Creato da luloca il 10/03/2006

Liberi come l'aria.

In questo blog sono graditi tutti gli interventi, se in tema con l'argomento del post. Potete dire qualunque boiata, purché non lo facciate in maiuscolo o in grassetto. La prima regola del vivere civile é quella di non prevaricare gli altri, e chi lo fa,oltre a non meritare la mia stima, si rivela solo un gran cafone.

 

 

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DONAZIONE ORGANI? NEANCHE MORTO!

Post n°73 pubblicato il 29 Gennaio 2007 da luloca

Forse questo mio post susciterà un vespaio di polemiche, ma voglio parlarne ugualmente. Dal momento che non lo fa nessuno, qualcuno secondo me deve pur farlo, anche a costo di sembrare impopolare o "cattivo".
Il tema del trapianto di organi, a mio avviso, viene affrontato con troppa leggerezza. Vale a dire che nell'ottica di sensibilizzare alla necessità della donazione di organi, spesso si affronta il problema senza farlo capire nella sua interezza e complessità.
E' proprio strano che di questo non ne parli un religioso, ma un agnostico impenitente come me. Trovo assurdo che i religiosi si interessino con tanto accoramento alla vita e sorvolino su un fenomeno altrettanto importante come la morte: territorio nel quale solo loro avrebbero pieno titolo ad addentrarsi.

Bene: tempo fa sono stato contattato da un'associazione che ha come obiettivo quello di sensibilizzare sulla donazione di organi. Dopo una breve discussione sulla necessità di reperire organi per i trapianti, ti fanno firmare alcuni fogli, con i quali, subito dopo morto, spesso autorizzi i medici a prelevare tutti gli organi che desiderano. In altri termini, firmi una specie di assegno in bianco, post mortem: in teoria potrebbero consegnare ai tuoi familiari solo qualche frattaglia.

Nel mio essere agnostico, c'è solo la volontà di capire ed imparare, senza dare niente per scontato. La mia è una religione, al pari di quella che si professa nelle chiese: è la religione della ragione nella ricerca della verità. E' anche per questo che quando mi si prospettano cose simili, cerco sempre di capire, più che accettare quello che mi viene proposto preconfezionato.

Il cristianesimo ha sempre distinto tra corpo e anima, materia e spirito, come diverse componenti dell'essere umano, ma all'interno della chiesa ci sono sempre state posizioni contrastanti, ed ancora, dopo 2000 anni, la faccenda non è del tutto chiarita.

La mia logica mi porta ad escludere una vita ultraterrena ed immateriale. Anche se sono cosciente che la persona umana si compone almeno di due componenti: uno materiale (il corpo), ed uno immateriale (la capacità di pensare, di guardarsi intorno, di provare delle emozioni sensoriali), c'è da dire che uno non può prescindere dall'altro. In altri termini, senza un cervello, nella sua forma materiale, nulla può essere pensato. Di contro, senza un pensiero che gli da significato, ogni cosa materiale sarebbe assolutamente vana.
Per concludere, ritengo che materia e spirito esprimano un dualismo inseparabile e che nessuna della due componenti potrebbe vivere senza l'altra. Di questo non posso chiaramente averne la certezza assoluta, ma almeno che non ci si voglia addentrare in astrusi ambiti paranormali, che lasciano il tempo che trovano, direi che la logica è questa.

E' opinione comune che la capacità di pensare risieda nel cervello. Un aspetto tutt'altro che scontato, che è stato riconosciuto dalla scienza soltanto negli ultimi secoli. Prima si riteneva che la capacità di pensare risiedesse nel cuore o nello stomaco, altri ritenevano fosse nei polmoni. Ad ogni modo, anche se è il cervello a fare gran parte del lavoro, esiste una parte del cervello che si trova molto al di fuori dalla scatola cranica ed arriva fino all'estrema periferia del corpo: è il sistema nervoso periferico. E' la connessione di tutto questo sistema che ci da la capacità di ragionare ed interferire "in volizione" nel mondo. In altri termini, il nostro cervello è un tutt'uno con il corpo e si estende in ogni sua parte.

E qui arriva la questione. Se prendiamo per buone e ragionevoli le cose dette sopra, salta subito agli occhi il fatto che ogni parte del nostro corpo appartiene alla nostra coscienza (io individuale). Da ciò deriva il fatto che, se una parte di noi non muore completamente, in qualche modo si morirà solo in parte. E se questo pezzo di noi viene trapiantato su un altro essere umano, in qualche modo si porterà dietro inevitabilmente una componente del nostro spirito (anima, karma, o chiamatelo come volete), che finirà per sovrapporsi a quello di un altro.

