Lunedì

Roma: la festa


Nella stanza 120 avevano organizzato l'accoglienza dei profughi. Patatine, vino, birra, fumo e... fumo di altro tipo. Per chi voleva osare credo ci fosse pure vodka e non so che altro. Ah e la pizza!! Arrivata calda ancora non ho scoperto come, anche se ho il sospetto che ci fosse un complice esterno. O forse proprio il prof di storia dell'arte... mah!Immancabile musica, su stereo fornito da Samir, dell'altra terza. Con mia sorpresa scoprii che Luca, il sabotatore delle acque, aveva la stanza accanto alla nostra: ecco quindi spiegato il suo accanimento... Ed era pure un gran bel tocco... Totale dei partecipanti alla festa circa 20 nella nostra stanza, poco meno nella stanza dall'altra parte del corridoio, mentre giunse voce di un totale fiasco di quelli al secondo piano. Probabilmente per mancanza di dispensa ben fornita. Comunque sia il nostro pigiama party fu un vero spasso, interrotto verso le 4 del mattino quando dal balcone del piano sopra arrivò la soffiata che stava scendendo il capo in seconda, la prof di italiano, nonchè nuora del Generale e moglie del prof di inglese (tutto in famiglia in quella scuola).Il fuggi fuggi generale fu una vera e propria barzelletta: tre si nascosero in bagno (di cui due sotto la doccia ed uno dietro la porta), due finirono nell'armadio, una dietro la porta d'ingresso, due sotto il letto, altri due infilati sotto le coperte con seduti sopra i titolari legittimi della stanza. Uno si nascoste nel tendone della finestra, quelli delle camere vicine sfruttarono i balconi comunicanti per rientrare nelle stanze. Io e Laura ne passammo due, Luca ed il suo compagno proseguirono oltre. Al mattino successivo, a colazione ci dissero che era tutto a posto ed il vice comandante non aveva beccato nessuno, nonostante i nascondigli improvvisati ed un urlo soffocato di Carlo, uno dei due occultati sotto le coperte, al quale Gianluca con un movimento un po' azzardato aveva mollato una ginocchiata fra le gambe. La prof aveva captato qualcosa di sospetto, ma Gianluca, prontamente, emise un poderoso rutto a giustificare il rumore. Confesso che avrei voluto vedere la faccia paonazza di Carletto, non appena riuscì a liberarsi delle coperte... Ci fu anche chi, sadicamente, chiese al Generale: "Buongiorno Signora, ha passato una notte tranquilla??"Ben sapendo che lei, non accettando l'idea di essersi addormentata durante il turno di guardia, non aveva confessato a nessuno di aver dormito tutta la notte su quella minuscola sedia...