Creato da luloca il 10/03/2006

Liberi come l'aria.

In questo blog sono graditi tutti gli interventi, se in tema con l'argomento del post. Potete dire qualunque boiata, purché non lo facciate in maiuscolo o in grassetto. La prima regola del vivere civile é quella di non prevaricare gli altri, e chi lo fa,oltre a non meritare la mia stima, si rivela solo un gran cafone.

 

 

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Il diluvio.

Post n°206 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da luloca

La natura non é mai né buona né cattiva. Sconosce semplicemente il senso della morale umana, del bene e del male: é amorale.

Ieri sera a Messina é successo un macello.
Intere colline son crollate sui paesini a ridosso delle montagne e hanno riversato tonnellate e tonnellate di fango e detriti giù verso il mare.
Oggi molti piangono i loro cari, spesso impossibili da ritrovare anche morti, ma per la natura tutto ciò non é nulla di straordinario.
Domani in mare ci sarà più pastura per i pesci, data dal limo ricchissimo delle piantagioni di limoni. E le serpi ricaveranno dalla terra nuda e smossa, le nuove tane, più profonde e confortevoli.

lo strazio é troppo grande per parlarne oggi, ma ogni evento naturale, molto spesso può essere evitato nei suoi effetti verso il genere umano.
Quella che é stata una tragedia annunciata, annunciata da almeno due anni, non ha avuto nessuna attenzione da chi di dovere. E questo é immorale!

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Commenti al Post:
card.napellus
card.napellus il 02/10/09 alle 19:59 via WEB
Stai bene? Intendo fisicamente, per il resto mi sembra difficile. Vediamo se anche stavolta si parlerà di fatalità. Anzi, di tragica fatalità, perché come diceva Satta, in questi casi anteporre un aggettivo è necessario.
 
 
luloca
luloca il 03/10/09 alle 07:30 via WEB
Grazie cardinale per l'interessamento. Io sto bene, ho la pellaccia dura. La "tragica fatalità" é avvenuta a pochi chilometri da casa mia, ma fin qui di fango ne é arrivato poco... ho solo dovuto recuperare la mia auto in mezzo a una ventina di centimetri di limo scuro, ma sono quisquilie in confronto a ciò che é accaduto un poco più in la. Ciò che mi preoccupa é che nel corso degli ultimi 5 anni, proprio sopra casa mia, verso la collina, stanno costruendo a più non posso, spesso sbancando interi costoni. La natura dei terreni qui é argillosa e limacciosa, ottima per la coltivazione dei limoni e per gli aranceti, ma fragile e pessima per edificarci su dei casermoni di sei piani. I geologi lo sanno, gli ingegneri del comune pure, ma continuano a concedere senza sosta licenze edilizie delle più ardite. Se il terreno smottasse a valle, penso che la "tragica fatalità", sarebbe anche peggiore a quella a cui stiamo assistendo oggi: il mio é un quartiere densamente popolato.
 
   
card.napellus
card.napellus il 03/10/09 alle 08:50 via WEB
Non mi sembri molto sicuro della tenuta della tua abitazione, o almeno del panorama che la circonda. Pensa però al vantaggio di acquistare una casa in collina e trovarsela in poco tempo sul mare: il valore aumenta considerevolmente. Coraggio.
 
   
ninoB
ninoB il 03/10/09 alle 16:53 via WEB
pazienza per le macchine l'importante é restare vivi. Adesso ai funerali ci sarà la solita parata di policanti e poi tutto come prima. Mannaia a motti buttana!
 
     
luloca
luloca il 04/10/09 alle 06:49 via WEB
Il danno più grosso più che alle macchine é alle case e alle strade. Ci sono migliaia di case invase dal fango, e molte sono crollate o comunque gravemente danneggiate. Ieri ho tentato di raggiungere a piedi uno di questi paesi, ma é stato impossibile, perché in alcuni punti il fango é di alcuni metri e la strada in pratica non esiste più. L'unica cosa che ho potuto fare é di aiutare della gente che conoscevo a ripulire dal fango il loro negozio, ma più a valle rispetto alle zone più colpite. La gente sta cercando di fare quel che può e il più in fretta possibile, anche perché se il fango si asciuga dopo tutto diventa più difficile. Questa mattina il primo pensiero che ho avuto alzandami é stato di vedere le condizioni meterelogiche. Sta arrivando un nuovo temporale. Speriamo bene!
 
