Creato da pierluigi102 il 09/08/2009
l'usura brutta piaga, attenti per chi ci specula per non rimborsare il prestato

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ERRORI GIUDIZIARI SU USURA E TRUFFE

Post n°52 pubblicato il 06 Agosto 2012 da pierluigi1020

Post. 43, dedicato a quegli organi specializzati che conducono indagini giudiziari, chi denuncia non è sempre una persona per bene, anche se è incensurato.

 

ANCHE SE RIPETITIVO, LE MIE DOGLIANZE SI RIFERISCONO SOLO A TUTTI QUELLI CHE A VARIO TITOLO HANNO FATTO PARTE NELLA MIA VICENDA GIUDIZIARIA.

 

Fatto l’accordo fra il truffato e il truffatore, tutte e due le parti stabiliscono che io dovevo gestire l’affare fino alla conclusione, tenuto conto che i truffati non riuscivano a rassegnarsi della truffa subita.

Nei primi di Agosto 1991, a casa mia il truffatore mi fa avere a mezzo la sua segretaria ( tutto fare ) n.° 1 assegno  di conto corrente di lire 10.000.000 pagabile subito, altri n°4 assegni di conto corrente per lire 5.000.000 pagabile il 30/agosto./1991, il 30/set/1991, il 30/ott. 1991, il 30/nov/1991, per gli altri 27.000.000 rinviava tutto nei primi di Settembre 1991,( per l’autorità giudiziaria denaro contanti come se gli assegni di conto corrente non si possono protestare per mancanza di fondi  )

Il truffatore, decide di non mantenere gli impegni presi, vuole portare a buon fine il proprio disegno criminale, si mette d’accordo con la sua segretaria cosa dire e fare, lui un avvocato mancato per poco, lei bisognosa per gravi problemi familiari.

Studiano un piano criminale diabolico, nei miei confronti, conducevano un comportamento molto amichevole, spesso venivano a casa mia, fermandosi fino a tarda notte, cenando, dimostrandomi gratitudine per l’accordo raggiunto con i truffati, mentre a mia insaputa elaboravano una denuncia contro di me e di tutti i testimoni, che erano, la mia ex convivente e i miei operai e la presentano il 20/set./1991 alla Caserma dei Carabinieri di San Lorenzo PA. A mia insaputa inizia una indagine giudiziaria per reati di estorsione aggravata e continuata per i 30.000.000 dei sopra elencati assegni di conto corrente, di cui i quattro postergati li hanno protestati per mancanza dei fondi, per tentata estorsione aggravata per i 27.000.000 e sequestro di persona ai danni della segretaria del criminale truffatore, in questo caso pure calunniatore, tutto questo costrutto accusatorio gli inquirenti l’hanno costruito dalle dichiarazione labiale del duo truffatore e segretaria.

 Nessuno mi interroga, non mi arriva nessun avviso di garanzia, la mattina del 10/12/1991 alle ore 4 i Carabinieri circondano la mia casa, trattasi di una villa sita nella zona di Tommaso Natale PA., finito l’accerchiamento e arrivato l’elicottero che sorvolava sopra il tetto dell’abitazione entrano in casa un gruppetto di Carabinieri e fanno una perquisizione capillare sequestrano documenti vari, fra questi documenti c’era una carpetta intesta a nome dei truffati ( Nicola T. Giuseppina G.) e dei truffatori,( Lombardo Francesco e Tinervia Serafina ), assegni di conto corrente protestati, cambiali protestati un giro di titoli che io ho pagato per conto dei firmatari che facevano data dal 1989 al 1991, con questo ritrovamento si e aggiunto altro capo d’imputazione a mio carico usura.

Arrivati in Caserma, mi informano del mandato di cattura, leggo estorsione + tutti i capi d’imputazione scritti sopra ai danni del duo Lombardo Francesco e della Sig.a Tinervia Serafina, cerco di spiegare i fatti, ma il Capitano dei Carabinieri mi blocca dicendomi che a lui non interessava, dovevo parlare con i giudici, lui ha eseguito degli ordini.

Cosi facendo, il Lombardo ha portato a buon fine il suo disegno criminale, perché salta l’impegno del 15/12/1991, dei 30.000.000 di assegni di conto corrente ne paga solo 10.000.000, i proprietari restano indagati come mandanti dell’estorsione, perdendo la proprietà dell’immobile.

Per l’Autorità Giudiziaria comportarsi cosi nel mio caso, hanno preso per pura verità tutte le accuse labiale che il duo Lombardo – Tinervia hanno raccontato, che il Lombardo aveva pagato l’immobile, che non doveva nulla ai proprietari, e dopo la conclusione dell’affare, mi sono presentato con minacce e violenze a chiedere del denaro non dovuto, questo era quello che voleva il Lombardo e questo hanno stabilito inquirenti e giudicanti nella mia vicenda giudiziaria, il Lombardo – Tinervia, PERSONE DA SANTIFICARE.    MA NON E’ COSI.         

 
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