Post n°104 pubblicato il 29 Settembre 2008 da lunagiallablu
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Post n°103 pubblicato il 26 Settembre 2008 da lunagiallablu
Il velo dei volti I volti sono l'interiorità nascosta, i sensi, la maschera del non detto. I volti sono francobolli vidimati dal tempo uno scandalo che denuda i pensieri e le intenzioni. I volti sono ricordi che deridono il loro passato i volti sono una pozione chimica nella quale circolano le domande i volti sono lingue senza alfabeto i volti sono lettere che restano sempre chiuse. Amal al-Juburi |
Post n°102 pubblicato il 20 Settembre 2008 da lunagiallablu
"Se rifiuti di recitare, se rifiuti di simulare, allora non ti rimane che rispecchiare le tue esperienze, riflettere - con tutto il tuo corpo - sulla tua storia, su te stesso nella storia" "Avere il coraggio di avvicinarsi l’uno all’altro fino a essere trasparenti e lasciare intravedere il pozzo della propria esperienza" Eugenio Barba, Teatro.Solitudine,mestiere, rivolta. 1996 ........ |
Post n°101 pubblicato il 17 Settembre 2008 da lunagiallablu
Scrivere era pericoloso come fare l'amore quando lo si fa come si deve. Quella notte mi resi conto di essere un cacciatore di parole. Per quello ero nato. Quella sarebbe stata la mia maniera di stare con gli altri dopo essere morto e così non sarebbero morte del tutto le persone e le cose che io avevo amato. Edoardo Galeano |
Post n°100 pubblicato il 13 Settembre 2008 da lunagiallablu
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Post n°99 pubblicato il 10 Settembre 2008 da lunagiallablu
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Post n°98 pubblicato il 08 Settembre 2008 da lunagiallablu
clik Confessioni di un teppista Non tutti son capaci di cantare E non a tutti è dato di cader Come una mela, verso i piedi altrui. questa la più grande confessione Che mai teppista possa confidarvi. Io porto di mia voglia spettinata la testa, Lume a petrolio sopra le mie spalle. Mi piace nella tenebra schiarire Lo spoglio autunno delle anime vostre; E piace a me che mi volino contro I sassi dell'ingiuria, Grandine di eruttante temporale. Solo più forte stringo fra le mani L'ondulata mia bolla dei capelli. È benefico allora ricordare Il rauco ontano e l'erbeggiante stagno, E che mi vivono da qualche parte Padre e madre, infischiandosi del tutto Dei miei versi, e che loro son caro Come il campo e la carne, e quella pioggia fina Che a primavera fa morbido il grano verde. Per ogni grido che voi mi scagliate Coi forconi verrebbero a scannarvi. Poveri, poveri miei contadini! Certo non siete diventati belli, E Iddio temete e degli acquitrini le viscere. Capiste almeno Che vostro figlio in Russia È fra i poeti il più grande! Non si gelava il cuore a voi per lui, Scalzo nelle pozzanghere d'autunno? Adesso va girando egli in cilindro E portando le scarpe di vernice. Ma vive in lui la primigenia impronta Del monello campagnolo. Ad ogni mucca effigiata Sopra le insegne di macelleria Si inchina da lontano. Ed incontrando in piazza i vetturini Ricorda l'odore del letame sui campi, Pronto, come uno strascico nuziale, A reggere la coda dei cavalli. Amo la patria. Amo molto la patria! Pur con la sua tristezza di rugginoso salice. Mi son gradevoli i grugni insudiciati dei porci, E nel silenzio notturno l'argentina voce dei rospi. Teneramente malato di memorie infantili Sogno la nebbia e l'umido delle sere d'aprile. Come a scaldarsi al rogo dell'aurora S'è accoccolato l'acero nostro. Ah, salendone i rami quante uova Ho rubato dai nidi alle cornacchie! È sempre uguale, con la verde cima? È come un tempo forte la corteccia? E tu, diletto, Fedele cane pezzato! Stridulo e cieco t'hanno fatto gli anni, E trascinando vai per il cortile la coda penzolante, Col fiuto immemore di porte e stalla. Come grata ritorna quella birichinata: Quando il tozzo di pane rubacchiato Alla mia mamma, mordevamo a turno Senza ribrezzo alcuno l'un dell'altro. Sono rimasto lo stesso, con tutto il cuore. Fioriscono gli occhi in viso Simili a fiordalisi fra la segala. Stuoie d'oro di versi srotolando, Vorrei parlare a voi teneramente. Buona notte! buona notte a voi tutti! La falce dell'aurora ha già tinnito Fra l'erba del crepuscolo. Voglio stanotte pisciare a dirotto Dalla finestra mia sopra la luna! Azzurra luce, luce così azzurra! In tanto azzurro anche morir non duole. E non mi importa di sembrare un cinico Con la lanterna attaccata al sedere! Mio vecchio, buono ed estenuato Pégaso, Mi serve proprio il tuo morbido trotto? Io, severo maestro, son venuto A celebrare i topi ed a cantarli. L'agosto del mio capo si versa quale vino Di capelli in tempesta. Ho voglia d'essere la vela gialla Verso il paese cui per mare andiamo. Sergej Esenin |
