Creato da luloca il 10/03/2006

Liberi come l'aria.

In questo blog sono graditi tutti gli interventi, se in tema con l'argomento del post. Potete dire qualunque boiata, purché non lo facciate in maiuscolo o in grassetto. La prima regola del vivere civile é quella di non prevaricare gli altri, e chi lo fa,oltre a non meritare la mia stima, si rivela solo un gran cafone.

 

 

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Crocifisso nei luoghi pubblici. L'abuso nel nostro paese é una tradizione.

Post n°211 pubblicato il 03 Novembre 2009 da luloca
 

Oggi la Corte Europea si é pronunciata: Il crocifisso nelle aule scolastiche non ci deve stare.
Meglio tardi che mai, dico io.
Quel simbolo non ha alcun senso come emblema di uno stato laico. Oltretutto, posto in quel modo, sembra quasi ribadire la titolarità di una ideologia religiosa, sopra tutto il resto. Infatti in genere é posto più in alto di ogni e qualsiasi altra cosa (foto di presidenti, bandiera, effigi scolastiche ecc...), come dire, alla fine, sopra ogni cosa comanda lui.
Ma per quale diavolo di ragione, una scuola laica, dovrebbe accettare come obbligatorio un emblema religioso del cattolicesimo, che sta li a ribadire la sua titolarità su tutto?
Quale cultura é questa, che pone come obbligatorio un simbolo che più che unire comporta profonde differenze e divisioni tra le persone, soprattutto i bambini?

Ma l'arroganza della chiesa in merito a questi emblemi non finisce nelle aule scolastiche, ma sta un po ovunque. Questi orrendi crocifissi di plastica stanno pure nelle aule dei tribunali e molto più in alto persino della scritta "la legge é uguale per tutti". Mi chiedo: ma che cazzo di senso ha in tribunale? Anche li si tratta solo di un emblema di carattere culturale, o sta li a ribadire che la legge cattolica é superiore alla legge dello stato?! E' forse per questo che nessun tribunale Italiano ha potuto mai dire la verità sul crocifisso?

Il caso italiano, in cui fino ad oggi si é accettato questo compromesso, decisamente in conflitto sia con la costituzione che con l'istituzione scolastica, é a dir poco abominevole. In nessun paese al mondo, tranne in quelli integralisti islamici, si fa tanta confusione tra stato e religione, e si sovrappongono in modo così stridente le due identità. Solo in Italia questo avviene, spesso anche con la connivenza delle istituzioni.

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Commenti al Post:
vogliadime72
vogliadime72 il 03/11/09 alle 19:04 via WEB
..si..anche io, da cattolica, penso che se la scuola deve essere laica è giusto che non appenda nessun tipo di simbolo religioso ai muri... libero stato in libera chiesa.... se uno crede davvero non dovrebbe aver bisogno di simboli.... e' un'argomento molto delicato perchè poi non bisogna eccedere nemmeno dalla parte opposta ( vedi l'Inghilterra che i fase di politically correct non concede più l'emisisone di biglietti di natale con la sacra famiglia per non offendere le altre religioni!!)ma se una scuola è laica deve esserlo fino in fondo....
 
 
luloca
luloca il 03/11/09 alle 19:16 via WEB
Infatti, nessuno si sogna di mettere al bando la cultura religiosa, é solo che quel pezzo di plastica sta li a sproposito e in pieno conflitto perfino con la costituzione.
 
card.napellus
card.napellus il 04/11/09 alle 12:25 via WEB
Poi occorre affrontare il problema di un'ora sottratta all'insegnamento in cui persone scelte dal vescovo ma pagate da noi insegnano cose per dire le quali già paghiamo i sacerdoti.
 
 
luloca
luloca il 04/11/09 alle 12:54 via WEB
Anche su questo punto, sarà necessarie che si pronunci la corte europea? Non basta la legge italiana a ribadire che nessun posto pubblico può essere attribuito senza un concorso pubblico? Boh!
 
   
card.napellus
card.napellus il 04/11/09 alle 14:50 via WEB
Mistero della fede.
 
