Lunedì

Limone o Mela?


Diciamo che sono i miei frutti preferiti.A seguire ci metto il melograno, i frutti di bosco in genere e le fragole.Poi i kiwi, noci e nocciole.Melone retato e ciliegie.Pesche e banane.Prugne selvatiche.Cocco.Castagne.Rigorosamente in quest'ordine. Per ora non mi sovviene altro.Non mangio assolutamente fichi, angurie (o cocomeri), uva ed ananas. Evito, ma occasionalmente mangio, pere, mandorle, altri tipi di frutta esotica tipo il mango, la papaya... Non vado pazza per le albicocche.Voi direte: "ma che ce fregaaaaaa, ma che c'emportaaaaa!!!"Avete ragione. In verità questo post nasce per raccontarvi un episodio di qualche anno fa. Estate del 2000.Lavoravo in pizzeria e mi piaceva. Il pizzaiolo, Leo, non solo era uno fuori di testa, ma lavorava col cuore. Ho sempre stimato chi nel lavoro mette il cuore e la testa, prima ancora dell'interesse economico e Leo giudicava più importante la qualità delle sue pizze e il buon servizio, prima del conto alla cassa.Per questo arrivò a lavorare con noi, quell'estate, un ragazzetto di 16 anni, Stefano. Il padre, titolare di un'azienda locale, pensò bene di mettere il figlio nelle mani di uno col piglio un po' deciso, che lo togliesse senza remore dalle sottane di mammà. Ricordo ancora le sue parole: "Sapete, un domani dovrò lasciare l'azienda a mio figlio. Con che cuore la lascio in mano ad uno che ancora si nasconde dietro la mamma? Deve crescere un po'!"Detto fatto, Stefano iniziò a lavorare con noi. Un po' impacciato all'inizio, poi pian piano si stava sciogliendo. Aveva il vizio di farsi sempre ripetere le cose, ma speravamo che, col tempo, si rendesse un tantino più autonomo.Una domenica, dopo una serata da incubo (avevamo servito qualcosa come 800 pizze in 5 ore), ci si stava preparando per far sloggiare gli ultimi clienti ed iniziare le pulizie di fine serata. Stefano stava beatamente cazzeggiando appoggiato al muro, tra la cucina ed il forno. Un punto tra l'altro poco adatto per il riposo, essendo a portata del manico della pala delle pizze (e con il ragazzo ben poco reattivo). Leo, notando il beato nullafacente in posizione incomoda per il SUO lavoro, gli chiese ad un certo punto: "Ma tu non hai niente da fare?"Stefano rispose: "Mah... boh.. non lo so.."Leo, implacabile: "Beh vedi di trovare qualcosa in fretta e di toglierti di lì, altrimenti ti ficco una mela in bocca, un limone in culo e ti cuocio nel forno con le pizze!!!"Attimo di silenzio. Io, Leo, Tonino e Barbara: 8 occhi si puntarono sul ragazzo.Stefano, dal suo ovattato intorpidimento, domandò sorpreso: "Perchè la mela in boccaaaaa????"Silenzio. Ci guardammo noi quattro e ci prese un attacco di isteria collettiva. Ridevamo come deficienti, piegati fino alle lacrime. Non so come, ma dopo 10 minuti Leo trovò modo di commentare: "evidentemente il limone nel culo gli piace!!".A Stefano dovemmo poi spiegare, con calma, che spesso certe domande è meglio NON farle.E per tutto l'inverno seguente in pizzeria girò la battuta "meglio la mela o il limone?"