Capita anche a voi la notte di essere pervasi da mille pensieri? Di tentare, in tutti i modi possibili, girandovi nel letto di scacciarli e finalmente trovar pace? A me capita ogni singola sera. Nonostante la stanchezza, fisica e mentale, sento che una parte di me non è così sopraffatta e in tutti i modi possibili devo abbatterla, schiacciarla sotto il peso delle ore della notte perchè so che se le lascio troppo margine quella poi non mi lascerà dormire. Il pensiero. Un tormento che mi dedico tutte le notti, quando sono convinta che finalmente è ora di dormire, che gli occhi si chiudono e che la mente riesce ad andare in standby per un pò fino all'indomani, e nell'arco di cinque minuti invece mi rendo conto di quanto ingenua sono stata. Non posso dormire. E ancora non ho capito se sono io che non voglio per paura di dover pensare o se effettivamente il fatto di rilassarmi mi pone questo problema. E sinceramente non provo neanche più a chiedermelo. Andrebbe ad accatastarsi alle altre mille domande che disperatamente cerco di evitare solo per poter trovar pace e dormire. Di notte. |
Post n°11 pubblicato il 04 Febbraio 2013 da Invisible_Typer86
Lentamente mi porto verso quella che tanti osano definire "casa" per vari motivi mentre io, mentre sto guidando, ripenso al calore dei tuoi baci appassionati, alla dolcezza estrema e disarmante delle tue mani che come chi cerca di portare alla bocca l'acqua appena raccolta dalla fonte, così raccogli il mio viso e mi tieni sul tuo cuore con timorosa premura. Sembra quasi tu voglia cogliere in qualche modo le mie lacrime facendo certosina attenzione e non perderne nessuna. Ma il mio viso è asciutto, nessuna lacrima ha bagnato le tue dita. Solo il mio cuore, solo il tuo. Ti prego non lasciarmi andare: rapiscimi, tienimi forte a te. La sera poi calerà e le cose fredde che erano un tempo prima di noi, torneranno insieme a noi. Ma quì tra le tue braccia, mille vite e mille soli ci aspettano! Dobbiamo solo tendervi la mano e crederci ogni giorno di più. Mi basta un bacio, ancora uno...o forse no. Un giorno pieno di sole Amore mio, e la speranza di riabbracciarti presto mi irradia il viso di luce. |
Post n°7 pubblicato il 02 Giugno 2012 da Invisible_Typer86
Non so. Aprire il blog è un pò come tornare a casa, un piccolo piacere da assaporare lentamente mentre la pagina si carica per poi scoprire che comunque nessuno ti ha considerato Ma come dicevo nel primo post, non mi interessa quanti guarderanno o commenteranno, ho bisogno di ricominciare a scrivere io, voglio mettermi in gioco di nuovo, riprendere da dove ho lasciato. E sinceramente non è facile, l'ispirazione non mi sopraggiunge che a notte fonda quando ho mille cose per la testa, parole la trapassano completamente, la travolgono; discorsi che faccio da sola al buio, con persone che conosco e stimo. La loro figura si erge dal fondo del letto come un piccolo fumo, un'entità aerea che aleggia tranquilla fino al mio fianco e si sdraia vicino a me a contar le stelle, a parlare insieme a quelle. Mi stan vicino, mi consolano ogni tanto, riescono a strapparmi un sorriso. Quando però rompo quel filo invisibile involontariamente, quando quel contatto, seppur fittizio, cessa di esistere e torno a rendermi conto che parlo con me stessa, tutto torna com'era. Torna il silenzio. E mi avvolge tutta come una scarna coperta in una notte d'inverno. Sono ancora quella bambina che si rannicchiava su se stessa nel buio e si raccontava storie per addormentarsi. |
Post n°6 pubblicato il 28 Maggio 2012 da Invisible_Typer86
Ricordo ancora la mia prima guida. Arrivasti tu con l'istruttore seduto in fianco; fiera, orgogliosa e solare come eri sempre, conscia del tuo essere donna e della totale assenza di timore nel mostrarlo, nel mostrarti. Invidiavo questa tua sicurezza tanto che in un primo momento ti giudicai male. Bastò uno sguardo e la tua prima risata nel momento in cui prendesti posto in classe in autoscuola per farmi sentire a casa, accettata. Non mi sentivo più un pesce fuor d'acqua. |
Post n°5 pubblicato il 28 Maggio 2012 da Invisible_Typer86
Quando scrissi per la prima volta "I nati del Giorno" avevo 18-19 anni. All'epoca mi dilettavo a scrivere brevi racconti su spaccati di vita immaginata, astratta, condita con un pò di vissuto magari. Ricordo che in quel periodo avvertivo una forte pesantenzza che mi soffocava quasi. Poi mi accadde una sera al cinema di stare male. Sono svenuta, non tanto per l'argomento della pellicola, probabilmente un calo di zuccheri o, come poi è successo, la necessità di una visita dall'oculista. Sudavo freddo, non riuscivo a muovermi nè a chiedere aiuto; poi il buio e io che sentivo le membra che si intorpidivano...mi sembrava di essere risucchiata nella poltroncina, in un totale oblio. E da qui il brano. Forse la prima volta che pensai o almeno, che fantasticai riguardo a cosa si può sentire in quel momento, quando abbandoni il corpo. |
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Inviato da: iunco1900
il 10/05/2015 alle 16:06
Inviato da: korov_ev
il 05/05/2015 alle 23:52
Inviato da: Invisible_Typer86
il 17/04/2015 alle 15:07
Inviato da: korov_ev
il 17/04/2015 alle 12:52
Inviato da: Invisible_Typer86
il 16/04/2015 alle 23:01