Soleto

Canto d'amore


Nel giorno della morte di Pino Zimba (passionale tamburellista e cantante salentino, fondatore del gruppo Officina Zoè e protagonista di "Sangue Vivo" di Edoardo Winsperare,) e nella data che festeggia l’amore, non si può non pensare ai grandi canti popolari della tradizione grika. Nel passato gli innamorati del Salento, condizionati dal loro status di analfabeti e dai numerosi tabù sociali che osavano "reprimere" i sentimenti passionali, esprimevano il proprio amore tramite i balli della pizzica, le serenate, gli stornelli di richiamo ed i canti, dove la voce diventava grido, sussurro, lamento, implorazione, suono. Canti antichi che si udivano sotto ad una finestra ed un mignano, nei pressi di una distesa di tabacco ed un oceano di alberi di ulivi, dinanzi ad una fontana o nelle vicinanze di un uscio di una Chiesa. Sono componimenti letterali popolari che sono stati tramandati oralmente. Sono poesie che non perdono mai la contemporaneità delle sensazioni e dei pensieri dei sentimenti umani."Agàpimu isa’ chèccia ce arte e’mmali,ma ta travùdia in ime nastimmena,arte calezzan’ oli usi massarin’ artu’ na mu ti’ffìune apù ssemena.Evò tarasso ca e’ nna pao ‘s to rriana ‘tume proprio pos ti cundannei:na ‘tume a’ en’ giusto na χaso ti’ffatia,‘vo n’i’ nnastiso ce en’addo tin godei."*Traduzione*"Alzati, bella mia, e agghindatiche spunta la domenica mattina,indossa la tua gonnella buonae il grembiule di tessuto di seta.Quando ti sei acconciata va a specchiartie vedi se ti dona il bianco o il rosso,se ti ci vuole il rosso vieni da meche spacco il mio cuore e ti dò il sangue".