ma solamente con Gesù e Maria , e con tutti coloro che vivranno nel D. V. , perché tutte le cose che non conterranno il D. V., ne sentiremo disgusto, fino a sentirci come morire spiritualmente a contatto con la volontà umana o diabolica che in loro contengono solo morte; mentre il D. V. è vita eterna, e gioia infinita, ci sembrerà di passare come dal Paradiso all’inferno quando incontreremo peccatori incalliti, perché noi stessi siamo legati anche a loro tramite la D. V. , che sta come martire sotto i loro atti di umana volontà,che si appropria ingiustamente delle cose del D. V. , che invece per giustizia dovrebbero solo appartenere ai Figli del d. V. , che la ricambiano sempre in tutto il bene che Lei fa. Nel D. V. le cose passate sono sempre presenti, come anche quelle future:” mille anni per Dio sono come un giorno, e un giorno è come mille anni”, sapremo nel D. V. capire cosa vuol dire eternità, perché sarà parte di noi, delle nostre azioni, e di tutto il nostro essere, che Dio gelosamente lo consacrerà, con i nostri atti per tutta l’eternità. Ogni cosa che non è stata piantata dal D. V. verrà sradicata e bruciata nel fuoco eterno, e ogni anima che non farà un atto nel D. V. perirà per sempre nella fuoco della geenna. Gesù disse a Luisa, che anche dopo l’ultimo respiro dell’uomo, quando cioè: la sua anima si distacca dal corpo, l’anima avrà di fronte a se Dio, e se lo accoglierà sarà salvo, ma se lo rifiuterà, anche Dio rifiuterà l’anima e si perderà nel luogo della perdizione. Gesù lo disse, che non era venuto per giudicare, ma per salvare; sta a noi decidere se farci salvare o giudicare da Gesù. Il D. V. è l’unica porta di salvezza, perché chi non accoglierà il D. V. non potrà vivere nel D. V. , e sarà rigettato dal D. V. , che ama tutti coloro che lo amano e rigetta tutti coloro che lo rigettano. Possiamo dire tante belle frasi d’amore al D. V. , ma la lingua non è il cuore, perché con la bocca si può benedire il D. V. , e con il cuore allo stesso tempo si può maledire il D. V. . Quando noi non vogliamo vivere nel D. V. non stiamo forse rigettando questo Santo Volere dandogli morte invece di vita in noi?. Quando non rinneghiamo il nostro volere, non stiamo amando il nemico numero 1 del D. V. e disprezzando il Santo Volere di Dio?; chi ama la sua volontà più del D. V. non è degno di Lei; chi non odia la propria volontà e quella di sua madre, di suo padre e dei suoi fratelli non è degno del D. V. . Chi vuol essere degno del D. V. deve metterlo non solo al primo posto, ma deve solo a Lui dare il posto di tutto il suo essere; più ti svuoterai del tuo volere e più ti riempirai del D. V. ; e più ti inoltrerai in questo mare del D. V. e più sperderai la tua volontà non trovandola più. Il D. V. è come uno specchio terso ove l’anima si guarda per vedere se è conforme al D. V. , ed aggiusta quelle imperfezioni che ancora lo legano al suo volere umano; quando l’anima purificherà il suo volere, riempiendolo di D. V. , allora anche essa diverrà: specchio terso per se, per gli altri e per Dio: che si divertirà nell’ammirare la sua opera,e le sue fattezze Divine. Il sole del D. V. proietterà la sua immagine su questi specchi tersi, moltiplicandosi in loro, che rifletteranno la sua luce nel Cielo, e nella terra, aprendo i cuori di molti ciechi, che vivono nel buio della loro volontà. Se poi lo specchio non è terso, rifletterà poca luce, o sarà un falso specchio buono solo per essere gettato via. Nel D. V. vi sono tanti posti, ma i più belli sono riservati a coloro che vivranno nel D. V. anche su questa terra; sono posti simili a quelli di Gesù e di Maria; sono posti ove non manca mai niente di gioie, amore, bellezze e armonie; vi saranno tutte le beatitudini in perfezione e di grado infinito; ogni anima del D. V. avrà in se tanti soli, uno più bello dell’altro per quanti atti Divini avrà fatto. Il sole del D. V. è come il sole della terra, che riscalda il mondo non facendolo morire di freddo; di fatti se il D. V. non operasse