Soleto

Il balcone della gelosia


I sentieri soletani, tessuti di cultura arabeggiante e mediterranea, sono sottolineati da molteplici dimore, soprattutto "case a corte", percorse dai "mignani", elementi architettonici singolari e tipici del Salento, emblema della condizione femminile, della cultura sociale e della riservatezza del suo titolare.  Il mignano, elemento architettonico di origine romana e diffuso nel Salento in epoca bizantina, è un balcone o terrazzo ubicato al di sopra del portale d'ingresso, ed in genere corre su tutto il prospetto della strada. Il suo termine, secondo alcuni studiosi, viene dal latino maenianum e prende il nome dal censore  Gaio Menio, il quale fu il  primo ad aver fatto sporgere delle travi sopra le tabernae veteres del Foro, in occasione di spettacoli.  Aveva la funzione di poter vedere ciò che avveniva per le vie del paese, senza affacciarsi completamente, mantenere una prospettiva discreta e seminascosta, non rischiando di apparire sfacciati e di mettere in vista il corpo. Era un modo di vedere  e di informarsi senza essere visti, un escamutage per sapere cosa avveniva per strada senza essere appellate come "donne da strada", evitando il contatto diretto con la gente. La donna nel passato viveva in una sorta di clausura, anche se era sposata. I balconi salentini, durante le processioni religiose, venivano addobati con preziosi drappi e le più belle, sontuose e ricamate tovaglie e coperte avute come dote. Soleto è uno dei centri a vantare tra i più numerosi mignani del Salento, molti dei quali sono cinquecenteschi.