Creato da luloca il 10/03/2006

Liberi come l'aria.

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LA LANCIA COMPASSIONEVOLE DI LONGINO

Post n°61 pubblicato il 27 Dicembre 2006 da luloca

Molti sono rimasti rattristati dalla notizia che a Welby sia stato negato un funerale cattolico. Infatti, anche se i suoi familiari lo hanno richiesto, le alte sfere della gerarchia cattolica, presumo con il papa in testa, hanno deciso di non accogliere il suo corpo in chiesa.
A parte l'amarezza che mi suscita il pensiero della madre, di sicuro molto turbata da questa arcigna presa di posizione, devo dire che me lo aspettavo... e tutto sommato non mi sorprende neanche un po.
Non credo molto nel fatto che abbiano voluto punirlo per la sua scelta della morte al posto della vita. A pensarci bene, il valore del cristianesimo non si fonda sulla vita. E non è assolutamente vero che teologicamente la vita vada scelta ad ogni costo. Anzi, come insegnano i martiri, la vita ha un valore molto relativo, tanto che molti di loro hanno agito in spregio della loro stessa vita.
Molti dei martiri paleocristiani, da quanto raccontano, avrebbero potuto salvarsi dalla morte abiurando il loro credo. Se andiamo poi a considerare Santa Maria Goretti (martire del 1900), sceglie addirittura la morte, neanche per il suo credo, ma per salvaguardare la sua virtù. Alla luce di questo, mi viene da pensare che la salvaguardia della sacralità della vita ad ogni costo, argomento portato avanti dai cattolici come motivazione contraria all'eutanasia, sia solo una fandonia e che di fondo i motivi di questa posizione non risiedano in una logica umanistica, ma solo ed esclusivamente religiosa. In altri termini, il loro approccio, che vorrebbe in apparenza essere di un generico riconoscimento morale della vita, è al contrario centrato da un forte contenuto dogmatico. Un approccio del tutto simile ad altri temi, come la libertà sessuale, l'aborto o il divorzio, ormai del tutto accettati dallo stato, ma assolutamente negati dalla chiesa.
Se andiamo a leggere il vangelo di Luca, che tra l'altro esercitava la professione di medico, a proposito dell'eutanasia, appare un episodio degno di nota. Quando Cristo stava sulla croce tra indicibili sofferenze, alcuni soldati, gli allungarono una canna con in cima una spugna inzuppata di fiele (una bevanda a base di aceto molto comune tra i romani). L'atto, in apparenza di disprezzo, era al contrario un gesto compassionevole. L'aceto infatti, in una persona che ha perso molto sangue, provoca rapida acidosi metabolica, perdita di coscienza, coma acidosico e una morte rapida. In generale, comunque, il Vangelo non sembra commentare questa vicenda da un punto di vista morale. Anche successivamente il suicidio di Giuda Iscariota non viene vissuto come ennesimo atto contro dio, ma più che altro come una naturale conclusione, in risposta ad una sofferenza esistenziale per lui insopportabile. Nelle società antiche infatti il suicidio era ampliamente praticato e non esisteva alcuna remora morale ad accettarlo.
Ma l'episodio della tradizione cristiana che più mi fa pensare all'eutanasia è quello del soldato romano Longino (vangelo di Giovanni). Secondo la tradizione, infatti, Longino, non esita a trafiggere il costato di Gesù sulla croce con una lancia. Una pratica che veniva usata di frequente dai soldati romani addetti alla crocefissione. Negli intenti aveva quello di accertare la morte del condannato, ma anche quella di procurargliela se questa non fosse ancora sopraggiunta. Longino, per questo atto di pietà, oltre ad un miracolo, si guadagna anche il paradiso e l'onore degli altari, poiché oggi è venerato come santo.
Alla luce di questi fatti, non si capisce il motivo di tanto accanimento, da parte della chiesa, nei confronti dell'eutanasia e ho tutta l'idea che Welby abbia solo pagato la grave colpa di aver contraddetto le parole del papa.
A parer mio, è stato punito, non per aver scelto la morte al posto della vita, ma per non aver accettato la sofferenza. In altri termini, il signor Welby non ha accettato il martirio. Si è quindi reso indisponibile alla redenzione attraverso la mortificazione del corpo e dello spirito, pratica tanto cara al cristianesimo di matrice medioevale. Secondo questa visione religiosa il martirio è "obbligatorio" per un cattolico, e non si può sottrarre per alcun motivo, poichè quello è il volere di dio.

