luna di rame

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.la bambina dei sogni è seduta sul tetto, le gambe nel vuoto e la landa desolata intorno.se non fosse per la luna, buio e freddo l’assalirebbero. sta lì un po’ spaventata, un po’ sola, molto indecisa. muoviti - dice la luna - che fai lì? scendi! non posso -dice la bambina sottovoce- tanta fatica per arrampicarmi e ora non posso muovermi, magari fra un po’, chissà…guarda in basso, nessuna orma sotto il suo albero, nessuno passa e guarda su. l’altra casa è troppo lontana e ha le luci spente. le sue sono accese, le ha lasciate accese, si sa mai…la bambina dei sogni ora sogna molto meno, i continui cambiamenti di vita l’hanno attirata sempre di più verso la terra per ancorarla e trattenerla. per questo il gesto di ribellione, salire lentamente sul tetto e rimanere lì fin quando non ha dipanato i pensieri aggrovigliati. e poi ora non saprebbe come scendere, non ce la farebbe…sposta i pensieri da un angolo all’altro della sua mente, a questo penso dopo, questo devo risolverlo subito, questo non so e ritorna al punto di prima. se servisse e se potesse scenderebbe dall’albero per correre nella landa fino a trovare una luce, un canto, un movimento, qualsiasi cosa ma forse ha sfidato troppo le stelle, si sentiva forte e invincibile e alle stelle questo non piace. e così ecco la tempesta abbattersi su di lei fin quasi a soffocarla. sei forte - dice la luna - lo sei sempre stata, vuoi mollare adesso? ce la puoi fare la bambina pensa nonsosenehovoglia! e poi per cosa per chi? difficoltà delusioni incertezze, per questo? scoprire che le persone non sono come sembrano, per questo? mettere un piede avanti all’altro con tremenda fatica, per questo? quante trappole! canta - dice la luna incitandola - fai qualcosa e la bambina canta e la musica che esce dal grammofono l’accompagna. sa che si frega così perché mentre canta si guarda i piedi e pensa tra sé…forse se ne metto uno lì e poi scivolo un po’ e poi mi attacco, forse riesco a scendere…                grazia.