Liberi come l'aria.

UNA POESIA E UNA LETTERA


Niente parole d’amore per un fuciledi Aurelito77Un fucile uccidePer questo è stato creatoNon ha sceltaNiente parole d’amore, per un fucileLa sua bocca è tuonoLa sua lingua un lampoLa sua voce è morteSolo quello sa direUn fiore è bellezza disarmata, disarmante,bellezza che incombe altaal di sopra delle lame affilate dell’erba spadaLassù l’ha posto il sangue della terra,noi, i globuli rossi del piano economico mondiale,il tramonto che arrossa quelle stesse lameE ugualmente esso non ha sceltaÈ venuto al mondo come simboloe morirà su una bandieraOra, io sono certo di non sbagliarequando affermo che Erica è nata per l’amore,per tenere i fiori lontani dalle bandieree gli uomini lontani dai fuciliE nemmeno per Erica c’è sceltaL’amore non sceglie, si fa scegliereUn fucile, un fiore, EricaMorte, bellezza, amoreQuesti i loro nomiQuesti i loro compitiE da ragazzo ho corso a spaccapolmonilungo prati sterminatiE da soldato mi sono addormentatostretto ad un fucileE se l’ho fatto è perché questi sono i compitidi un ragazzo e di un soldato:calpestare le bandieree dormire abbracciato alla morteE dopo, da poeta,ho raccolto in fila la bellezza di tutti i fiorie ognuno di essi l’ho armato con un fucile di mortePoi ho sistemato Erica all’altro capo dell’amoree ho dato l’ordinePerché questo è infine il compito di un poeta:mischiare le carte e gridare “fuoco” LETTERA SPALANCATA DI AURELITO A GEORGE W. BUSHSignor Presidente: il destino di pochi uomini è di comandare eserciti e dominare nazioni. Quello di una moltitudine è di obbedire al comando dei pochi, chinando la testa. Ad altri ancora è dato di scegliere tra una fuga perpetua e una morte altrettanto eterna.Signor Presidente: il vostro nome è scritto tra i pochi, il mio tra i fuggiaschi. VOI tenete in mano ambedue le liste, ed entrambi i nostri nomi sono scritti col sangue della mia gente. Signor Presidente: VOI avete compilato le liste e VOI ogni giorno le aggiornate. Siete sempre e solo VOI ad aggiungere e togliere nomi, ad affondare la penna nel calamaio rosso del mio popolo. VOI costringete noi a pregare il dio mercato al soldo multinazionale sull’inginocchiatoio dell’economia globale.VOI avete tracciato confini a separare popoli e innalzato muri altissimi tra uomo e uomo, e tra l’uomo e l’idea stessa che l’uomo ha di sé.E così facendo, lasciando che a parlare per VOI fossero - ancora e sempre - il vostro denaro e il vostro fucile, VOI avete falciato filari e filari di giovani alberi finché non ne è rimasto nessuno dove appendere la vostra sanguinaria bandiera.Signor Presidente: in nome di tutto ciò che ho di più caro a questo mondo, vi dico che la sbilenca Babele che VOI avete edificato, le sue pareti in oro massiccio, le sue fondamenta di schiavi disumani, il suo tetto di bombe pronte a cadere, tutto questo sarà spazzato via dai semi dell’odio che VOI avete generato e sparso. Vi prometto che i muri che avete innalzato attorno allo spirito dell’uomo e a tutto ciò che ha reso l’uomo grande, scivoleranno a terra allo stesso modo in cui un giorno scivolerà il vestito dal corpo di Marabel.Ne sentiremo soltanto il lieve fruscio. E ciò che vedremo in sua vece, sarà ciò che da sempre avremo voluto vedere.La mano che ha scritto questa lettera, Signor Presidente, è la mano di tutti gli uomini liberi.AurelitoAurelito, sulle nuvole di questo cielo carico di speranza, cerca di prestare orecchio ai discorsi dei santi, ma i santi parlano d'altro... come sempre.Buona morte, aeroplani carichi di bombe "intelligenti". E buonanotte, Europa...