vittime e carnefici

Abbatteremo le adamantine muraglie?


Un fiume senza rapide ieri ha attraversato Vicenza. Inondando con colori arcobaleno le vie di una città, che dice No alla guerra. Non una categoria, non due, non tre: nessun ceto, nessuna dottrina, solo un grande eco ad intonare quel deciso monosillabo..NO! Lo strillo diventa grido, il grido diventa urlo, l’urlo diventa ruggito:”NO! NO! NO!Le volontà di un popolo di nuovo castrate, dall’ostruzionismo di politici insensibili ai voleri dei propri cittadini. La democrazia nuovamente ,messa da parte: insopportabile abuso di potere, inqualificabile la loro ostilità. Con un buffetto sulla spalla hanno detto BRAVO, a chi è riuscito a generare un’onda che nessun danno ha recato. Stranamente molto loquaci nel post-evento, si son lanciati in veri gridi d’isteria, dichiarando la pericolosità dell’evento, creando una sorta di pre tensione, immaginando funeste sorti: per poi liquidare l’intera faccenda con mezza frase di circostanza. Rivendicando l’autarchia come loro peculiarità.  L’america ci fa ancora paura, gli fa ancora paura: quel continente continua con subdole macchinazioni  a tenerci sotto scacco matto: i nostri politici son troppo cacasotto, di certo non è l’audacia a contraddistinguerli. Onore e merito alla polizia: è riuscita con meticolose indagini, a contrastare sul nascere pericolosi movimenti terroristici. Loro stanno dalla nostra parte.I terroristi stanno dalla parte d’estremisti politici. È lì che risiedono i mandanti, gli istigatori, i mafiosi. Non credete, non guardate alle divise, come ad un corpo di stato, non lo sono, non hanno il loro appoggio: impiegati, semplici stipendiati, uomini come noi.Il governo non ci ascolta: chiaro che di noi nulla gli importa; se non prometterci fantasie o asini volanti nei vari comizi pre-elettorali.Chiedo a coloro che si son sentiti in dovere di rendersi partecipi alla giornata di ieri, a chi si è voluto identificare  e distinguere dalla massa deputata, di emergere e di allontanarsi con audacia volontà, dalle file disordinate. Noi seguiremo chi ci dimostrerà coraggio: un coraggio capace finalmente di rompere queste geometrie fittizie, e oltraggiose. Rivogliamo la nostra democrazia: vogliamo liberarci da falsi credi, da stereotipi deleteri. Ricordo che ancora un’arma ci resta da impiegare, ed è pretendere un referendum: molti di voi ignorano e dimenticano con troppa facilità questo nostro mezzo puramente democratico.Mi prendo l’ardire di spiegare il NO dei Vicentini alla base USA: non tanto “l’affollamento” statunitense li agita, piu che altro a contrastare con il loro pensiero, è la politica guerrafondaia di BUSH. La sua strategia e i suoi disegni controvertono a tutto ciò che è desiderio di pace.Non fermiamoci alla superficie, guardiamola da tutti i lati possibili, cerchiamo di snaturare, smembrare il caso; ricostruendolo troveremo “difetti di fabbrica”, altrimenti invisibili.  Luna Rossa    Lo strillo diventa grido, il grido diventa urlo, l’urlo diventa ruggito:”NO! NO! NO!