Lunedì

Lettera aperta a...


Domani è un gran giorno per una persona che conosco da qualche tempo. Una persona che ho scoperto piacevole, ironica, un po' complessa, senza dubbio in buona dose folle.Un amico. Di quelle amicizie nate un po' per gioco e un po' per volere, ma mai per caso.Una persona che domani avrà il compito di accompagnare la propria figlia verso un evento che dovrebbe, condizionale sempre d'obbligo, essere la scelta più importante: l'inizio di una vita di coppia, il matrimonio.Che dire, gli auguri in questo caso forse si sprecano. No, non farò auguri.Vorrei solo prendere questo evento come spunto per dire due parole, due righe che indirizzerò idealmente alla figlia di questo amico, ma che potrebbero essere rivolte a molte altre ragazze nella stessa situazione.Lettera aperta:Decidere di formare una "famiglia" è una scelta a prescindere dal modo in cui questa unione sarà resa più o meno ufficiale. Una vera famiglia non dipende da quanto può dire il prete in chiesa, dalle firme messe dai testimoni, dal registo del comune che certifica l'unione di fatto.Una vera famiglia è un piccolo castello che va costruito un pezzo alla volta, giorno per giorno, anno per anno.Va costruito tutto. Dalle segrete sottoterra fino al pinnacolo della torre più alta, dal fossato a difesa dai nemici alle stanze per gli ospiti, dalle cucine alle stalle.Un lavoraccio, decisamente. Almeno a guardarlo in questi termini.Però non è così, in realtà. Perchè se ci pensi il castello è quasi terminato, resta da mettere la bandierina sulla torre, qualche quadro alle pareti, il nome sullo stemma. Già perchè le fondamenta su cui posare il nuovo rapporto sono cresciute con te, complici i genitori che ti hanno accompagnato fino a questo momento. Quello che ti hanno, o non hanno, insegnato ti servirà come base per tutto il resto.Le scelte del fossato e delle stanze per gli ospiti sono da fare in coppia: c'è da decidere chi, come e quando, lasciare entrare o escludere dalla vostra vita insieme. E anche questo in gran parte è già stato fatto. Come? Beh, rileggetevi la lista degli invitati al lieto evento... E riflettete. Insieme, sia chiaro. Un po' come la scelta delle bomboniere.Cucine e stalle: qui si tratta di scegliere chi fa cosa, in casa e fuori. E questo dipende solo dai diretti interessati...Ma torniamo al motivo di questa lettera.Esistono tanti tipi di genitori. Ci sono quelli sempre presenti, TROPPO presenti. Quelli che ci sono, ma solo se serve, A LORO. Quelli che non ci sono, ma vorrebbero esserci, A PAROLE.E poi ci sono i genitori "normali".Già, normali. Perchè nel mio beato ottimismo mi piace pensare che i genitori siano per la maggior parte così.Vedi, carissima sconosciuta, vorrei che tu fossi cosciente della fortuna di avere due genitori normali. In questo caso parlo di tuo padre, perchè non conosco che lui. Ma mi auguro che il discorso valga in entrambi i sensi.Io non ho questa "fortuna". Ho una madre che, per vari motivi, è sempre stata ingombrante nella mia vita. Col tempo ho imparato ad arginare la sua invadenza, a giustificare certe sue parole troppo pesanti pronunciate in nome del mio "bene", ho imparato a convivere.Non ho un padre. O meglio, c'è ma non esiste. Al principio, quando se n'è andato, so che ha fatto in modo di non poter essere cancellato dalla mia vita. Mi ha dato il suo nome, pur non avendo la certezza che fossi sua figlia. Ha cercato di continuare a vedermi e sentirmi nel modo e nel tempo consentito dal suo lavoro lontano dall'Italia. Si trattava di poche settimane, vero, ma c'erano. Ed io sapevo che c'era anche lui. Poi s'è risposato, ha avuto un'altra figlia... Lui sta in Sicilia, io in Lombardia. Volere è potere, vero, ma certe cose bisogna volerle in due.Ho avuto un patrigno. Un sostituto. Forse in alcuni casi è una fortuna, nel mio non lo è stata e quello che avrebbe dovuto essere un padre "sostituto" presente si è rivelato semplicemente un problema in più. Ma non sono qui per parlare di me.Quello che volevo semplicemente dire, ragazza, è questo: hai una vera fortuna, un piccolo grande tesoro, che ti sta accompagnando nel giorno cosiddetto "importante". Apprezzalo. Godi dell'abbraccio di un padre straordinario e di una madre eccezionale. Apprezza la loro normalità, nell'essere forse un po' tesi per l'evento. Una figlia non si sposa tutti i giorni.Io so che in questo momento tuo padre si sta domandando se ha fatto un buon lavoro. So che vorrebbe dirti tante cose, e so che non lo farà per non risultare invadente o pressante. So che farebbe di tutto per saperti felice, per evitarti di sbagliare. Ma so anche che non farà nulla. L'unica cosa che farà sarà dirti: "io ci sono, sempre". L'unico gesto sarà abbracciarti, forse un po' impacciato, per non sgualcirti il vestito. Forse non piangerà nemmeno, per non farti vedere la sua emozione, e sorriderà perchè "nelle foto bisogna sorridere"E tutto questo, credimi, è il dono più bello che possa farti. Quello di essere lì, accanto a te, ed abbracciarti.Perchè, vedi, io non so se quell'abbraccio l'avrò mai. E so cosa significa non averlo.