con la sua misericordia, gli uomini diventerebbero come i demoni senza una goccia di bene, che il D. V. manda nell’anime per non farle morire del tutto dal freddo dell’odio. Il calore dell’Amore del D. V. fa si che non muoiono del tutto; il sole della terra con la sua luce: da il colori e i sapori ai frutti, li fa maturare, e li copre di dolcezza, e il sole del D. V. con la luce delle sue verità darà: tutti i tipi di gusti, colori e dolcezze Divine all’anima che vivrà nel D. V. . Il sole della terra con i suoi raggi caldi e luminosi: asciuga le pozzanghere d’acqua, che possono divenire dannosi con le malattie che possono causare; purifica l’aria e secca le cose che si stanno imputridendo. Anche il D. V. fa questo: cioè, quello di purificare l’anima dalla sua volontà, che lo può portare ad una malattia mortale ed eterna. Il sole del D. V. ridonerà luce all’anima , liberandola dalle tenebre del peccato e dell’umana volontà. Le anime che vivranno nel D. V. saranno come Angeli di Dio, che proietteranno i raggi potenti del sole Divino, divenendo essi stessi una cosa sola con il sole Divino. La D. V. è come gocce di rugiada che si posano su gli steli d’erba: dando più risalto alla bellezza del campo dell’umana volontà, che se non fosse per la rugiada e per la luce del sole mattutino resterebbe solo un banale campo d’erba, buona sola per essere calpestata o falciata. Se un uomo conoscesse il bene che è racchiuso nel D. V. forse la smetterebbe di inseguire le sue utopie, e le fantasie della sua volontà, ritenendola solo fumo che si disperde nell’aria di questa vita precaria, e dico forse per i figli delle tenebre che non si convertono nemmeno se Gesù fosse di nuovo in mezzo a noi a compiere segni e prodigi. Vorrei parlare adesso di alcuni segni che il D. V. ha operato nella mia vita da quando ho conosciuto gli scritti di Luisa Piccarreta. Io ho conosciuto questi scritti se non ricordo male: tra il gennaio o il febbraio del 2000; Alcuni segni che il D. V. opera in me per conquistarmi erano innanzitutto: la preghiera che io feci a S. Rita: gli chiesi di farmi agire sempre guidato dal Divino Volere; e Lei dopo un mese mi esaudì , facendomi conoscere Luisa e i suoi scritti; altri segni, erano: che delle volte mi succedeva che mentre pensavo una parola o una frase, il sacerdote durante l’omelia menzionava pure lui lo stesso pensiero mio; delle volte mentre camminavo guardando il volo delle colombe: come in un lampo di tempo vedevo la futura traiettoria che la colomba faceva, ed avveniva proprio cosi , che la colomba faceva la stessa traiettoria che io avevo visto 1 secondo prima; delle volte mi succedeva che di notte pioveva forte ed io mentre dormivo sentivo la pioggia cosi violenta che poteva divenire pericolosa se continuava a cadere in quel modo, e allora comandavo alla pioggia di cessare subito e l’aria che prima era riempita solo di rumore assordante della pioggia cadente si riempiva adesso di una gradevole quiete , che colmava il tempo del rumorosa pioggia precedente. Poi, dopo 2 anni la D. V. mi dava la sua stessa Luce per vedere come erano messe le volontà umane di coloro che incontravo, e il guaio, era che molti che si dicevano devoti erano peggio di quelli che invece non credevano in Dio e non lo servivano. La D. V. mi fa vedere ancora adesso la grande ipocrisia che c’è nei religiosi di qualsiasi religione, specialmente quella cattolica, e le altre sette cristiane. Questo dono mi ha aiutato a distaccarmi dagli altri e da ciò che poteva inquinare la mia volontà. Vorrei dire anche a tutti quelli che non credono alla nostra fede cattolica: che essa è l’unica fede voluta da Dio, e che i cattolici sono sempre stati ambigui nei periodi di crisi spirituale, facendo il male invece del bene; comunque chi si accosta alla S. Messa, ai sacramenti non corre nessun pericolo di essere trascinato dal flusso di grande ipocrisia che serpeggia nel vaticano e nelle chiese cattoliche, a meno che voi stessi non lo vogliate essere ipocriti