bisius_87
bisius_87 il 02/10/09 alle 22:50 via WEB
Si poteva agire molto prima e si potevano evitare vittime, ma come sempre dobbiamo aspettare che succedano le disgrazie.
 
 
luloca
luloca il 03/10/09 alle 07:45 via WEB
Da tempo immemorabile, qui non si spende neanche un centesimo di danaro pubblico. Esistono altre priorità, che guarda caso si collocano nelle zone con un bacino di elettori più ampio ed allineato al colore del governo regionale. Se si deve spendere del denaro erogato dalla regione, é necessario che per il governo regionale questo abbia un suo tornaconto. Anni fa, interi paesi della Sicilia, volevano essere annessi alla Valle d'Aosta, ma per come vanno le cose oggi in Italia, sarebbe auspicabile annetterci persino al Burkina Faso.
 
luloca
luloca il 03/10/09 alle 08:18 via WEB
Vorrei precisare, che il sindaco di Scaletta, I comitati spontanei di cittadini delle zone interessate, alcuni geologi e le associazioni ambientaliste del territorio, già due anni fa, avevano messo al corrente ufficialmente le autorità competenti, del pericolo che si preannunciava, ma queste ultime non hanno neppure risposto all'appello. Oltre questo, c'é da dire che alcune costruzioni interessate dai crolli, avevano ottenuto una licenza edilizia, comunque erano state sanate, pur essendo edificate nelle "fiumare". I crolli si sono verificati però anche su costruzioni dell'ottocento e del settecento, lontane dal greto delle fiumare. Il convento delle monache, che era della fine dell'ottocento, oggi non esiste più, se non un cumulo di detriti un po più a valle. Ciò lascia presupporre, che negli ultimi anni, si sia verificato un dissesto idrogeologico che abbia portato i torrenti a cambiare il loro corso. Si sarebbe solo dovuto verificare che qualcosa non ostruisse il regolare passaggio dell'acqua, e magari rinforzare qualche costone delle colline. Un intervento che sarebbe costato pochi milioni di euro. Oggi il danno invece é inestimabile. Per come sono andate le cose, é una vera fortuna che le vittime non siano migliaia.
 
 
luloca
luloca il 03/10/09 alle 08:22 via WEB
Un tempo, precipitazioni abbandonti come quelle di questi giorni, erano considerate una manna dal cielo. La gente non aspettava altro perché assicuravano condizioni ottimali di irrigazione ed ammorbidivano i terreni argillosi. E' triste invece che oggi si temano.
 
ventididestra
ventididestra il 04/10/09 alle 12:23 via WEB
Intanto sono contento che tu stia bene. Uno dei problemi italiani è che il territorio è in mano ai "palazzinari" la cui unica ottica è il massimo guadagno con il minimo rischio (cosa che, dal punto di vista economico, non è sbagliata, ma se il proprio tornaconto danneggia una intera comunità allora non si può parlare di paesi civili). la forza di "lobbies" varie che condizionano leggi e consuetudini deriva dall'intrinseca debolezza dei vari governi che si sono succeduti, e dal fatto che il politico, oggi, cerchi solo il voto (neanche più il consenso). A titolo di cronaca, a Sarno i Borboni avevano fatto realizzare un canale di raccolta del fango, che poi nei nostri giorni nessuno ha pensato di mantenere efficiente, con i risultati che ben sappiamo. Ciao, con tristezza P.
 
