Liberi come l'aria.

La propaganda del Bonus elettrico.


I tempi sono economicamente tristi, ma speculare sul bisogno della gente, per mettere in campo la solita propaganda mediatica, é qualcosa che sa di più triste ancora. Direi proprio deprimente.Quando il governo Berlusconi agita intenzioni benevole, nei confronti del quarto stato, lo fa in pompa magna. Tranne poi, che al momento di dare corpo alle promesse colossali, la questione assume dei connotati del tutto diversi, assolutamente marginali e deludenti. In quel caso però non c'é mai alcun servizio televisivo o pubblicità a sottolinearlo.Il Bonus elettrico, che la maestà di questo governo voleva attribuire alle famiglie meno agiate, per citare il testo di legge, "garantirà un risparmio del 20% circa sulle bollette dell’energia elettrica". La notizia ad inizio anno é stata data in pompa magna, con tutto il clamore mediatico del caso. Come al solito si partì dallo sparare percentuali a casaccio, alcuni parlavano addirittura del 40% (tanto spararle grosse non costa nulla!), per poi approdare ad un 20%.Venti per cento? Direte voi, é già un bel risparmio sulla bolletta!Ma manco per niente!Infatti, quando il governo spara notizie di questo tipo, lo fa con dolo, e con la precisa intenzione di fregare.Intanto, il parametro per ricevere questo contributo é legato all'isee. Altra cosa strana: il reddito per accedere all'ISEE, non é affatto uguale in tutto il territorio nazionale (Chissà cosa ne pensa la consulta nazionale in merito? Boh!). In altri termini, in Sicilia il tetto minimo per accedere all'isee é di 7.500 euro, mentre in alcune zone del nord vengono considerati poveri anche con un reddito di 15.000 euro. Il risultato é che al sud chiaramente sono molti di meno quelli che possono accedere a questo contributo (tanto per gradire!).Ma la fregatura più grossa, sta ovviamente nella parte attuativa. In fondo al testo della legge, si chiarifica infatti che non si tratta di un bonus corrisposto in percentuale sulle bollette effettivamente pagate, ma più propriamente, si ipotizzano dei possibili, probabili, consumi in kilowat in base al nucleo familiare. Sulla base di cosa, chiaramente non si sa. Per farvi un esempio, la mia vicina di casa, pensionata al minimo, consuma circa 3500 kilowat l'anno, mentre secondo loro dovrebbe consumarne al massimo 2200, ne uno di più ne uno di meno. La vecchina, infatti, non ha i soldi per installare un impianto di riscaldamento a metano, di conseguenza ha boiler elettrico (non di classe A!) e d'inverno, per non morire di freddo, accende la stufetta elettrica. Questa sciagurata, chissà perché, non é affatto sensibile alle tematiche di tipo ambientale. Così come succede a lei, che non può permettersi dei sistemi di riscaldamento più economici, presumo succeda un po a tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 7500 euro. Gran spreconi!Dulcis in fundo, anche considerando il consumo ipotizzato, alla fine la percentuale di bonus, non viene affatto considerata sull'intero delle bollette presunte, ma solo sui consumi effettivi. E' escluso infatti il canone del servizio e soprattutto l'iva.Morale, la vecchina di cui vi parlavo, paga in un anno circa 750 euro di bollette energetiche, e il bonus a lei riconosciuto é di 58 euro. Tocca a voi adesso calcolare la percentuale del bonus energetico che riceve.