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BUON MESTIZAJE A TUTTI

Post n°93 pubblicato il 11 Gennaio 2014 da terhas1989

 

Oggi ho realizzato il video Mestizaje con foto trovate su Google. Spero vi piaccia! 

 
 
 

UN BUON ANNO A TUTTI GLI IMMIGRATI DEL MONDO

Post n°92 pubblicato il 30 Dicembre 2013 da terhas1989

Spero che questo 2014 che sta per iniziare sia l'anno di chiusura di un capitolo della mia vita. Ingiustizia italiana, insicurezza dettata dalla mancanza di cittadinanza, fallimento universitario, depressione, zitellagine... spero non mi perseguitiate ancora per molto. Che sia questo l'anno di svolta della mia vita. Auguro a tutti gli immigrati del mondo di raggiungere in quest'anno l'agognata pace e stabilita`.

 
 
 

SE IL CAPITALISMO E' INSOSTENIBILE LO CACCEREMO A FALCIATE

Post n°91 pubblicato il 18 Dicembre 2013 da terhas1989

Dicevamo dei cinque articoli trovati per caso sfogliando le riviste Nigrizia e Internazionale. Abbiamo riassunto i contenuti importanti dei due articoli di Nigrizia, ora leggiamo cosa ha da dirci l'Internazionale. 

Nel numero di fine novembre-inizio dicembre dell'Internazionale si affronta la questione ambientale in due articoli. Il primo è intitolato Solo una rivoluzione salverà il pianeta. Parte dalle somme tratte dal convegno dell'American geographysical union che si tiene ogni anno a San Francisco. Qui Werner ha tenuto un conferenza intitolata "La terra è fottuta?" La risposta in sintesi è "Più o meno". Il capitalismo globale ha sfruttato in modo sconsiderato le risorse del pianeta e il prezzo è alto. Lo stiamo pagando in parte noi ma il grosso lo pagheranno i nostri figli. Non è un caso se aumentano le catastrofi ambientali: alluvioni, tsunami, desertificazione... Il neoliberismo ci ha condotto in un vicolo cieco. Il pianeta langue e ci manda segnali chiari. Sta a noi far finta di nulla o intervenire. Werner suggerisce la opposizione di massa per evitare la catastrofe: azioni dimostrative, manifestazioni in piazza, lotta per uno sfruttamento delle risorse che non porti alla rovina della nostra specie. Perché è di questo che stiamo parlando. Salvare la nostra specie o per lo meno allungarne l'esistenza. Io dal mio piccolo comicerei dalla macrobiotica di Mario Pianesi, la policultura Ma-pi come lotta alla desertificazione e rimboschimento, oltre che cura di se stessi e della propria salute. 

L'articolo seguente, sempre in questo numero dell'Internazionale, si intitola Rivolte verdi e passa in rassegna le manifestazioni di questi ultimi anni scatenati per evitare la distruzione di un parco in città per costruire un centro commerciale (Turchia, maggio 2013) o per impedire la costruzione di uno stabilimento petrolchimico (Cina, ottobre 2012) o per sollecitare la chiusura di centrali nucleari dopo l'incidente di Fukushima dell'11 marzo 2011 (Germania e Giappone). Ora forse appare come un argomento di nicchia, ma un domani quello dell'ambiente sarà l'argomento centrale del dibattito politico.

