c'e' chi dice no...

La nuova vita dei beagle strappati a Green Hill


Forse, di questa specie bipede, non hanno capito poi tanto. Prima li ignora, li chiude in gabbia, e a un certo punto li spedisce in blocchi a scoprire mezza Europa. Poi, improvvisamente, se li coccola, si preoccupa, non li lascia soli. Cerca pure di insegnare loro cosa sia una... palla? Non parliamo dell’erba poi, ci si può correre, giocare, riposare. Su quei tavoli con i lenzuoli verdi ce li porta ancora, il bipede, eppure, che strano, resta pure lui, e alla fine si torna a casa insieme. Già, forse, di questa specie bipede, i beagle destinati alla sperimentazione «liberati» da Green Hill nel corso del blitz animalista del 28 marzo scorso organizzato da «Occupy Green Hill», non hanno capito poi molto. La nuova vita dei Beagle strappati a Green Hill  LA NUOVA VITA DEI BEAGLE - Chissà che le idee, dopo oltre un mese, questi cuccioli, così come le fattrici, non le abbiano un po’ più chiare. Stanno bene, ma non per tutti, una settantina di cani, è stato facile. Una delle femmine da riproduzione, probabilmente una delle più anziane, è stata curata a causa di una mastite piuttosto pronunciata. Sta imparando a masticare, e quella cosa chiamata «gioco» inizia a piacerle parecchio. Ecco perché, anche se forse questa specie bipede resta misteriosa, di lei, sta iniziando a fidarsi.LA LIBERAZIONE DEL 28 MARZO -Quel giorno, il 28 aprile, è stato il caos. Un delirio che si nutriva della tensione generata dall’irruzione nell’allevamento, e dal giubilo alla vista di quei cuccioli così indifesi. Non solo. Perché protagonista è stata anche la solidarietà silenziosa di una cittadina, Montichiari, che c’ha messo la faccia e il cuore. E gli attivisti giurano che non dimenticheranno: di chi ha preso l’auto di corsa per dare loro un passaggio e portare i cagnolini in salvo, o chi la macchina l’ha fermata seduta stante, per stravolgere la tabella di marcia e caricarseli a bordo. Lo sa bene chi, i beagle di 40 giorni, se li è infilati nello zaino. E chi ha adottato un cucciolo che all’inizio non mangiava, non beveva, non viveva: le difese immunitarie a terra, molto probabilmente, secondo gli esperti, a causa di un trattamento mirato al tipo di sperimentazione in programma. L’anemia sta passando, e lui non ha alcuna intenzione di poltrire tutto il giorno. «Li hanno liberati, guarda!» aveva urlato una bimba. E quella voce resta, certo, insieme a 13 denunce in attesa del processo. Intanto, sabato prossimo alle 15 è fissata una manifestazione nazionale a Roma, contro la vivisezione, in attesa che la legge cambi: il corteo si muoverà da piazza Repubblica a piazza San Giovanni.Link: