variegato al caffè

L'equivoco della Grande Bellezza


"Tutto quel che per qualsivoglia ragione è bello, è bello di per se stesso e si conclude in se stesso, senza che la lode ne costituisca una parte. Ciò che è lodato, quindi, non diviene per questo peggiore né migliore. Lo dico anche a proposito delle cose comunemente definite belle, ad esempio gli oggetti materiali e i prodotti artistici. Invece, ciò che è veramente bello di che altro ha bisogno? Di nulla, esattamente come la legge, come la verità, come la benevolenza o il pudore. Quale di queste cose è bella se è lodata o perde valore se è biasimata? Uno smeraldo diventa peggiore di quelche è, se non viene lodato? E l'oro, l'avorio, la porpora, una lira, un pugnale, un fiorellino, un alberello?"Ecco credo che il pensiero di un grande  Romano del passato, Marco Aurelio racchiuda in se' tutto l'equivoco che in questi giorni è sorto sulla "Grande Bellezza" di Sorrentino.
L'aver vinto l'Oscar e i Golden Globe, per molti diventava sinonimo di bello.Il passaggio televisivo del film, il giorno successivo alla vittoria dell'Oscar doveva rappresentare la definitiva consacrazione della pellicola di Sorrentino.Questo non è accaduto, anzi,prima timidamente, poi con forza sempre maggiore, si sono moltiplicati i giudizi negativi sul film, amplificati dalla cassa di risonanza dei Social.La verità è che molti, forse tutti, si aspettavano di trovarsi di fronte a un film tipo "Via col Vento", un Kolossal. Il film di Sorrentino, invece è diverso, più cerebrale, intriso di riferimenti culturali, spesso estranei alla maggior parte del pubblico. D'altra parte quanti libri, considerati capolavori della letteratura, non sono mai stati letti perchè ritenuti, noiosi e pesanti.