Liberi come l'aria.

Spaghetti di soia ed altre storie.


Fin quando il paese del Fiume Giallo viveva racchiuso dentro la grande muraglia e celava i suoi segreti al mondo, anche se faceva discutere, nessuno si sarebbe sognato di esprimere dei sentimenti razzisti nei confronti dei cinesi. Oggi, a giudicare, non solo dal recente episodio di Milano, ma se non altro dalle numerose scritte sui muri, e in generale dall'atteggiamento mentale medio, ciò accade molto spesso. Certo è che, un conto è immaginare un miliardo e trecento milioni di persone "rinchiusi" dietro una grande muraglia, un altro è sentirle a poche ore di volo da casa nostra. Ma ho come l'impressione che il razzismo verso i cinesi sia un po diverso da altri tipi di razzismo. Questo qui, più che razzismo, è paura, o meglio ancora, paura di non poter competere con loro. Da vari anni a questa parte, abbiamo assistito, spesso sbigottiti, ai clamorosi successi economici, industriali e commerciali di questo enorme paese. La Cina, che noi lo si voglia o no, è oggi una delle più grosse potenze del mondo. Non che in passato non lo siano stati, ma per varie ragione hanno sempre preferito rimanerne fuori. Ma ora, il gigante dormiente si è svegliato, e da quanto segnalano le borse, è in una fase non solo di veglia, ma di iperattività. Oggi, i razzisti italiani, prendendosela con i cinesi, non hanno più di fronte quattro poveri neri immigrati, isolati da tutti, ma una comunità molto ben coesa, con disponibilità economiche di tutto rispetto, tra l'atro ben sostenuta dalla madrepatria. Se hanno in mente di poter fare con loro quello che sono abituati a fare con africani e mediorientali, mi sa che avranno pane per i loro denti... sempre se prima o poi non si ritroveranno senza denti. Nel mondo, da che mondo e mondo, le influenze culturali predominanti vengono portate dai paesi che primeggiano. Oggi, nel nostro mondo, predominano le prerogative culturali degli Stati Uniti, con tutto quello che ne deriva. Ma domani, nulla può escludere che la Cina sorpassi di varie misure gli Stati Uniti e determini un nuovo assetto nel potere mondiale. Anzi, alla luce di quanto avviene, direi che questo è praticamente inevitabile. Probabilmente, tra qualche decennio, il cinese mandarino lo impareremo fin dalle elementari, e i gruppi rock cinesi si esibiranno al Palatrussardi. Preparatevi dunque, non solo a vedere dei cinesi per la strada con i carrelli, ma a vederli in Ferrari... se poi vedrete qualche americano che vende magliette taroccate ai semafori, non fate i tirchi, e comprategliene almeno una.