"Tutto quel che per qualsivoglia ragione è bello, è bello di per se stesso e si conclude in se stesso, senza che la lode ne costituisca una parte. Ciò che è lodato, quindi, non diviene per questo peggiore né migliore. Lo dico anche a proposito delle cose comunemente definite belle, ad esempio gli oggetti materiali e i prodotti artistici. Invece, ciò che è veramente bello di che altro ha bisogno? Di nulla, esattamente come la legge, come la verità, come la benevolenza o il pudore. Quale di queste cose è bella se è lodata o perde valore se è biasimata? Uno smeraldo diventa peggiore di quelche è, se non viene lodato? E l'oro, l'avorio, la porpora, una lira, un pugnale, un fiorellino, un alberello?"Ecco credo che il pensiero di un grande Romano del passato, Marco Aurelio racchiuda in se' tutto l'equivoco che in questi giorni è sorto sulla "Grande Bellezza" di Sorrentino.
L'equivoco della Grande Bellezza
"Tutto quel che per qualsivoglia ragione è bello, è bello di per se stesso e si conclude in se stesso, senza che la lode ne costituisca una parte. Ciò che è lodato, quindi, non diviene per questo peggiore né migliore. Lo dico anche a proposito delle cose comunemente definite belle, ad esempio gli oggetti materiali e i prodotti artistici. Invece, ciò che è veramente bello di che altro ha bisogno? Di nulla, esattamente come la legge, come la verità, come la benevolenza o il pudore. Quale di queste cose è bella se è lodata o perde valore se è biasimata? Uno smeraldo diventa peggiore di quelche è, se non viene lodato? E l'oro, l'avorio, la porpora, una lira, un pugnale, un fiorellino, un alberello?"Ecco credo che il pensiero di un grande Romano del passato, Marco Aurelio racchiuda in se' tutto l'equivoco che in questi giorni è sorto sulla "Grande Bellezza" di Sorrentino.