Creato da luma68 il 30/08/2009
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Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
Quasi un anno d'assenza, da questo mio quaderno.
Che, forse, non sento più mio. Come il tempo, che scorre incessantemente,senza sosta e tutto spazza via.
E ancora una volta, per l'ennesima, m'accorgo d'essere Niente davanti al Tutto, e di essere Tutto davanti al Niente.
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Si. Sto seriamente pensando, magari da Settembre, di riprendere a scrivere sul mio "diario personale" aperto (che chiunque, volendo, può consultare, o semplicemente leggere per curiosità)... Perchè, in fondo, così considero il mio Blog.
Non cambierò il titolo, perchè in fondo trovo che l'ossimoro "serene-battaglie" bene si presta a definire la mia esistenza (e, perdonate la presunzione, non solo la mia...).
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Scrivo queste due righe prima di coricarmi. Domani, la sveglia suonerà alle 6. Per il solito e consueto rito tanto atteso e amato. Con la mtb, sulla neve, ad assaporare un po' di tranquillità. Mi accompagnano,in questo preciso momento, le note dello Stabat Mater di Pergolesi. Di una dolcezza incredibile, tanto da far vibrare delle corde interiori che da tempo erano assopite; un rapimento estatico, che risuona dentro di me in modo devastante, a tal punto da farmi inoltrare in una dimensione sovraumana. Dove spazio e tempo sono annullati, e le note trasportano tutto me stesso verso un ignoto.
Una sensazione di vera e autentica serenità: rara, per certi versi unica e sublime, dove la perdita dell'io è quasi inevitabile. Anche il pensiero s'arresta. In segno di resa e di totale abbandono al Bello, al Vero, all'Autentico.
Lo stupore, l'incanto, la meraviglia. L'arte, la musica, la letteratura, la poesia, le proprie passioni: rimango vivo nella misura in cui so provare stupore. Perchè afferrato dal Mistero, da ciò che mi oltrepassa, che scavalca la mia sensibilità, scaraventandomi in una dimensione che non mi appartiene completamente. E che, nello stesso tempo, mi segna, e mi indica che la ricerca continua, perchè vivere in fondo altro non è che un continuo cercare. E, pur nelle inevitabili tempeste che si abbattono su di noi, saper assaporare qualche squarcio di serenità. Pregustazione della Serenità Assoluta.
Buona Domenica. Luca.
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Ancora confuso
dal duro cammino
eventi impetuosi
come un mare in tempesta,
mi abbandono.
Nel silenzio intorno
di un altro giorno trascorso
ritrovo la quiete
e un po' di equilibrio
per riprendere il sentiero
consueto.
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Si avvicinano le feste. E spesso, per chi esce da un periodo particolarmente critico o duro, non sono sinonimo di gioia. Anzi.
Richiamano alla memoria eventi laceranti, accentuano il rammarico e la malinconia, e in taluni casi aumentano la rabbia e il disprezzo. Brutto, triste, a dirsi. Ma vero.
Più passa il tempo, più mi rendo conto che esiste una geografia dell'anima che, al confronto, quella esteriore, diventa banale. O perlomeno si ridimensiona notevolmente.
Insomma, la serenità non la si trova in particolari luoghi; tutto nasce dal nostro intimo, dall'animo umano.
"Intimior, intimo meo": mi è talmente intimo più di quanto lo sia io a me stesso. Conoscere un po' meglio la propria geografia interiore non può che giovare. Perchè, in fondo, riesco a dare ciò che sono:se sono arido semino aridità, se ho il cuore sereno e pieno di gioia dono amore.
E vivo.
Buone feste a tutti coloro che, volutamente o per caso, si imbattono in queste poche, banali e confuse righe.
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Inviato da: laura_brustenga
il 13/12/2010 alle 22:20
Inviato da: umbrella4rain
il 08/11/2009 alle 11:59
Inviato da: umbrella4rain
il 29/10/2009 alle 09:11
Inviato da: alessandra.gen84
il 13/09/2009 alle 18:53
Inviato da: luma68
il 10/09/2009 alle 11:31