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Conosco l'odore della tua testa, Angela, e tutti gli odori che dall'esterno, anno dopo anno, hai portato in casa. Per un periodo hai odorato delle tue mani sudate, di pennarelli, della plastica delle tue bambole. Hai odorato di scuola, di corridoi chiusi, dell'erba del parco e di smog. Il sabato sera, adesso, odori dei locali che frequenti, della musica che hai ascoltato. Odori di quello che ti è rimasto nel cuore. Ho annusato la tua contentezza, e le nuvole che ti hanno attraversato. Perchè la gioia ha un suo odore, e anche la tristezza. Italia mi ha insegnato ad azzittirmi e a percepire. Lei mi ha insegnato ad annusare. A fermarmi, a chiudere gli occhi per respirare un odore. Uno solo, scomposto tra milioni di altri; aspetti e viene, si aggrega per te: un piccolo fumo, uno sciame di moscerini. E in tutti questi anni l'ho cercata con l'olfatto.Sapessi quante volte ho inseguito un alone lontano, mi sono infilato in un vicolo, ho salito le scale. Lei è rimasta negli odori.E anche adesso, sai, se mi annuso le mani in questa stanza asettica, se schiaccio il naso nel fondo dei miei palmi, io so di trovare il suo odore.Perchè lei è nel mio sangue.
Margaret Mazzantini, Non ti muovere
La mia ambizione? Pensare che le parole possano cambiare le cose.
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