Lunedì scorso, nello stretto di Messina, la nave Susan Borchard, enorme cargo di Antigua, si scontrava con il natante Segesta jet, idrogetto di proprietà della società Bluvia, in servizio di traghettamento passeggeri tra Messina e Reggio Calabria. Il bilancio della collisione è di 4 morti e dozzine di feriti, alcuni gravi. Sembra strano a dirsi, ma la macchina dei soccorsi si è mossa tempestivamente ed in modo molto efficace. Considerato che quasi tutto il personale dell'idrogetto era rimasto intrappolato nella sala macchine e che la maggior parte erano morti, è facile pensare che, se non si fosse intervenuti tempestivamente, la tragedia avrebbe potuto evolversi in un bilancio ancora più drammatico. Sono in corso indagini della Magistratura e della Capitaneria di Porto per evidenziare eventuali responsabilità sull'accaduto. Anche per la possibilità che l'incidente possa essere stato determinato da altri natanti presenti nello stesso tratto di mare. E' giusto quindi tacere, almeno fino a quando non si sarà fatta piena luce e saranno verificate tutte le prove... esistono tutti i dati strumentali per poterlo fare con una certa sicurezza. La città è molto colpita dall'accaduto. Per noi prendere un aliscafo è un pò come per un milanese prendere la metropolitana. I pendolari tra le due sponde sono moltissimi e quasi in tutte le famiglie c'è qualcuno che abitualmente attraversa lo stretto di Messina per i motivi più vari. Penso che sabato prossimo, ai funerali dei quattro marinai vittime del disastro, ci sarà un mare di gente.
BANDIERE A MEZZ'ASTA PER LA SICUREZZA NELLO STRETTO DI MESSINA.
Lunedì scorso, nello stretto di Messina, la nave Susan Borchard, enorme cargo di Antigua, si scontrava con il natante Segesta jet, idrogetto di proprietà della società Bluvia, in servizio di traghettamento passeggeri tra Messina e Reggio Calabria. Il bilancio della collisione è di 4 morti e dozzine di feriti, alcuni gravi. Sembra strano a dirsi, ma la macchina dei soccorsi si è mossa tempestivamente ed in modo molto efficace. Considerato che quasi tutto il personale dell'idrogetto era rimasto intrappolato nella sala macchine e che la maggior parte erano morti, è facile pensare che, se non si fosse intervenuti tempestivamente, la tragedia avrebbe potuto evolversi in un bilancio ancora più drammatico. Sono in corso indagini della Magistratura e della Capitaneria di Porto per evidenziare eventuali responsabilità sull'accaduto. Anche per la possibilità che l'incidente possa essere stato determinato da altri natanti presenti nello stesso tratto di mare. E' giusto quindi tacere, almeno fino a quando non si sarà fatta piena luce e saranno verificate tutte le prove... esistono tutti i dati strumentali per poterlo fare con una certa sicurezza. La città è molto colpita dall'accaduto. Per noi prendere un aliscafo è un pò come per un milanese prendere la metropolitana. I pendolari tra le due sponde sono moltissimi e quasi in tutte le famiglie c'è qualcuno che abitualmente attraversa lo stretto di Messina per i motivi più vari. Penso che sabato prossimo, ai funerali dei quattro marinai vittime del disastro, ci sarà un mare di gente.