L'ultimo articolo si intitola La rivincita di Marx del numero di fine novembre dell'Internazionle. Dice quello che più volte ho scritto nei miei articoli: il divario tra ricchi e poveri aumenta e questo inasprisce la lotta di classe. Obama e Hollande, eletti dal popolo per difendere i loro interessi, propongono la ricetta di aumento delle tasse ai ricchi per mantenere in piedi il Welfare State. Questi gridano a una lotta di classe contro i ricchi o semplicemente fanno le valigie e emigrano portando con sé posti di lavoro e capitali. Bisogna allargare queste iniziative a tutto il mondo, devono scomparire i paradisi fiscali. L'alternativa è tagliare i servizi e quindi danneggiare il popolo stesso. E' ora che il popolo maturi e capisca che l'unica lotta sensata è la lotta per una più equa ridistribuzione delle ricchezze. Ma è possibile che una percentuale irrisoria della popolazione mondiale detenga l'80% delle ricchezze mondiali? Non bisogna cadere nella trappola dei ricchi che vogliono vedere i poveri scannarsi per un tozzo di pane mentre loro fanno il bagno in vasche con il rubinetto d'oro. E la classe media invece di abbandonarsi allo sciovinismo più imbecille farebbe bene ad allearsi con i poveri. La loro classe sta scomparendo non per colpa degli stranieri ma perché il capitalismo porta alla loro erosione a favore dei grandi gruppi. Il capitalismo ha delle leggi e il nostro dovere è studiarle. Studiarle con senso critico. E in questo Marx è il maestro più grande che abbiamo. "Cosa direbbe oggi Marx? Più o meno ve l'avevo detto." 

                                  

 
 
 

SE IL CAPITALISMO E' INSOSTENIBILE LO CACCEREMO A MARTELLATE

Post n°90 pubblicato il 11 Dicembre 2013 da terhas1989

Il capitalismo è insostenibile. E' sotto gli occhi di tutti. Catastrofi naturali, fame, immigrazioni, lavoro, tagli al Welfare State... Oggi in biblioteca (anche quella in crisi di bilancio) ho fatto una piccola ricerca tra le riviste offerte. Ho sfogliato due numeri dell'Internazionale per poi passare a Nigrizia. Ora che non c'è più L'Osservatore Romano (giornale del Vaticano) sostituito dall'Avvenire (giornale di ispirazione cattolica) mi aggrappo a queste fonti. Ebbene, hanno destato la mia curiosita cinque articoli sui temi caldi del mondo, che ci riguardano tutti. 

Nigrizia nel numero di novembre ha un articolo intitolato Contraddizioni alimentari di Gianni Ballarini. Secondo la Fao 842 milioni di persone non hanno da mangiare e un miliardo mangia troppo e per questo ha problemi di salute. Ma non finisce qui. Produciamo abbastanza cibo per sfamare l'intera popolazione mondiale: "siamo poco più di 7 miliardi su questo pianeta. E produciamo 4 miliardi di tonnelate di cibo l'anno. Sarebbero sufficienti a soddisfare il fabbisogno enegetico e proteico di tutti. Ma tra il 30 e il 50% (ossia l'1,2 e i 2 miliardi di tonnellate) vengono persi o sprecati prima del consumo. Per un valore che supera i 750 miliardi di dollari. A livello europeo la quantità sprecata ammonta, ogni anno, a 89 milioni di tonnellate, ovvero a 179 kg pro-capite. In Africa subsariana scende a 6 kg l'anno." E' assurdo il sistema in cui viviamo. E se ancora non ne siete convinti aspettate. Il cibo prodotto infatti non viene impiegato tutto per sfamare la gente: "il 35% è trasformato in mangimi per animali e il 5% è destinato alle industrie, tra cui quelle di biocarburanti. La cui produzione, nell'ultimo decennio è aumentata di 5 volte: da meno di 20 miliardi di litri l'anno nel 2001, a oltre 100 miliardi nel 2011. E per produrre 100 litri di bioetanolo servono 230 Kg di mais. Il che significa che due cisterne di bioetanolo equivalgono al fabbisogno calorico di una persona per un anno". Nonostante miglioramenti rispetto al 1990, tra i 19 paesi che presentano ancora un livello di fame "estremamente allarmante" o "allarmante" 15 sono africani. L'Eritrea è al penultimo posto. Ma la cosa che più mi sconcerta è il fenomeno del land grabbing: grandi gruppi stranieri hanno pagato ai governi ingenti somme per appropriarsi delle terre: "l'Africa possiede circa la metà di tutti i terreni utilizzabili non coltivati del pianeta, circa 220 milioni di ettari". E così si cacciano i poveri contadini africani dalle loro terre per produrre cibo che non si sa dove va a finire quando i primi ad averne bisogno sono gli africani stessi. Assurdo! Ma è il capitalismo, bellezza.

