Soleto

La Quaremma


La Quaremma o Caremma (dal francese Careme, cioè Quaresima) è una figura anziana femminile brutta e molto magra con il fazzoletto in testa, fatta di paglia e vestita a lutto, con gli abiti tipici delle nostre antiche nonne, che piange la morte del Carnevale e lavora per per pagare "i debiti contratti per i troppi eccessi nei festeggiamenti" carnevaleschi . Probabilmente venne chiamata così nell'epoca degli angioini, quando nel Salento governava la contessa Maria d'Enghien, sposa del conte di Soleto Raimondello Orsini del Balzo. Nella tradizione popolare, la Quaremma rappresenta la moglie del Carnevale e viene collocata sui balconi, sui comignoli e sulle terrazze delle case soletane e salentine quando le festività del Carnevale sono terminate, e quindi suo marito è defunto, segnando il periodo della Quaresima, il quale indica astinenza e penitenza. La vecchia Quaremma reca  tra le mani il fuso e la conocchia, simboli dell' attesa, del tempo e del sonno (come nella favola della "Bella Addormentata") ed il lavoro della donna mediterranea. Tra i suoi attributi compare anche un’arancia nella quale sono conficcate sette penne di gallina  una per ogni settimana che precede la Pasqua, giorno in cui sarà tolta dalle terrazze, appesa ad un filo su un palo e bruciata, al suono delle campane che comunicano la Resurrezione, come segno di rigenerazione e nuova vita. La varietà dell'agrume è la marangia, il cui sapore amaro rappresenta la sofferenza e le penne conficcate vengono tolte durante lo scorrere di ogni settimana.
"Ci de quaremma nu fila, de Pasca nu minte la tila."Chi non fila in quaresima, a Pasqua non stende la tela.- proverbio salentino che esorta a lavorare, prevedere e provvedere al futuro.-