vargen
vargen il 06/11/09 alle 12:28 via WEB
Io ritengo che il nodo della questione sia un altro. Il crocefisso (la croce..) fa parte di una tradizione ed una cultura occidentali. Lo/la troviamo come simbolo della Croce Rossa, su bandiere ed in infinite altre situazioni. Anche in parole di uso comune come crocevia ecc. Che lo si voglia eliminare perchè da fastidio richiede una infinità di interventi che difficilmente arriverebbero a qualcosa. A questo punto ci attacchiamo al simbolo religioso in se... Se cammino per la strada anche il simbolo religioso, a prescindere dal crocefisso in se esiste! Ci sono edicole con madonnine ecc... Fanno parte di cultura, storia, tradizioni! Il fatto che sia in aula disturba perchè è imposizione? Di cosa? di professare una fede? No.. Di guardarlo? Nemmeno... A questo punto è un volersi attaccare al simbolo di cosa? Di una religione NON DI STATO ma comunque parte dello stato tant' è vero che ci son anche i patti lateranensi? Una cosa assurda, ma esiste... (di fatto è vero che siamo sotto "botta" del vaticano) ma non è questo il problema vero... Chi non vuole la croce lo fa per discriminazione... e lotta politica ad un simbolo religioso... Ho letto non so dove: E' più in alto della foto del presidente della repubblica... vero! per vederlo bisogna alzare la testa per forza... Per la signora finlandese che ha la croce anche nella sua bandiera.... dobbiamo togliere i crocefissi??? Perchè LEI HA LOTTATO PER UNA LOTTA POLITICA? Perchè lei ha chiesto la rimozione di un simbolo che ....dimmi ti reca davvero fastidio ed in caso perchè? Sto parlando NON DA CATTOLICO che sono appena, forse credente, ma da persona logica... Ciao
 
 
luloca
luloca il 06/11/09 alle 18:25 via WEB
Il crocifisso che appare a sproposito in ambienti pubblici, non é solo una croce generica, ma é proprio il simbolo del cattolicesimo. Così come é fatto é proprio l'emblema, non di una croce ne del cristianesimo in generale, é proprio il marchio della chiesa cattolica. Sta li dall'ottocento, più o meno, a sottolineare una appartenenza, una titolarità riferibile alla chiesa cattolica. Io non ce lo voglio mio figlio in una scuola marchiata da una confessione religiosa. La costituzione, l'uguaglianza dei credi religiosi o la libertà di essere non credenti, lo specifica chiaramente (la religione di stato era dello statuto albertino, ma per fortuna adesso abbiamo una costituzione moderna), mi sembra quindi fuori luogo marchiare, un qualsiasi ambiente pubblico, con tale effige di plastica. La scuola pubblica dovrebbe essere un ambiente in cui ogni bambino possa sentirsi a casa sua, e non ospite a casa di altri. A proposito, non mi sento offeso, ne dagli incroci, ne dalle dita incrociate, però se qualche mio condomino si azzardasse a porre una croce da qualche parte negli ambieti comuni del mio palazzo, potrei diventare molto cattivo.
 
valerio.sampieri
valerio.sampieri il 07/11/09 alle 18:48 via WEB
La mia impressione è che tu faccia un po' di confusione tra laico ed ateo. Comunque è una mia opinione, non intendo certo convincerti che sia giusta la mia. Sul resto mi sembra che ne abbiamo già discusso abbastanza. Semmai chiedi ad Andrea se ti presta i commenti. Ariciao.
 
 
luloca
luloca il 07/11/09 alle 23:44 via WEB
L'ateismo é una religione, al pari di tutte le altre. Anche l'ateismo si basa sulla fede. Io non mi sono mai definito ateo, ma solo "non credente". La mia personale impressione é che tu voglia mischiare laicismo con ateismo, allo scopo di confondere le acque. Ma qui le acque sono, ancora più che confuse, proprio da quel marchio a forma di croce cattolica in un luogo di interesse pubblico per tutti. Se la scuola moderna é laica, non può ne deve portare le insegne di alcuna confessione religiosa. Questa non é solo la mia opinione, ma un fatto di coerenza. Proclamare qualcosa, per poi di fatto fare l'esatto opposto, é una prerogativa tutta italiana. Ce ne fossero, di tribunali europei, capaci di farci cambiare questa cattiva abitudine!
 
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Alì dagli Occhi Azzurri uno dei tanti figli di figli, scenderà da Algeri, su navi a vela e a remi. Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sè i bambini, e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua. Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali. Sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci asiatici, e di camice americane. Subito i Calabresi diranno, come malandrini a malandrini: «Ecco i vecchi fratelli, coi figli e il pane e formaggio!»
 

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