Soleto

Le maschere contro il malocchio


A Soleto, come in tantissimi centri della Puglia e dell’Italia meridionale, moltissimi mascheroni apotropaici scrutano le strade del borgo antico. Fissano con lo sguardo gli occhi dei passanti, proteggono gli edifici sui quali sono ubicati, custodiscono gli abitanti della sua dimora. Le maschere scaramantiche sono attinte dai prototipi magno-greci, prendono spunto dai riti pagani greci e latini ed hanno la funzione di scacciare il malocchio. Si tratta, anche, di un’eredità tramandata dall’antica tradizione dei bestiari medievali, come i capitelli della cripta di Otranto e delle immagini ricorrenti nell’arte gotica, come il campanile gotico presente proprio a Soleto. Le maschere della scaramanzia contro le negatività, considerati amuleti portafortuna e propiziatori di benessere, non potevano mancare proprio a Soleto, luogo particolarmente noto per la magia e l’esoterismo, tanto da essere definito il paese delle “macare e macari”, ossia delle maghe  e degli stregoni. Questi accessori scolpiti si trovano sui prospetti dei palazzi gentilizi come Palazzo Viva, sugli esterni delle architetture popolari e sugli edifici religiosi come la Guglia di Raimondello e la Chiesa delle Madonne delle Grazie. I loro volti sono caratterizzati da grandi bocche, occhi sporgenti ed espressioni mostruose o severe che incutono timore. Possono essere zoomorfi, come volti di leoni, ed antropomorfi, come ritratti mascherati dalle fauci aperte e la lingua di fuori. I mascheroni avevano lo scopo di allontanare gli influssi malefici, gli spiriti maligni, le malelingue e le invidie. Sono espressione della cultura superstiziosa-religiosa popolare e segno di buon auspicio capace di proteggere dalla cattiva sorte e dalle potenze malefiche.
 - Mascheroni ai lati dei putti, Palazzo Viva - *
 - Mascheroni, Guglia, XIV sec. -  *
 
- Chiesa Madonna delle Grazie, mascherone "leone" -*(immagini di Trovasalento.it)