Soleto

Vetaglio liturgico


Fra le numerosissime emblematiche, rare e particolari raffigurazioni presenti negli affreschi medioevali della Chiesa di S. Stefano di Soleto, quella tra le più inedite e caratteristiche raffigura l’angelo con in mano il ventaglio liturgico, collocato nella lunetta della tavola d’altare. La sua posizione, centrale e diretta al fedele che varca la soglia, non può non colpire lo sguardo e l’attenzione del visitatore. L’angelo agita il suo ventaglio ad un insolito Gesù adolescente che, seduto dinanzi ad un altare, benedice con la mano destra il calice e la patena. Il ventaglio, noto come flabello o ripidion, veniva utilizzato in particolari cerimonie liturgiche, nell’antichità serviva per scacciare gli insetti dall’Eucarestia nelle funzioni bizantine, e nella tradizione della Chiesa ha avuto, successivamente, funzione onorifica. Il termine flabello proviene dal latino flabrum (= arnese da far vento, da flare, cioè soffiare) e fu adoperato molto nella Chiesa Medievale, soprattutto d’Oriente, durante la liturgia della Messa e la Consacrazione, per evitare la caduta accidentale delle mosche nel vino del calice. Il ripidion bizantino di Soleto rappresenta proprio tale consuetudine.
 Il suo ventaglio circolare presenta una decorazione floreale-geometrica caratterizzata da quattro petali rossi ed altrettanti blu su fondo ocra-oro. La sua forma ed iconografia sembra, simpaticamente, anticipare e ricordare il lecca della dei bambini e le girandole che si muovono con il vento. L’origine di quest’ affascinante oggetto sacro è secolare, tanto da essere presente nella cultura assiro-babilonese, egiziana e longobarda.
Esso è fisso su un lungo manico ed il suo ventaglio rotondo era realizzato in stoffa o carta, talvolta pieghettata, o poteva presentare anche un piatto metallico e decorazioni preziose, con inciso un cherubino od un serafico. Il portatore dei flabelli, nel rito liturgico, era il diacono. Sia nella cultura pagana e religiosa orientale ed occidentale il portatore dei flabelli, stando vicino ad un sovrano per muovere l’aria e far fresco o dinanzi al celebrante per esigenze liturgiche e di sfarzo, era colui che garantiva assoluta fiducia, avendo una posizione di privilegio. Nell’affresco di Soleto non è un caso che a reggere il ventaglio dinanzi al Cristo sia pertanto un angelo. Esistono dei flabelli molto importanti che venivano usati durante le cerimonie solenni del Papa, composti da aste stuccate d’oro, piume di struzzo bianche tenute insieme da un supporto sul quale era riportata l’arma araldica della Santa Sede. I flabelli gioiello d’Oriente avevano delle lunghe impugnature decorate a motivi vegetali e animali, con stecche in avorio dai profili segmentati disposte a raggiera e pietre preziose nella parte superiore. Il ventaglio ad uso liturgico più importante della Puglia è quello presente a Canosa, in provincia di Bari, datato XII-XIII sec. d.C., in manifattura araba, composto da un’asta in legno esotico, e da una pergamena plissata, minata in oro.