In letteratura medica, non sono infrequenti casi di gravi patologie mentali conseguenti a trapianti. Nella gran parte dei casi di trapiantati, si assiste spesso a cambiamenti repentini di personalità o a gravi dissidi interiori. Fenomeni a cui ho assistito personalmente attraverso dei parenti pluritrapiantati.

La cosa che reputo sconcertante è che la medicina, oltre ad occuparsi della vita, fenomeno che almeno in parte conosce, si ostina ad operare dentro il mistero della morte, senza per altro averne un'idea neanche minima del fenomeno.
E' per questi motivi che ho detto all'associazione italiana donazione organi: "Donazione organi? Neanche morto!"

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Commenti al Post:
ghizolfo
ghizolfo il 29/01/07 alle 18:46 via WEB
ecco, se tutti ragionassero come te, ti vedresti negata la possibilità di farti trapiantare un cervello sano.
 
ghizolfo
ghizolfo il 29/01/07 alle 18:47 via WEB
...........ti è piaciuta la battuta??? sono simpatico vero???
 
 
luloca
luloca il 30/01/07 alle 00:18 via WEB
pensa che fregatura se mi trapiantassero quello tuo.
 
ghizolfo
ghizolfo il 30/01/07 alle 12:18 via WEB
mi sa che la fregatura la prenderesti sempre e comunque tu, è il cervello che prende decisioni, il corpo esegue........oppure ragioni con organo diverso dal cervello?
 
 
luloca
luloca il 30/01/07 alle 12:23 via WEB
la mia mano si rifiuta di risponderti.
 
franco460
franco460 il 30/01/07 alle 13:03 via WEB
Ghizolfo è sempre gentile. Io non mi sono posto il problema, forse perchè sono un po' scaramantico o perchè la cosa mi deprime un po'. E' tutto vero ciò che dici. Mi ricodo di un uomo che dopo il trapianto della mano se l'è fatta togliere perchè aveva paura che durante la notte potesse strozzarlo. Non so cosa dire. certo che per alcune patologie è una cosa buona, penso al trapianto di fegato o di reni. ciao
 
 
luloca
luloca il 30/01/07 alle 18:52 via WEB
che i trapianti servano a vivere è vero... secondo me però non servono a vivere bene. Posso dirtelo per esperienza di persone a me vicine... uno alla fine ha deciso di lasciarsi morire rifiutando ogni cura. A parte i problemi di carattere psicologico sopraggiungono col tempo tante di quelle complicanze che rendono veramente difficile vivere. La persona che ti dicevo a causa della setticemia ha subito l'amputazione delle mani e dei piedi.
 
   
luloca
luloca il 30/01/07 alle 18:53 via WEB
oltre ad essere rimasto cieco.
 
 
ghizolfo
ghizolfo il 30/01/07 alle 19:08 via WEB
che mano gli avevano trapiantato? quella della famiglia Addams???
 
   
luloca
luloca il 31/01/07 alle 09:18 via WEB
non fa ridere.
 
     
ghizolfo
ghizolfo il 31/01/07 alle 11:20 via WEB
essuh!!! daiiiiiii, un pò di ironia non guasta, il caso che ha descritto Franco l'ho visto solo in un film dell'orrore di serie B, un film che era un misto tra orrore e comicità.
 
     
luloca
luloca il 31/01/07 alle 12:58 via WEB
purtroppo a volte la realtà supera l'immaginazione. E' un caso noto... il paziente ha chiesto ai medici di amputargli la mano trapiantata.
 
   
franco460
franco460 il 31/01/07 alle 17:18 via WEB
Quella dello squartatore.
 
