Lunedì

La Compagnia dell'Anello


Fedele al principio per cui non ho mai visto un film che fosse tratto da un libro senza prima aver letto il libro stesso, quando si iniziò a pubblicizzare l'imminente uscita al cinema della prima parte della saga di Tolkien, prevista a gennaio 2001, ammetto che conoscevo poco o niente di tutto. Libro compreso. Mi incuriosì il fatto che fosse un fantasy, strano che io, amante del genere, non fossi ancora stata attratta dal grande Tolkien. Si mormorava anche che il film fosse ligio in massima misura alla stesura del libro. Strano anche questo. E quando si organizzò, con gli amici, di andare al cinema il mercoledì successivo alla prima (si paga di meno il mercoledì) mi resi anche conto che avevo un libro da leggere in meno di una settimana. Non che la cosa mi spaventasse: se un libro mi prende dura anche meno. L'unico dilemma era se avessi dovuto accontentarmi di leggere il primo libro, e poi con calma i restanti due, oppure no. Arrivata a mercoledì avevo terminato il primo, ma ebbi la fortuna di trovare il secondo volume in offerta e ne approfittai. Prima di sera avevo letto anche diverse pagine del secondo. Fu la mia fortuna, perchè quell'ultima scena, Boromir eroe morente, nel primo volume non c'era. Un vero colpo di scena. Di Tolkien, lo ammetto, non ho letto altro che "Il Signore degli Anelli". Non perchè non lo abbia apprezzato, anzi. Pura e semplice mancanza di tempo. E molti altri libri con più urgenza di essere letti. "Tre anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende, Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra, Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende, Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende. Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli, Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."