 
luloca
luloca il 04/10/09 alle 22:33 via WEB
Questa volta mi sa che i palazzinari non c'entrano. E' tutto dovuto all'incuria degli amministratori verso il territorio, perché bastava fare qualche piccolo intervento di pochi milioni per evitare questa tragedia, così come chiedevano da anni gli abitanti del luogo. Le zone maggiormente colpite sono quelle storiche. Questi paesi sono stati edificati quasi tutti nell'undicesimo secolo da Ruggero II d'Altavilla, se erano da sanare presumo lo abbiano fatto da un bel po. E la maggior parte delle case e l'impianto delle stradine avevano 1000 anni, ed erano li a sfidare i secoli. Ciò che succede qui, é che durante l'estate i boschi vendono distrutti e poi nessuno pensa a ripiantare gli alberi (Cazzo...in sicilia ci sono 24.000 forestali!). Credo che negli ultimi 20 anni sia andato perduto almeno i due terzi del patrimonio boschivo e quel che più é grave é che bruciano anche la macchia mediterranea. Se poi aggiungi che gli alvei dei torrenti sono stati cementificati e sono stati creati una serie di ponti in cemento armato con alzate assolutamente insufficienti alle piene, il quadro é completo. E' vero che le precipitazioni sono state abbandonati, ma i moderni ingegneri e le ditte che si accaparrano i lavori pubblici (sempre le solite!) gli hanno dato una mano. Un detto siciliano dice "acqua e focu, facitici strada". Il problema é che per risparmiare, quando costruiscono un'opera pubblica, all'acqua questa strada non la fanno mai, o la fanno insufficiente. Proprio sopra quelle colline esiste una strada romana che arriva fino a Taormina... ebbene, quella é ancora li, proprio perché ha tutta una serie di canali di scolo dell'acqua piovana. Oggi al contrario persino nelle autostrade quando piove si allaga tutto, e spesso crollano, come é già successo un po più in la. Al momento stiamo assistendo al solito scaricabarile di competenze, solite passerelle di politici che avrebbero fatto molto meglio a non venire se avessero avuto un po di buongusto. Presto ci saranno i funerali alle vittime, sarà disgustoso ma quella gente sarà li in prima fila.
 
   
luloca
luloca il 04/10/09 alle 22:43 via WEB
E non posso neanche pensare a ciò che potrebbe avvenire se malauguratamente iniziassero a mettere mano ai lavori del ponte che interesserebbe un'area di circa 25 chilometri di raggio. Si creerebbe un dissesto idrogeologico di proporzioni inaudite. Dopo quanto é sucesso, appena toccano una pietra, combino un macello!
 
luloca
luloca il 06/10/09 alle 11:33 via WEB
Porta a porta di eri sera ha triblato il vero problema centrando quasi esclusivamente l'attenzione sull'abusivismo edilizio, addossando così le colpe sugli stessi abitanti. Di fatto però in questo caso specifico l'abusivismo non c'entra nulla. Tirare in ballo l'abusivismo, per altro in quella zona del tutto marginale, é stato solo un espediente per tirare fuori la classe politica dalle sue responsabilità. Le zone interessate dai crolli erano insediate almeno da 200 anni, nella zona di Giampilieri superiore, almeno 1000. Il vero problema non era sugli abitati, ma a monte. Dei costoni delle colline stavano cedendo e per stanziare dei fondi per un provvedimento di somma urgenza hanno impiegato due anni. Salvo complicazioni, e visto l'andazzo ci sarebbero state, i lavori sarebbero dovuti iniziare lunedì scorso, quando l'urgenza esisteva già da due anni almeno. La strage é stata causata da incapacità politica e amministrativa del territorio. Non hanno alcuna scusa!
 
riccardo081257
riccardo081257 il 06/10/09 alle 22:24 via WEB
Purtroppo, come sempre accade i questo paese, si corre ai rimedi quando è troppo tardi e non si fa niente prima per non spendere soldi che poi vanno sempre nelle tasche dei più potenti. ti ringrazio del tuo commento nel mio blog, quando vuoi passa per leggere la risposta e commentarla se lo desideri. Mi fa piacere sapere che tu stai bene e spero tanto che laggiù possiate tornare presto alla normalità. E' un augurio sincero! A presto.
 
 
luloca
luloca il 06/10/09 alle 23:25 via WEB
grazie per gli auguri, ne abbiamo molto bisogno. Sabato prossimo ci saranno i funerali in cattedrale. Vedremo il solito balletto di politici e amministratori locali che si mostrano in televisione, magari giusto quelli che si sono palleggiati quest'emergenze, in uno scarica barile di responsabilità, per anni. Tutto ciò lo trovo tremendamente disgustoso. I morti meriterebbero più rispetto.
 
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Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini, e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua. Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali. Sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci asiatici, e di camice americane. Subito i Calabresi diranno, come malandrini a malandrini: «Ecco i vecchi fratelli, coi figli e il pane e formaggio!»
 

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