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Commenti al Post:
Nadir.d
Nadir.d il 28/12/06 alle 17:26 via WEB
Non c'è nulla di obbligatorio, per un cattolico...
 
 
luloca
luloca il 28/12/06 alle 18:07 via WEB
secondo il concetto del libero arbitrio dovrebbe essere così, ma di fatto il papa la pensa in modo molto diverso. Non è la prima volta che chi non condivide le parole del papa viene condotto fuori dalla chiesa. Adesso iniziano a negare i funerali cattolici anche ai divorziati risposati.
 
   
Nadir.d
Nadir.d il 28/12/06 alle 18:10 via WEB
Dimentichi che era Welby a non volere il funerale...
 
     
luloca
luloca il 28/12/06 alle 23:49 via WEB
Da quanto ne so Welby non ha lasciato alcuna disposizione. Era comunque battezzato. Un collaboratore del parroco della parrocchia di Don Bosco a Roma, don Giovanni Nonne, alla richiesta dei familiari di celebrare il funerale religioso, ha informato Mina Welby che il Vicariato sospende la funzione per la “troppa esposizione mediatica”, e suggerisce di celebrare la funzione tra molti giorni in un contesto ristretto ai soli familiari. In serata sulla vicenda viene diffuso un comunicato ufficiale del Vicariato in cui si legge: «In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti».
 
vivirencamino
vivirencamino il 01/01/07 alle 14:01 via WEB
C'è sempre il desiderio di rileggere la vita di Gesù e il suo messaggio con gli occhi offuscati dalle ideologie presenti..La Chiesa serve anche a questo..A custodire il reale messaggio di Cristo e la sua vera natura..E lo fa' da oltre 2000 anni nonostante gli enormi cambiamenti morali, politici, economici e sociali che si sono avuti in questi 2 millenni.. Mi limito a sottolineare in risposta al tuo post che esistono almeno 3 ricostruzioni storiche sulla vita di Longino, e solamente una lo fa' risalire al soldato romano che trafisse il costato di Gesù.. In ogni caso la sua santità non deriva dall' "atto di pietà" di cui parli, tutt'altro.. Tutte e tre le "tradizioni" affermano che Longino abbandona la milizia romana, viene istruito nella fede dagli apostoli e se ne va a Cesarea di Cappadocia dove conduce una vita di santità, prodigandosi per la conversione dei gentili, ed infine subisce il martirio morendo decapitato. Longino è il centurione che per primo riconobbe che Cristo non era un pazzo, un morto di fame, un poveraccio, ma era il Figlio di Dio.. Ecco la sua santità.. Quanto a Welby.. Penso che la Chiesa abbia fatto una scelta giusta.. Troppo spesso ci si dimentica che essa non è soltanto Carità ma è anche Verità.. La Chiesa non dà i sacramenti senza condizione e quindi in riferimento alla verità di chi riceve il sacramento, della sua conversione.. La Chiesa Cattolica è stata la più perseguitata di tutte le chiese perché è rimasta legata alla sua verità: Gesù Cristo. Conformarsi all'altro vuol dire rinunciare a Cristo e conformarsi ai poteri di questo mondo..Il funerale pubblico significava un riconoscimento di un atto politico voluto esattamente per combattere la posizione della Chiesa. Welby ha legato la sua morte all'affermazione del principio del diritto a disporre della propria morte: e questo è un principio che la Chiesa non ritiene vero. In ogni caso il suffragio cristiano va all'anima di Piergiorgio Welby perché è battezzato ed ha diritto all'intercessione ecclesiale. La Chiesa non giudica la coscienza di nessuno, sa che infine Dio conosce i suoi anche quando essa non li conosce. Colgo l'occasione per augarti, al di la' delle nostre divergenze di pensiero, un 2007 pieno di gioie ed opportunità..Buon anno! vIv
 
 
luloca
luloca il 02/01/07 alle 17:50 via WEB
so bene che le storie del vangelo sono piene di falsità storiche, versioni divergenti e spesso contrastanti... è per questo che non credo nel vangelo. Ritengo in oltre che la chiesa, non si adoperi mai a trovare la verità, ma cerca solo di adattare ogni cosa alla sua convenienza del momento. Penso che i funerali servano più ai vivi che ai morti. Questo diniego delle alte sfere eclesiastiche al funerale cattolico per welby, ha più il sapore di una pugnalata sul costato di sua madre. Tu dici che la chiesa non giudica nessuno, io sono convinto che quelli che vanno in chiesa questa volta la giudicheranno. Auguri anche a te per un buon 2007.
 
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UNA PROFEZIA DI PIER PAOLO PASOLINI.

Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini, e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua. Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali. Sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci asiatici, e di camice americane. Subito i Calabresi diranno, come malandrini a malandrini: «Ecco i vecchi fratelli, coi figli e il pane e formaggio!»
 

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