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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
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« Il giudice libera i boss...Sopra ogni sospetto! »

Pecorario Scanio: un ministro dell'ambiente indifferente all'ambiente.

Post n°83 pubblicato il 07 Aprile 2008 da lunarossa.1974

 

Arriva la notizia ad infrangere l'atmosfera magica dei giochi propagandistici: una fuga di notizia studiata ad arte o semplice coincidenza?

Eppure le indagini condotte dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, per conto della Procura di Potenza, non hanno avuto “fughe di notizie”.

Del resto sarebbe irrispettoso chiamarle semplicemente fughe di notizie poiché nei fascicoli risulterebbero nomi, cognomi, date e cifre. Un quadro inquietante che ha visto concentrato un cospicuo numero di inquirenti ed agenti speciali.

Quindi non solo pettegolezzi ma fatti concreti.

Gli interrogativi si susseguono costringendo le menti nella fabbricazione di strane congetture o scuse di circostanza: un altro caso Mastella?

La Campania assieme a tutto il sud assiste imponente a questa nuova vicenda: la società civile cala sconfortato il capo quasi fosse una resa. Come reagire quando si viene a sapere che chi dovrebbe occuparsi dei tanti guai in verità se la gode alla faccia degli onesti contribuenti? Specialmente quando tutta la Campania appare come una terra abbandonata da Dio?

Le lunghe estati destabilizzate dagli infiniti roghi, strade ricolme di putridi rifiuti ammucchiati, discariche tossiche portate alla luce; una situazione ambientale che richiedeva da parte del nostro ministro un lavoro certosino e attento, magari condito da grande senso di umanità e professionalità. Tuttavia nei corridoi il mormorio non lascia dubbi; il nostro ministro dell'ambiente sembra coinvolto in una storia dagli sviluppi inquietanti. Per i campani la notizia arriva amplificata vista la situazione degenerata: qui si è al limite della civiltà e della sopportazione. Ricordate la donna che si dette fuoco davanti la discarica di Giuliano e poi intraprese testarda lo sciopero della fame?

Nell'apprendere di questa inchiesta si sentirà ancor più legittimata ad inscenare tali e simili atti. Visto che ancor prima della sua regione sarà stato lo Stato ad averla tradita.

Troverà mai pace questa regione?

Per adesso l’intero faldone è stato trasmesso per competenza territoriale alla Procura di Roma. L'inchiesta ufficiale partirà prima delle elezioni? Non lo sappiamo, possiamo soltanto aspettare, certo è, che si tratta di una patata bollentissima e potrebbe travolgere non solo il Ministro dell’Ambiente, ma il raggruppamento dei Verdi, alla vigilia della scadenza elettorale.
Alfonso Pecoraro Scanio è indagato per corruzione e associazione a delinquere finalizzata a compiere delitti contro la Pubblica Amministrazione; insieme a lui sono finiti nel registro degli indagati tre imprenditori e suo fratello.
L’inchiesta della Procura di Potenza era partita approfondendo i rapporti tra il ministero e un imprenditore lucano, Franco Ferrone, attivo nel campo delle bonifiche ambientali. Ricostruendo la strada di appalti e interessi sarebbero arrivati al Ministro dell’Ambiente. Alcune intercettazioni lo tirerebbero in ballo per “scambi di favori” con alcuni imprenditori: anche attraverso persone vicino al Ministro. L’inchiesta si concentra nel rapporto preferenziale intrattenuto dal ministero con una agenzia di viaggi di Perugia dove s'intravedono strani incroci tra gli appalti per l’organizzazione di missioni e trasferte di personale del ministero e gite e viaggi premio con soggiorni in alberghi di lusso di cui avrebbero goduto lo stesso ministro e componenti del suo staff. Molti dei quali, interrogati, avrebbero confermato le ipotesi della Procura. Viaggi premio che avrebbero potuto distrarre il ministro e allontanarlo dalle urgenze italiane.
Il tour operator di Perugia, l’agenzia Visetur, avrebbe il monopolio dei viaggi istituzionali del Ministero dell’ Ambiente e avrebbe ripagato Pecoraro Scanio con soggiorni premio in alberghi da sogno, gite e suite: in tal senso è stato indagato l’amministratore delegato del gruppo, Mattia Fella. Gli indagati dovrebbero anche giustificare una consulenza di 60mila euro affidata dal Ministero a un esperto vicino alla Visetur.
In più, una pista che riguarda il direttore e l’editore di una rivista che si occupa di ambiente: risulterebbe dimostrato che i cellulari in uso nell’entourage del ministro sarebbero spesati dalla rivista.
Altro capitolo al vaglio degli inquirenti è quello relativo alla compravendita di terreni agricoli in centro-Italia. Secondo la Procura l’idea sarebbe stata di trasformarli in suolo edificabile: tra i nomi dei soggetti interessati all’operazione vi sarebbero anche presunti prestanome del titolare dell’Ambiente.
Un quadro estremamente preoccupante che, se confermato, si inserirebbe nel contesto di una figura già chiacchierata per vicende tipo appartamento in pieno centro a Roma con vasca Jacuzzi, energia eolica con finanziamenti ai Verdi da parte delle aziende beneficiate, viaggio con corte al seguito a Bali, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente. Ma la gente non ha dimenticato di quando a Napoli scoppiò la rivolta per la spazzatura e il ministro passeggiava beato per Praga.

In Campania lo scempio e la vergogna non sono finiti.

Forse i partenopei avrebbero voluto vedere il proprio ministro dell'ambiente più partecipe alla loro sciagura, più presente e reattivo. Avrebbero gradito un ministro che non restasse indifferente davanti ad un tasso di mortalità eguagliabile con i paesi meno sviluppati e di certo lontano dalle capitali europee.

I numeri impietosi vengono inutilmente urlati. Voci che appaiono come guaiti ma testardamente ignorate.

L'organizzazione mondiale della sanità ha denunciato e documentato un aumento del 84% di rischio di malformazioni congenite all’apparato uro genitale e del sistema nervoso. I casi di tumore ai testicoli nei giovani sotto i 25 anni sono in aumento ed è impressionante l’aumento di casi di leucemia. Dov’è lo Stato? Tutto tace. The show must go on!

 
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