Post n°93 pubblicato il 05 Settembre 2008 da lunagiallablu
Amata, di quella sì dolce prigionia Amata, quella notte mi tenta James Joyce |
Post n°92 pubblicato il 01 Settembre 2008 da lunagiallablu
Eppure dico: salva anche per oggi. |
Post n°91 pubblicato il 28 Agosto 2008 da lunagiallablu
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Post n°90 pubblicato il 23 Agosto 2008 da lunagiallablu
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Post n°89 pubblicato il 20 Agosto 2008 da lunagiallablu
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Post n°88 pubblicato il 18 Agosto 2008 da lunagiallablu
La terra mi ha rubato al mare. Il mare mi ha invitato I sogni del mare ... Maram al-Masri, Non ho peccato abbastanza |
Post n°87 pubblicato il 17 Agosto 2008 da lunagiallablu
"I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi." Clarissa Pinkola Estés, Donne che corrono coi lupi |
Post n°86 pubblicato il 16 Agosto 2008 da lunagiallablu
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Post n°85 pubblicato il 13 Agosto 2008 da lunagiallablu
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Post n°84 pubblicato il 11 Agosto 2008 da lunagiallablu
Come l'estate si avvicinava e le serate si allungavano, a quanti vegliavano, speravano, percorrendo la spiaggia, muovendo l'acqua della pozzanghera, giungevano visioni stranissime - carni mutate in atomi dispersi dal vento, stelle che lampeggiavano nel loro cuore, scogli, mare, nuvole, cielo riuniti deliberatamente per dare unità esterna agli sparsi frammenti della visione interiore. In quegli specchi, le menti umane, in quelle pozzanghere di acqua inquieta, dove si muovono sempre le nuvole e si formano le ombre, persistevano i sogni, e era impossibile resistere alla strana affermazione che ogni gabbiano, fiore, albero, uomo o donna e la stessa bianca terra sembravano pronunciare, che il bene trionfa, la felicità vince, l'ordine regna; o resistere allo straordinario stimolo a vagare di qua e di là in cerca di un bene assoluto, di un cristallo di intensità, unico, duro, brillante, come un diamante nella sabbia, che avrebbe dato sicurezza al possessore. Inoltre, addolcita e rassegnata, la primavera, come le api ronzanti e lo sciamare dei moscerini si avvolse nel mantello, si coprì gli occhi, distolse il viso, e tra ombre mutevoli e scrosci di pioggia sottile sembrò aver preso su di sè la conoscenza delle pene dell'uomo. Virginia Woolf, Al faro, 1927 |
Post n°83 pubblicato il 08 Agosto 2008 da lunagiallablu
Di tutti i piaceri che lentamente mi abbandonano, uno dei più preziosi, e più comuni al tempo stesso, è il sonno. Chi dorme poco o male, sostenuto da molti guanciali, ha tutto l'agio per meditare su questa voluttà particolare. Ammetto che il sonno perfetto è quasi necessariamente un'appendice dell'amore: come un riposo riverberato, riflesso in due corpi. Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, 1963 |
Post n°82 pubblicato il 07 Agosto 2008 da lunagiallablu
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Post n°81 pubblicato il 06 Agosto 2008 da lunagiallablu
Io non posso darti di più Non sono più di quello che sono. Ah come vorrei essere sabbia, sole in estate! Che ti sdraiassi rilassata a rilassarti. Che mi lasciassi il tuo corpo quando te ne vai, orma, tenera, tiepida, indimenticabile. E che con te se ne andasse su di te, il mio bacio lento: colore, dalla testa ai piedi bruno. Ah come vorrei essere vetro, o stoffa o legno che conserva il suo colore qui, il suo profumo qui, e nacque a tremila chilometri! Essere la materia che ti piace, che tocchi tutti i giorni e che vedi già senza guardare vicino a te, le cose -collana, boccetta, seta antica - di cui, quando senti la mancanza chiedi: "Ah! dov'è?" A come vorrei essere un'allegria fra tutte, una sola, l'allegria di cui ti rallegri tu! Un amore, un amore solo: l'amore di cui tu ti innamoreresti. Però non sono più di quello che sono. P. Salinas,La voce a te dovuta |
La mia ambizione? Pensare che le parole possano cambiare le cose.
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