Lunedì

La spesa


(prima parte)La spesa al supermercato è secondo me un incubo. Non considero il giro fra gli scaffali per riempire la dispensa come il classico "shopping". Vado, compro e torno. Prendo quello che serve, a volte qualcosa in più, a volte in meno.Ora, pensate già ai chilometri da macinare, di corsa dopo una giornata di lavoro, perchè frutta e verdura stanno da un lato, per carne e latticini te la puoi anche cavare, ma tutto il resto sta all'esatto opposto rispetto all'ingresso principale (e ti va di lusso se gli ingressi sono ben 2...) File e file di scaffali da attraversare, ma questo è il meno. Bisogna fare sui piedi quello che riusciva a Schumacher al Gran Premio di Montecarlo, ossia una curva dietro l'altra per schivare i nullafacenti carrelli che ormai viaggiano da soli, chè tanto hanno imparato la strada a memoria.E pregare.Pregare che nessuno ti arrivi tra i piedi mollandoti un cestino sugli stinchi, una borsettata fra le costole oppure un carrello sui piedi (perchè, miseri, sono autosufficienti ma mica li hanno dotati di freni...)Parti, convinta di sapere già cosa devi prendere e dove trovarlo perchè ti sei ripassata mentalmente gli armadietti della cucina e, molto più necessario, la pianta in 3D di tutto l'iper. E già ti domandi perchè non hai preso il diploma di geometra o la laurea in architettura, tanto hai memorizzato ogni minimo dettaglio e il percorso più veloce per raggiungere la meta.Eviti con estrema cura il carrello, troppo ingombrante e poco maneggevole, salvo poi renderti conto che il cestino trabocca, che quasi quasi ne servivano due e che poi ti tocca fare il mulo per portare tutte le borsine fino alla macchina. La quale, puntualmente, sta parcheggiata in culo ai lupi.Ma tanto è così ogni volta e ci abbiamo fatto il callo. A questo punto si parte con la fase di approvvigionamento. L'incubo ricomincia.... segue