come loro. La nostra Chiesa è quella che conosce meglio delle altre religioni le verità del S. Vangelo e del Divino Volere; il male non prevarrà mai sulla Chiesa, nemmeno quando ci sarà l’anticristo, perché la sua pietra angolare è Cristo Gesù, che la guarisce con il suo sangue, le sue piaghe, e i suoi atti Divini. Dio è uno e trino, e lo si legge nella genesi, quando Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza; non disse faccio l’uomo, ma facciamo, perché appunto Dio è trino e uno; e lo si deduce anche dal segno del tre che segna tutta la vita di Gesù; per esempio: la S. Famiglia di Nazaret era formata da tre persone: Gesù ,Maria,e Giuseppe; erano tre gli apostoli che Gesù portava sempre con se, e che divennero le 3 colonne della prima Chiesa di cui ci parla S. Paolo; per tre giorni Giuseppe e Maria dispersero Gesù, che stette per tre giorni ad insegnare nel tempio; tre Re andarono ad adorarlo, portando i loro 3 doni; tre furono i luoghi di vita di Gesù prima di iniziare a predicare: Nazaret, Betlemme, e in Egitto; per 3 anni Gesù predicò , e nel terzo decennio della sua vita iniziò a predicare in una terra, quella d’Israele bagnata da tre mari; per tre ore rimase appeso sulla croce; tre volte Pietro lo rinnegò, come se avesse rinnegato prima il Padre, poi il Figlio e poi lo Spirito Santo, per tre ore Gesù rimase nell’orto del Jetsemani, prima di essere arrestato, e per tre volte disse: Padre se è possibile passi da me questo calice tuttavia non la mia, ma la tua Volontà si faccia; con tre chiodi fu crocifisso, e in tre erano stati crocifissi nel golgota; Gesù mori’ a 33 anni, che sono due cifre di 3; tre persone rimasero sotto la croce di Gesù: Maria sua madre, Maria di Magdala e Giovanni l’ evangelista; il terzo giorno Gesù risuscitò, e forse furono solo tre le persone che Gesù nella sua vita risuscitò a vita come si legge nel Vangelo; tre furono i luoghi che Gesù dopo la sua morte visitò: il Purgatorio, il Limbo e l’inferno; tre erano i personaggi luminosi e gloriosi nella trasfigurazione di Gesù nel monte Tabor; 3 persone lo giudicarono; tre sono le parti viventi di Gesù: la Divinità, l’anima, e il corpo; tre sono i soli che Gesù ha dato all’anima: volontà, memoria, e intelletto; nel terzo millennio Gesù ritornerà dal Cielo ha giudicare i vivi e i morti; e chissà quanti altri tre ci sono nella vita di Gesù sulla terra, che ci indicano la Trinità SS. . Gesù è vero Dio e vero uomo, questo è chiaro anche nell’inizio del Vangelo di Giovanni quando dice che il Battista non era la luce vera, ma doveva rendere testimonianza alla luce vera che è l’unigenito Figlio del Padre, Gesù di Nazaret, e nella terza lettera di Giovanni dice pure, che Gesù è il vero Dio: quando nella fine della sua lettera dice: noi sappiamo che siamo di Dio e che il mondo intero giace sotto il potere del maligno. Noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha donato l’intelligenza, al fine che conosciamo la Verità. Noi siamo nella Verità, nel Figlio suo Gesù Cristo. Questo è il vero Dio e la vita eterna. Riguardo alle statue e all’immagini, Dio stesso disse a Mosè, che nell’arca dell’alleanza doveva porre 2 cherubini; e nel tempio di Dio, che il Re Salomone costruì, vi erano dipinti molte immagini di Cherubini, e nel Santo Santorum, vi erano stati posti 2 Cherubini di legno alti circa 2 cubiti. Non giudicate secondo apparenza, ma secondo giustizia: non è l’immagine che fa idolatria, ma l’uomo, che dell’immagine se ne fa un idolo; come per esempio: il serpente di bronzo, che Dio fece costruire a Mosè per guarire gli Ebrei dal morso dei serpenti, e poi Dio lo fece distruggere perché gli ebrei stavano rivolgendo al serpente i loro cuori, come se il serpente fosse Dio. Un immagine di Gesù non è Dio, ma rimane un immagine che ci aiuta a immedesimarci: come se Gesù fosse li presente vicino all’immagine; e in realtà è cosi’: se noi lo adoriamo con tutto il cuore( a Gesù) la sua presenza si farà viva vicino anche ad una sua immagine.