Poi sempre in Nigrizia c'è un altro articolo di Riccardo Barlaam. Parla di immigrazione dall'Africa. Per bloccarla propone un sistema di monitoraggio con i radar in tutto il Nordafrica, da Beirut ad Algeri. In Albania funzionò. Propone poi aiuti per favorire la stabilità politica e lo sviluppo economico africano. Le solite cose che si dicono, ma poi come si è visto arrivano le multinazionali occidentali e tutto va in malora. L'82,5% della popolazione mondiale (5,9 miliardi) vive nei paesi del Sud del mondo. Si prevede che questo numero aumenterà, con incrementi anche del 5% annuo. "Nei paesi in via di sviluppo, da qui a 2100, la popolazione registrerà un vero e proprio boom demografico con 3,7 miliardi di abitanti in più rispetto a ora: si passerà dai 5,9 miliardi del 2013, agli 8,2 miliardi nel 2050 fino al picco di 9,6 miliardi totali nel 2100."  Invece "l'Occidente passerà da 1,25 miliardi del 2013 a 1,28 miliardi di abitanti nel 2050. Il declino demografico sarà limitato dai flussi migratori (per questo motivo nonostante il calo delle nascite la popolazione non diminuirà in assoluto ma resterà ai livelli attuali). Flussi dai paesi sottosviluppati ai paesi sviluppati che continueranno, secondo le previsioni Onu, a una media di 2,4 milioni di persone l'anno dal 2013 al 2050, e a 1 milione all'anno dal 2050 al 2100." Lo sviluppo in Africa provocherebbe un calo di nascite e quindi un minor numero di bocche da sfamare e braccia nel mercato del lavoro. E' negli interessi di tutti che l'Africa stia meglio. E la chiave del progresso la tengono sempre i paesi ricchi. Se rinuniciassero al loro imperialismo ne gioveremmo tutti. 

 

 
 
 

IL CANZONIERE MINIMO

Post n°89 pubblicato il 09 Dicembre 2013 da terhas1989

Non ho mai visto il Canzoniere minimo (1964) e mi dispiace. Un'altra epoca, un'altra storia, un'altra Italia. Eppure leggendo gli Apocalittici e integrati di Umberto Eco (1964) - che ho appena iniziato - pare che con Giorgo Gaber questa rubrica abbia "potuto prosperare in televisiobe facendo ascoltare cantanti che non urlano, che rinuniciano a ciò che la gente credeva fosse la melodia, che sembrano rifiutare il ritmo, se ritmo era per il grosso pubblico solo Celentano, che cantano canzoni in cui le parole contano e si fanno sentire. E sono parole che non parlano necessariamente di amore, ma di tante altre cose; e che se nominano l'amore non lo fanno per formule astratte, senza tempo e senza luogo, ma lo circoscrivono, gli danno come sfondo i bastioni di Porta Romana, o le domeniche tristi di una periferia industriale e lombarda... canzone civile, intrisa di problemi, a modo proprio vera e propria coscienza storica".

Le mie improvvisazioni su questioni che credevo originali si dimostrano patetiche di fronte alle analisi scientifiche dei professori. Ma almeno il lato positivo è che dimostrano che dall'altra parte della cattedra c'è qualcuno che senza mezzi e conoscenza si domanda le stesse cose dello scienziato. Non per peccare di eccessiva arroganza, ovviamente.

 
 
 
 
 

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Un blog di: terhas1989
Data di creazione: 24/09/2010
 

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