Luoghi Perduti

Ti ho disegnato un seggio


Ti ho disegnato un seggioe l‘ho dipinto ironicotrono di girasoli a-capo-chinoTi ho immaginato sguardo-nel-fogliameparalisi stupita delle labbradomanda fusa al tocco delle ditaE non posso rispondertima devoinsolentirti col muso della volpeintimidirti per l’occhio dilatatonella consolazione di una sillabaE giustamente tu ora mostri i dentialla volpe braccata nel sentierodelle Parole, fino alla sua gabbiaImpossibile snidarla, impossibileanestetizzarlaLe ridono intorno sbarre orizzontalilievi come linee d’orizzonte (orizzontale e lieve è la scrittura)Non ti restache lanciarle grida d’amore come sassinel centro esatto dei suoi cerchi d’ariaDal cuore spicco i semi al girasolee lego il trono al polso e salgo i cerchiE rido se ruzzoli dal tronosparpagliando tutte le mie carteanche tu in midriasi pupillareparola ti dilata in canti e stelleCosì mi segui. Il sogno è un LibrocieloNoi sotto un planetario di manoscritti