Riflessi

Hiroshima


Pisu R., (2000). Alle radici del sole. I mille volti del Giappone: incontri, luoghi, riti e follie. Sperling&Kupfer EditoriNessuno dice mai che Hiroshima, vista dall’alto, dal finestrino di un aereo, per esempio, è bella: un orizzonte di colline, un fiume che si divide in sette lunghe dita che intersecano l’abitato fino al mare, grandi viali alberati. Non lo si dice perchè forse si teme che l’apprezzamento tolga qualcosa all’orrore di quel giorno, il giorno della Bomba.Chissà se il comandante dell’aereo che sganciò la bomba ebbe il tempo di lanciare un’occhiata a questo panorama, di formulare un pensiero di questo genere, un pensiero fugace, inutile, perchè di quella città che era bella un attimo dopo non rimase più niente, soltanto una nebbia nera e ribollente, un enorme fungo di fumo, rottami e polvere.