I codici di Nag Hammâdi sono un insieme di testi gnostici cristiani e pagani, rinvenuti nei pressi di Nag Hammâdi (Egitto), nel dicembre 1945.StoriaSi tratta di 13 papiri, che furono ritrovati nel 1945 in una giara di terracotta da un abitante del villaggio di al - Qasr, presso un monastero cenobita pacomiano nell'isola di Nag Hammâdi, detta anche isola elefantina[1]. La zona del ritrovamento è situata accanto alla parete rocciosa di Jabal - al Tarif, circa 450 km a sud del Cairo, in Egitto. I papiri rimasero nascosti per lungo tempo dopo il ritrovamento e in seguito ad una complessa vicenda, dopo essere stati dispersi, furono recuperati e messi a disposizione degli studiosi. I testi contenuti nei codici sono, per la maggior parte, scritti gnostici, ma includono anche tre opere appartenenti al Corpus Hermeticum ed una parziale traduzione della Repubblica di Platone. Si ipotizza che tali codici appartenessero alla biblioteca di un monastero della zona, e che i monaci li abbiano nascosti per salvarli dalla distruzione, quando si cominciò a considerare lo gnosticismo come eresia.
Codici di Nag Hammâdi
I codici di Nag Hammâdi sono un insieme di testi gnostici cristiani e pagani, rinvenuti nei pressi di Nag Hammâdi (Egitto), nel dicembre 1945.StoriaSi tratta di 13 papiri, che furono ritrovati nel 1945 in una giara di terracotta da un abitante del villaggio di al - Qasr, presso un monastero cenobita pacomiano nell'isola di Nag Hammâdi, detta anche isola elefantina[1]. La zona del ritrovamento è situata accanto alla parete rocciosa di Jabal - al Tarif, circa 450 km a sud del Cairo, in Egitto. I papiri rimasero nascosti per lungo tempo dopo il ritrovamento e in seguito ad una complessa vicenda, dopo essere stati dispersi, furono recuperati e messi a disposizione degli studiosi. I testi contenuti nei codici sono, per la maggior parte, scritti gnostici, ma includono anche tre opere appartenenti al Corpus Hermeticum ed una parziale traduzione della Repubblica di Platone. Si ipotizza che tali codici appartenessero alla biblioteca di un monastero della zona, e che i monaci li abbiano nascosti per salvarli dalla distruzione, quando si cominciò a considerare lo gnosticismo come eresia.