DocGull
DocGull il 31/01/07 alle 16:08 via WEB
L'unica cosa che io temo a volte è la troppa fretta dei medici di intervenire, la discussione filosofica che fai tu, che apprezzo nelle modalità di esplicazione e che è molto interessabte, tutto sommato non la condivido.
 
 
luloca
luloca il 31/01/07 alle 16:33 via WEB
grazie per la tua opinione.
 
 
franco460
franco460 il 31/01/07 alle 17:20 via WEB
Anch'io ho il timore che i medici avendo un gran bisogno di organi ti dichiarino morto quando ancora non lo sei e ....zac. Ciao
 
   
ghizolfo
ghizolfo il 31/01/07 alle 18:54 via WEB
questa è una perla!!! le ricordo, per esattezza, che fu un governo di sinistra a stabilire le modalità di espianto degli organi, inoltre il ministero della sanità inviò un tesserino blu con la scritta "una scelta consapevole" mediante il quale il soggetto poteva esprimere barrando la casella del "SI" o del "NO" la sua "dichiarazione di volontà sulla donazione degli organi e tessuti". I fatti risalgono al periodo del governo D'Alema (anno 2000). Alias: dopo un bel frontale in auto che ti cagiona la morte, prelevandoti i documenti, se trovano tale tesserino con la tua volontà, sanno se espiantare o meno, sempre e comunque precio consenso dei parenti più stretti in caso di SI. Io barrai la casella del "SI" per dare modo a persone meno fortunate di me (vedi Luloca) di avere l'opportunità di farsi impiantare nel suo vuoto cranico un cervello ottimamente funzionante. (accetti la battuta o continui a fare l'incazzusu?)
 
     
luloca
luloca il 01/02/07 alle 12:00 via WEB
Una cosa che mi servirebbe è qualche centimetro in più di altezza. In compenzo posso ricambiare fornendoti qualche centimetro da qualche altra parte.
 
   
luloca
luloca il 31/01/07 alle 23:02 via WEB
anche questo è vero... secondo me in questi casi non ci vanno molto per il sottile e dichiarare un paziente morto prima del tempo è abbastanza facile, come facile è anche sbagliarsi. Secondo alcune teorie la morte cellulare avviene solo dopo 14 ore, ma in questi casi passano solo pochi minuti, dalla morte apparente, all'espianto degli organi. Quando mi è morto il gatto il veterinario mi ha detto di tenerlo in osservazione alcune ore prima di seppellirlo. Comunque il problema che sollevavo è relativo al fatto che spesso la medicina opera in ambiti che non conosce... lo fa con molta leggerezza e senza porsi tante domande. Questo mi fa molta paura.
 
     
ghizolfo
ghizolfo il 01/02/07 alle 09:36 via WEB
talvolta, non spesso, la medicina opera in ambiti quasi sconosciuti, è successo, succede e succederà in futuro, in casi estremi molte persone hanno avuto un trattamento più da cavia che da paziente, è forse la ricerca scientifica che prevale sull'etica?? chissà in che stato d'animo versava il paziente che subì il primo trapianto di cuore? chissà come erano emozionati i chirurghi che operarono il primo trapianto di cuore?
 
     
luloca
luloca il 01/02/07 alle 11:53 via WEB
la morte è un fenomeno sconosciuto dalla scienza. Abbiamo fatto tanti passi avanti nel conoscere i fenomeni collegati alla vita, ma non sapiamo niente sulla morte. Giocare con i cadaveri, coscienti di non saperne quasi nulla in proposito, non mi sembra una cosa saggia. Comprendo il desiderio di molti di fare qualcosa di buono per coloro che altrimenti morirebbero, ma secondo me le associazioni che si occupano di questo settore dovrebbero chiarire bene il fatto che si opera in un campo sconosciuto alla scienza e che le ripercussioni che potrebbe avere la "non morte" di una nostra se pur poccolisima parte, comporterà qualcosa che la scinza non è in grado di prevedere e comprendere.
 
stuntman2
stuntman2 il 01/02/07 alle 11:11 via WEB
In linea di massima sono per la donazione degli organi,anche se alla mia età (98) anni non credo che qualcuno li voglia eheheh!!! Scherzi a parte... potrebbero rappresentare una notevole risorsa per la chirurgia moderna.Beninteso si dovrebbero prendere tutte le misure del caso.Vedo che nei messaggi,c'è molto buonumore. Ciao
 
 
luloca
luloca il 01/02/07 alle 11:56 via WEB
il trapianto di organi rappresenta già una notevole risorsa della medicina da molti anni. Il problema che ponevo è diverso. E' lecito per la scienza avvalersi di qualcosa di cui alla fine non conosce proprio nulla.
 
   
luloca
luloca il 01/02/07 alle 11:57 via WEB
ho dimenticato il punto interrogativo alla fine. Cmq grazie per la tua opinione.
 
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