Lunedì

Roma: il piano d'attacco


Dopo un'estenuante giornata passata a correre per vedere di tutto e di più siamo rientrati in albergo. Inutile dire che nel pomeriggio, durante l'ora d'aria che ci fu amabilmente concessa dal Generale, ci fu un vero e proprio consiglio di guerra. Luogo del raduno: piazza di Spagna, ai piedi della scalinata. Partecipanti: chiunque occupasse le camere al primo e secondo piano nell'albergo. Quelli del terzo piano non furono convocati, più per ripicca che per altro: il loro Controller Master era il prof di storia dell'Arte, per capirci, quello carino e simpatico che a lezione insegnava come copiare durante i compiti in classe... E sapevamo per certo che gli occupanti del terzo avevano già ampiamente banchettato la prima notte. Alla faccia nostra....Il colpo grosso fu scoprire che una di quinta aveva con sè del valium in gocce, poichè da tempo soggetta a stati d'ansia improvvisi. L'idea fu di metterne qualche goccia nel bicchiere d'acqua del Generale (rigorosamente astemia e non fumatrice), mentre eravamo a cena. Ad un certo punto Carlo si piazzò vicino al gruppo dei capi stendendo a mo' di lenzuolo una cartina di Roma e dicendo: "Guardi qui prof, abbiamo visitato tutto ma non siamo passati dai Fori Imperiali. Dobbiamo per forza vederli domattina prima di partire, stiamo studiando l'architettura romana in classe." Tanto bastò ad un tizio di quinta, Luca, per allungare la mano e sabotare l'acqua, ben nascosto dalla cartina distesa di traverso. Ci fu una ilarità generale, soffocata alla bell'e meglio, quando la signora tracannò con tutto il suo savoir faire il contenuto del bicchiere. Il piano stava filando per il verso giusto. Ora si trattava soltanto di attendere che il valium facesse effetto, cosa che accadde poco dopo il coprifuoco delle 23. Il Generale si abbioccò sulla sedia in corridoio, la testa appoggiata al muro e qualcuno ebbe anche la bella idea di piazzarle un cuscino per farla stare comoda.Per questioni di sicurezza il via libera alle stanze non fu dato prima delle 23.30. La festa era organizzata nella camera 120, il cui ingresso era in un corridoio trasversale e quindi nascosto a quello centrale. Almeno la porta poteva restare aperta...