vittime e carnefici

Fini: coerente col passato!


Ma quanto siamo creduloni oppure gran paraventi o fedeli all'asino che vola: sembra davvero creare sconcerto Fini fotografato col braccio alto, nel tipico saluto….Vogliamo chiedere a tutti coloro che nel fine sessanta inizio settanta, protestavano e non mancavano di vedere tra le loro fila il giovane Fini col braccetto all'insù?Ragazzi e dai, è storia recente, recentissima e basta con questo finto sbalordimento, ma come vessiamo in tali condizioni e noi ancora a credere di aver visto il ciuccio sulle nuvole?Ma vi ricordate o no, con chi è cresciuto Fini!Fini non si riconosce più in questa destra, o perlomeno è ciò che ha dichiarato.Fini dimentica forse del come e perche si trova in Alleanza Nazionale, Fini ha dimenticato i suoi vecchi compagni: la Mambro e suo marito Fioravanti ( gli autori della strage di Bologna ).Fini dimentica o vuole dimenticare con ogni suo muscolo la sua carriera politica, nata tra le file eversive di una destra sempre piu bramosa di sangue: Fini durante un'intervista a questi due suoi compagni fu ricordato per la sua saggezza simile a quella di Nestore e con la prudenza di Ulisse, come uno che decideva con una lentezza capace di far affiorare il disgelo su i poli.Ci fu l'inizio di una rottura, allorquando un giovane ragazzo venne barbaramente ucciso da un carabiniere, il ragazzo era amico della Mambro, la stessa piangendo l'amico morto desiderava far giustizia punendo denunciando il carabiniere secondo lei resosi assassino senza giustificazione. Il partito si rifiutò e cosi anche Fini: già allora capì come ci si sarebbe dovuti comportare per acchiappare i voti che contano.La sua destra, lui e la P2, lui e i molteplici segreti che fanno da ancora alla sua destra. Gasparri, Storace, Alemanno e molti altri venuti da quello stesso buco. Ecco chi è Gianfranco Fini il condottiero dal nefando passato e con la paura che riaffiori il suo vissuto: un incubo su tutti lo perseguita, la Strage di Bologna con le 80 e passa vittime.Non lasciatevi illudere dalle sue odierne lotte ai crocifissi, Fini l'unico modo che ha per riscattarsi e raccontare la verità, svelando i troppi misteri che ci angustiano da anni.Un uomo vissuto con questi fantasmi a soffiargli gelido vento nell'orecchio, può davvero cambiare?Comincia a parlare, alla fine e soltanto a sacco svuotato potrai scoprire o sperare nel perdono, non un perdono populista, non ti servirebbe, è la tua coscienza che dovrà per prima perdonarti.Smantella gli architravi costruiti in questi decenni, armati di piccone e abbatti le mura costruite a proteggervi gli uni con gli altri.Ma non lo farai, ci vuole coraggio a dichiarare anni e anni di meschine manovre, bisogna sentirsi uomini elevati all'ennesima potenza per nutrire quell'orgoglio capace di costringerti a ripulirti fin sotto le suole. Ci vuole amore, ma tu come il resto della combriccola non ne avete, non ne possedete la chiave suprema.Certo di avercela fatta ti basta uno specchio per riapparire più sporco di prima.Ripeterò fino alla nausea di chi avrà la sventura di leggermi: la svolta avverrà solo al cambio di guardia.Fin quando permetteremo a lor signori di restare impuniti su quelle poltrone, l'aria viziata non cesserà di tessere contro di noi.Chissenefrega se Mele è stato preso con le mani in un lurido hotel a trastullarzi tra sesso e droga, è un cefalo in mezzo agli squali.Non c'è anima tra di loro che non conosca o non abbia sentito i retroscena di questo mio inveire, omertosi nel midollo, finti fin dentro le mutande.Non voglio comunicati stampa, che mi importa dei loro bei sorrisi e frasi arricchite da meravigliose coccarde. A me importano i fatti, le dichiarazioni senza drappeggi. Scommetto che se ci fosse qualcuno pronto a fare nomi assisteremmo ad un fuggi fuggi e scarica barile totale: se ora sono uno per tutti e tutti per uno, davanti a degne denuncie arriverebbero ad essere uno contro tutti e tutti contro uno.Inutile dimenarsi, non meritano più la nostra attenzione, nemmeno la sufficienza. Tutti a casa.